Grande soddisfazione e anche un po’ di emozione il 10 aprile nei padiglioni di Rho Fiera, al Salone del Mobile.Milano, dove FederlegnoArredo, il Consorzio Nazionale Sistema Arredo (CNSA) e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) hanno siglato l’Accordo di programma che avvia un periodo di test propedeutici per migliorare la gestione dei rifiuti derivanti dai mobili e disegnare strategie per il futuro. Si prevedono analisi e raccolte dati in quattro aree chiave (Milano, Treviso, Napoli e Bari) e consultazioni con associazioni rappresentative a livello nazionale, con l’obiettivo di sviluppare un futuro regime di responsabilità estesa del produttore (EPR) nel settore dell’arredo.
EPR opportunità strategica per il settore
Il progetto, annunciato l’anno scorso al Salone del Mobile, ha avuto, fin dall’inizio, l’intento di guardare a una possibile introduzione della responsabilità estesa per i prodotti di arredo come a un’opportunità strategica che corrisponde agli obiettivi di trasformazione e sviluppo di questo settore, che contribuisce in una percentuale compresa tra l’8 e il 10% ai 3 milioni di tonnellate annue di rifiuti urbani, tra metalli, plastiche e materiali misti. “Le nostre miniere del futuro – ha iconicamente affermato Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – saranno le discariche del passato”, riferendosi alla possibilità di smaltimento corretto e successivo recupero di materiali, circolo virtuoso che potrebbe contribuire alla diminuzione di costi di approvvigionamento dei materiali stessi. Uno scenario che è stato ben compreso dalle 26 aziende fondatrici del Consorzio che generano un fatturato di oltre 2,5 miliardi di euro.

Dall’analisi a campione alla roadmap strategica
Il viceministro Vannia Gava, il presidente di FederlegnoArredo e del CNSA, Claudio Feltrin, e Maria Porro, presidente di Assarredo di FederlegnoArredo e nel Cda del Consorzio, insieme al Direttore Generale Economia circolare del MASE, Luca Proietti, hanno messo nero su bianco quanto le aziende dell’arredo associate a FederlegnoArredo hanno fortemente voluto, rafforzando il loro impegno sui temi della sostenibilità. Due le fasi del percorso, come stabilito da aziende produttrici e ministero. La prima è dedicata ad analisi a campione del ciclo di vita dei prodotti di arredo in quattro aree territoriali significative, per individuare le modalità attuali di gestione dei rifiuti derivanti da mobili e altri prodotti di arredo in uso, ed elaborare una sintesi delle risultanze indicative a livello nazionale. La seconda sarà invece dedicata alla consultazione delle associazioni rappresentative a livello nazionale (ANCI, fornitori di materie prime e semilavorati, produttori di mobili e altri prodotti di arredo, distributori e gestori dei rifiuti derivanti dall’utilizzo di tali beni) al fine di consolidare, a livello nazionale, i dati raccolti e disegnare una roadmap strategica. “L'Anci - ha commentato in collegamento video Gaetano Manfredi, presidente dell'ANCI - è estremamente favorevole all'accordo di programma, che va nella perfetta direzione dell'obiettivo che hanno i Comuni di migliorare la raccolta dei rifiuti con un uso appropriato della materia seconda, per far sì che il rifiuto diventi una risorsa”.

La complessità del prodotto mobile e la maturità delle aziende
“Il mobile è un prodotto complesso – ha osservato Maria Porro – che ha tra le sue caratteristiche la multimaterialità. Per materiali come il legno e i pannelli riciclati, siamo già portatori di un approccio sostenibile, per altri meno. Ecco perché la sfida cruciale della gestione del fine vita dei nostri mobili in modo sostenibile, riducendo la perdita di valore economico e ambientale che oggi si verifica quando questi materiali di grande qualità diventano rifiuti, è diventata il nostro obiettivo. La responsabilità estesa del produttore si trasforma così in un motore di innovazione e circolarità, a beneficio delle aziende e dell’intera filiera”. “Una filiera che vanta forte leadership come la nostra – ha aggiunto Feltrin – non poteva non affrontare questo tema. C’è solo un esempio a livello europeo, quello della Francia, con costi molto elevati. Va sottolineata la maturità delle nostre aziende che hanno ben compreso l’importanza di un futuro in cui l’obiettivo non sarà tanto quello di realizzare tanti prodotti nuovi, ma di puntare invece sulla riparabilità, sulla garanzia di allungamento di vita del prodotto e sull’utilizzo delle risorse recuperate, in un quadro più ampio e sostenibile di economia circolare”.

L’importanza della collaborazione tra pubblico e privato
“A distanza di un anno dal Salone del Mobile 2024, in cui avevamo lanciato l’idea e il progetto − ha sottolineato il viceministro Vannia Gava − oggi finalmente firmiamo il primo atto concreto con cui avviamo una fase sperimentale che potrà gettare le basi di un innovativo sistema EPR e ottenere un altro grande risultato di economia circolare nell’ambito di una delle filiere più importanti per l’economia del Paese. Le aziende si sono dimostrate molto avanti e le istituzioni devono accompagnarle in questo percorso, provando che la collaborazione tra pubblico e privato c’è e deve esserci sempre di più. Ringrazio FederlegnoArredo e il Consorzio Nazionale Sistema Arredo: si conferma l’avanguardia in termini di innovazione e sostenibilità delle nostre imprese”.