Carlo Ratti e la natura sostenibile dell’abitare

La visione di Carlo Ratti, creatore di un originale progetto per il Salone del Mobile 2018. Un percorso emozionale attraverso le rinnovate armonie e le nuove tecnologie che ci potranno permettere di vivere meglio nell'ambiente domestico e urbano

La casa in cui gli piacerebbe abitare ha come caratteristica principale la convivialità.
"Come diceva il grande Achille Castiglioni, gli oggetti ci devono fare compagnia”.

Guarda avanti con radici ben fondate nei valori “primari” Carlo Ratti, ingegnere e architetto, fondatore dello studio CRA-Carlo Ratti Associati con sedi a Torino e New York. Docente al Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, dove dirige il Senseable City Lab, è protagonista del dibattito internazionale sull’influenza delle nuove tecnologie in campo urbano.

Carlo Ratti, ingegnere e architetto, fondatore dello studio CRA Carlo Ratti Associati con sedi a Torino e New York (ph. Brendan Zhang)

Per il Salone del Mobile 2018 ha progettato e sviluppato con la Carlo Ratti Associati (CRA) la mostra installazione “Living Nature. La natura dell’abitare”, allestita dal 17 al 25 aprile in piazza Duomo, davanti a Palazzo Reale.

Con L’ingegnere-architetto indaghiamo alcuni dei temi proposti dall’installazione milanese.

Il padiglione tematico per Coop a Expo 2015 era nato da un’immagine del signor Palomar di Italo Calvino: da quale ispirazione è nato invece il progetto “Living Nature. La Natura dell’Abitare” realizzato per il Salone del Mobile?

Con “Living Nature. La Natura dell’Abitare” vogliamo esplorare come le nuove tecnologie possono permettere nuove interazioni tra natura e vita urbana. Se proprio volessimo trovare un’immagine letteraria penserei a Cesare Pavese. Progettando il padiglione pensavamo a La Luna e i Falò: “Soltanto le stagioni contano, e le stagioni sono quelle che ti hanno fatto le ossa, che hai mangiato quand’eri ragazzo.”
Un altro riferimento potrebbe essere il grande scrittore francese del Novecento Georges Perec. Nel suo libro “Specie di Spazi” scriveva: “Perché non privilegiare la dispersione? Invece di vivere in un luogo unico, cercando invano di concentrarsi, non si potrebbero avere, sparse dentro Parigi, cinque o sei stanze? Andrei a dormire a Denfert, scriverei a place Voltaire, ascolterei musica a place Clichy, farei l’amore alla Poterne des Peupliers”. Ecco, se lui voleva una commistione tra le varie parti della città, noi abbiamo pensato alla giustapposizione tra le diverse stagioni dell’anno. L’installazione milanese è un padiglione-giardino che al suo interno riproduce, uno accanto all’altro, quattro microclimi diversi, uno per ogni stagione dell’anno. Così nell’arco di pochi metri sarà possibile passare dalla primavera all’autunno, giocare a palle di neve nell’inverno o rilassarsi al caldo d’estate. Un progetto per esplorare nuove armonie tra uomo e natura, ma anche affrontare i temi della sostenibilità ambientale e del cambiamento climatico.

Tecnologia e natura insieme: è una prospettiva realistica per le attuali modalità dell’abitare? C’è spazio secondo lei per una “senseable house”?

Assolutamente. La tecnologia dell’installazione per il Salone del Mobile è una “prima”, ma tocca temi che ci sono cari da molti anni e che esplorano il connubio di tecnologia e natura. La speranza è appunto che le nuove tecnologie possano permettere un’inedita integrazione tra natura e cultura. Mi hanno sempre affascinato le parole di Elysée Reclus, il geografo anarchico francese della fine dell’Ottocento quando scriveva: “L’uomo dovrebbe avere il doppio vantaggio di un accesso ai piaceri della città […], alle opportunità che offre allo studio e alla pratica dell’arte, e, allo stesso tempo, dovrebbe poter godere la libertà che si trova nella libertà della natura, e che si spiega nel campo del suo vasto orizzonte”.

La virtualità della rete e la tangibilità delle cose: due concetti apparentemente distanti che insieme possono diventare alleati per migliorare il benessere e la qualità della vita. In questa chiave, quali idee innovative per il rapporto tra le persone e gli ambienti di lavoro/che abitano?

Possiamo immaginare un nuovo modo di interagire con lo spazio fisico, con l’architettura dell’edificio, così come con gli arredi: non noi che ci adattiamo ad essi, ma viceversa. La nostra idea è che, grazie alla tecnologia, i nostri spazi e arredi possano diventare dinamici e rispondere meglio ai nostri desideri.

Per fare un esempio in ambito d’ufficio, nella sede rinnovata di Fondazione Agnelli a Torino - che è stata inaugurata nei mesi scorsi - abbiamo sviluppato con Siemens una App che permette agli utenti di controllare, tra le altre cose, climatizzazione e illuminazione interna, creando una “bolla termica” personalizzata capace di accompagnarli all’interno dell’edificio. Se pensiamo agli arredi, da parte nostra, alla Carlo Ratti Associati, stiamo dando vita ad esperimenti con i quali contribuire a un dibattito su come vorremmo che fosse la casa di domani. In questo contesto, vorrei che si pensasse a Lift-Bit, oppure a Swish, il nostro prototipo per Cassina, soprattutto come arredi comodi che vorremmo metterci in casa, dimenticandoci della loro componente tecnologica. Ma che usano la tecnologia per creare esperienze nuove.

Connessione, partecipazione, condivisione: siamo davvero pronti, ancora così arroccati entro confini geografici e categorie esclusive, a vivere l’approccio “sociale” guidato dalle tecnologie?

Direi di sì, anche perché le nuove tecnologie che si affermano rispondono a bisogni antichi: Facebook risponde al nostro bisogno di socialità, Airbnb reinterpreta la convivialità domestica, BlaBlaCar ripropone un’esperienza di viaggio condivisa come abbiamo fatto per secoli.

Il mondo, oggi, non è un paese per vecchi (e bambini): pensa che potrà diventarlo prima o poi?

Mi piacerebbe una società di anziani, ricchi di esperienza, ma capaci di guardare al mondo con occhi di bambini.

“LIVING NATURE. LA NATURA DELL’ABITARE”

RISPARMIO ENERGETICO. In un unico ambiente di 500 mq, concepito con criteri di risparmio energetico, sono racchiusi quattro microcosmi naturali e climatici in cui coesistono contemporanemente le quattro stagioni dell’anno.

SPAZI DOMESTICI E URBANI. Il concept del progetto, elaborato dalla Carlo Ratti Associati con lo Studio Römer, si pone l’obiettivo della riconciliazione tra gli spazi domestici e urbani da un lato e la natura dall’altro, proponendo soluzioni sostenibili e applicabili ispirate al nostro ecosistema.

STAGIONI & SUGGESTIONI. I visitatori dell’installazione milanese, attraversando le 4 aree (inverno, primavera, estate e autunno) potranno vivere non solo i cambiamenti stagionali e naturali, ma anche suggestioni ed emozioni familiari e domestiche.

Carlo Ratti presenta "Living Nature. La natura dell'abitare", il percorso emozionale ideato e realizzato con lo Studio CRA in occasione del Salone del Mobile di Milano 2018