BS Service si prepara alla riapertura

    Lorenzo Biagini, CEO BS Service racconta in che modo l’azienda marchigiana sta vivendo e affrontando questa difficilissima emergenza sanitaria

    Nata nel 2001 per volontà della famiglia Biagini, BS Service è specializzata nella produzione di sistemi aspiranti e piani cottura. Lorenzo Biagini, CEO BS Service racconta in che modo l’azienda marchigiana sta vivendo e affrontando questa difficilissima emergenza sanitaria.

    Come avete affrontato l'emergenza?
    Fin dai primi momenti abbiamo cercato di ragionare e di agire nell’ottica, in primis, del rispetto delle disposizioni ricevute dalle autorità per la messa in sicurezza dei dipendenti e, subito dopo, per cercare di ridurre al minimo i disagi verso i nostri clienti garantendo un servizio e una comunicazione costanti.
    Abbiamo sfruttato al massimo quello che il governo ci ha concesso producendo e spedendo tutto il possibile fino al 25 Marzo, data in cui è stata disposta la chiusura più restrittiva di gran parte delle attività. Anche con la produzione ferma tutti gli impiegati hanno proseguito il loro lavoro in smart working e, grazie a questo, abbiamo mantenuto il contatto con tutti i partners e abbiamo proseguito con le attività di progettazione.

    Come sta impattando l'emergenza sul fronte export?
    Sicuramente il mese più critico è aprile
    , sperando nella ripresa su maggio delle attività produttive. Dopo la chiusura di fine marzo, mese in cui l’azienda ha registrato, nonostante la situazione si stesse pian piano aggravando, un importante aumento del portafoglio ordini rispetto all’anno recedente, ma che difficilmente continuerà in questo trend se non si riparte a produrre. Abbiamo subìto come quasi tutti, causa il blocco totale delle produzioni, uno stop definitivo delle vendite, che chiaramente sta facendo aumentare l’ansia e la necessità della ripresa.
    L’Europa è sicuramente il continente più in difficoltà, molti dei nostri clienti hanno bloccato la ricezione delle merci ma, ad oggi, molti altri, sia Europei che non sono operativi e pronti, chiedendoci aggiornamenti quotidiani sulla possibile riapertura e ripresa produttiva. Altri addirittura, non hanno subìto stop e ci chiedono pressantemente di poter produrre e spedire perché hanno necessità di inviare nuovi ordini (che comunque, anche se in maniera ridotta, non abbiamo mai smesso di ricevere e di processare nel nostro sistema), ma soprattutto rischiano di perdere anche loro quote di mercato per mancanza dei prodotti realizzati nei nostri stabilimenti di Fabriano.

    Come è possibile mettere a frutto questa pausa forzata?
    Un aspetto molto importante è stato la costante comunicazione con tutti i nostri clienti che ha comunque intensificato relazioni già molto forti. Noi, da parte nostra, abbiamo sempre dato informazioni puntuali e precise sulla situazione e continuato a fornire loro tutta l’assistenza di cui hanno bisogno, e chiaramente loro ci aggiornano tempestivamente sulle loro priorità produttive, che dovremo mettere in atto appena sarà possibile. Chiaramente, l’organizzazione produttiva di prima sarà solo un ricordo.
    Internamente questa “pausa” è stata sfruttata per mettere a punto tutte quelle attività di manutenzione e di miglioramento atte a permettere una veloce, efficiente e sicura ripartenza. Dal lato R&D invece, abbiamo utilizzato queste settimane continuando a portare avanti lo sviluppo della nuova gamma prodotti, per non perdere la mai la nostra visione orientata al mercato e all’innovazione.

    Come si può immaginare la ripartenza?
    Sicuramente in un primo momento sarà graduale e non con la completa forza lavoro di prima. Verrà data massima priorità alle produzioni della merce dei clienti operativi e pronti a ricevere i prodotti più velocemente. Dove possibile sarà incentivato e utilizzato ancora lo smart-working e sulle linee produttive, come negli atri reparti, continueranno ad essere applicate tutte le norme sulla sicurezza del personale (distanziamento sociale, impiego di dispositivi come mascherine e guanti monouso) come concordato con le sigle sindacali. Ad ogni modo la nostra speranza è che, una volta avviate le attività, la ripresa sarà veloce, anche se siamo tutti consapevoli che i prossimi mesi saranno duri per tutti.