Design, colore, leggerezza, creatività, libertà: sono le caratteristiche degli arredi Lago. Gli stessi aggettivi si addicono a Daniele Lago
Design, colore, leggerezza, creatività, libertà: sono le caratteristiche degli arredi firmati Lago (che ha debuttato nella cucina con l'inconfondibile 36e8), ma gli stessi aggettivi si addicono a Daniele Lago, designer, uno dei protagonisti dell'azienda che di fatto sta cambiando il modo di “comunicare” il design. Dalla formula degli Appartamenti (case vere, arredate completamente Lago, luoghi “vissuti” e condivisi) al primo blog corporation italiano, denominato “Design Conversation”. In mezzo, un'azienda in crescita gestita con criteri innovativi e fortemente comunicativi.
Ecco il suo punto di vista sul tema della nuova qualità della comunicazione nel settore dell'arredo.
“Comunicazione? Partiamo da più indietro, perché prima della comunicazione c'è la reputazione. Quella che un'azienda si deve costruire in maniera solida, attraverso contenuti e progetti che abbiano appeal e valori. La comunicazione senza reputazione è solo una scatola vuota senza contenuti, mentre un brand è un organismo vivo, che riesce a costruire solidità nel tempi. Insomma, le cose le fai o le racconti? Il racconto funziona, ma solo se le cose le fai davvero. Nel momento in cui costruisci contenuti, allora è corretto dirlo, anzi è giusto, perché un'azienda è un attore sociale e quindi come tale è giusto che possa comunicare. In realtà, si comunica con ogni gesto, quando si risponde al telefono come quando fai un progetto, persino quando e come ti vesti (penso ad esempio, alla recente visita che ho fatto a Casa Camper a Barcellona, e a come le persone presenti dell'azienda comunicavano valori e prodotti anche con il loro modo colorato e informale di vestire..).
Ecco, il progetto Lago degli Appartamenti nasce sin dall'inizio con contenuti forti, partendo da un design vissuto e non solo guardato, proposto con il cuore, con umanità, rifiutando la finzione. Perché progetti “veri” suscitano reazioni “vere”: sono reduce dall'inaugurazione del nuovo Appartamento di Torino, che ha provocato un vero e proprio ciclone in città, con una partecipazione intensa, un vero proprio avvenimento metropolitano.
Noi ci preoccupiamo dei contenuti, che poi, certo, diventano anche comunicazione. Penso al caso Mimmo, cuoco improvvisato su youtube, che con le sue ricette semplici ha realizzato innumerevoli contatti. E che abbiamo coinvolto per realizzare e filmare alcune ricette nel nostro Appartamento".
“Siamo meno portati alla comunicazione e più a centrare il buono e il bello delle cose. Ma tutto quello che è Lago non è stato inventato, c'è una coerenza impossibile da copiare: aziende di arredo con storia e caratteristiche diverse dalle nostre farebbero molta fatica a “imitarci”, a utilizzare le stesse modalità, e gli stessi mezzi, per fare e per comunicare".
“Gli Appartamenti Lago crescono: dopo il primo inaugurato a Milano durante il Salone 2008, adesso ce ne sono altri a Venezia, Torino, Riccione, Bologna, Bergamo, e il progetto è di continuare l'espansione all'estero, prossime tappe Alicante e Londra. Si tratta di una formula che accende dei tasti di speranza ed è lì che si deve lavorare. Con la consapevolezza che chi fa design non può proporre solo il prodotto, ma occorre fare un vero e proprio passaggio culturale. Il passaggio è dalla comunicazione verticistica e triangolare a quella circolare. In questo senso, il web ha cambiato le cose, il modo di pensare, scompaginando le gerarchie della comunicazione. E allora torniamo al discorso iniziale, perché la reputazione di un'azienda, sul web, corre veloce. Questo è un tema che sarà sempre più determinante in futuro, perché nella rete la comunicazione è generata tra ponti, abbattendo tutti i muri, quindi i passaggi in verticale: chi crea distanze di questo tipo è perdente. Occorre invece ascoltare i feedback che arrivano dal web e dai nuovi media, così come ascoltare e creare il livello di empatia sui social. Credo che i media classici costruiscano oggi molto meno, e sono disattesi soprattutto dalle nuove generazioni. Un esempio: Marco, il tenant dell'Appartamento di Torino, ad esempio, non possiede una televisione. Ecco qualcuno con cui si può, si deve comunicare, interagire in altri modi.
Ma come diceva Picasso, “Ci vogliono molti anni per diventare giovani”. Ecco, noi cerchiamo di traghettare in questo tipo di mondo: media non tradizionali, con punti di vista diversi sul mondo, ma sempre contenuti reali. La comunicazione, a questo punto, è intrinseca a tutto questo".
“Certo, non dimentichiamo il ruolo dei punti vendita, dove abbiamo però ancora tanto da fare: il retail, da questo punto di vista, è ancora “preistorico” e parlo anche del nostro, e infatti dovremo avviare dei progetti dedicati in un futuro prossimo.
Altri media? Per quanto riguarda le riviste specializzate, si salveranno anche qui quelle che comunicano competenza, quindi quelle che, ancora una volta, si creano una reputazione, sposando contenuti interessanti. Ecco, il web è una potenza che si prenderà la parte più veloce, anche rispetto al mondo del mobile. Ma le riflessioni e gli approfondimenti, niente paura, potranno ancora passare dalla carta stampata (o meglio sull'Ipad) purché… valga davvero la pena di leggerli”.