Erion, appello alle Istituzioni per i RAEE

Erion in rappresentanza della filiera si rivolge a Parlamento e Governo per sottolineare come i rifiuti elettronici siano un settore strategico per l’economia del Paese

Un appello a Parlamento e Governo da parte di Erion per intervenire sulla filiera dei RAEE, un atto non solo urgente, ma anche strategico sotto il profilo dell’economia circolare per rendersi indipendenti da alcuni Paesi esportatori di metalli rari. Basti pensare che dalla Russia importiamo platino, cobalto, oro, platino, nichel; l’Ucraina, invece, è importante per l’ossido di litio, fondamentale per le batterie elettriche. L’Italia è in ritardo rispetto ai target di raccolta dei RAEE fissati dell’Unione Europea (65% dell’immesso sul mercato, pari a più di 10 kg/abitante - oggi siamo a poco più di 6 kg), dato che si domma alla carenza di materie prime con conseguenze evidenti su tutti i comparti industriali.

Il settore dei RAEE, sottolinea Erion, può assumere un ruolo strategico, soprattutto in questo momento di fortissima carenza di materie prime, con incrementi di valore a doppia cifra (+105% per il ferro da settembre 2020 a luglio 2021; +74% per l’alluminio in 12 mesi). Dal riciclo di 1.000 tonnellate di rifiuti elettronici domestici si possono infatti ricavare circa 900 tonnellate di materie prime seconde, equivalenti al peso di 2 Freccia Rossa, di cui: oltre 500 tonnellate di ferro, più di 130 tonnellate di plastiche, circa 100 tonnellate di vetro, 80 tonnellate di cemento, 25 tonnellate di rame, 20 tonnellate di alluminio, 10 di legno e 15 di altri materiali. Non solo, l’adozione di metodologie idonee di trattamento permette di evitare l’emissione in atmosfera di quasi 7.000 tonnellate di CO2eq e di risparmiare oltre 1,5 milioni di kWh di energia ogni 1.000 tonnellate di RAEE gestiti.

Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE

Da queste considerazioni nasce il “Libro Bianco sui RAEE”, frutto di un lavoro iniziato nel 2021: 32 proposte di natura organizzativa e normativa definite in modo condiviso dagli attori del Sistema RAEE italiano (produttori, distributori, aziende di igiene urbana, impianti di trattamento) che oggi diventano un appello alle Istituzioni affinché arrivino risposte concrete: dalla riduzione e semplificazione della burocrazia a misure di incentivazione, sanzione e controllo per contrastare i flussi paralleli di RAEE; da linee di intervento su settori specifici come la raccolta domiciliare e la micro-raccolta, a iniziative di comunicazione e informazione per i cittadini e gli utilizzatori.

La necessità di trovare fonti di approvvigionamento alternative per le materie prime è sotto gli occhi di tutti, ormai anche dei cittadini, e la situazione è diventata ancora più critica con l’attacco russo all’Ucraina - afferma Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE -. Il settore dei RAEE potrebbe rappresentare un’opportunità, non risolutiva ma significativa, per il Paese. Eppure, lo Stato da anni fatica nell’attuare azioni di miglioramento, sia per quanto riguarda la normativa che per quanto concerne l’enforcement, mentre l’Unione Europea preme giustamente per risultati concreti. Abbiamo registrato nelle scorse settimane un piccolo segnale di risveglio da parte delle Istituzioni, con l’approvazione di un provvedimento che eleva i limiti di stoccaggio per i RAEE del Raggruppamento R3, essenziale per fronteggiare l’aumento di TV da riciclare conferite dai cittadini a seguito del ‘bonus rottamazione TV’. Ci auguriamo che questo rappresenti l’inizio di una nuova attenzione del Parlamento e del Governo alle richieste del settore, che oggi trovano voce in modo unitario in questo Libro Bianco sui RAEE”.