Bertazzoni, ripartiamo dai nostri valori

    Bertazzoni entra nella Fase 2 con la consapevolezza che la ripartenza sarà faticosa e graduale. Valentina Bertazzoni racconta come si stanno muovendo

    Grazie ai grandi numeri di export in tutto il mondo Bertazzoni ha il privilegio di avere una visione globale sull'attuale crisi scaturita dall'emergenza sanitaria. L'azienda emiliana entra nella Fase 2 con la consapevolezza che la ripartenza sarà faticosa e graduale. Valentina Bertazzoni, Responsabile Stile e Comunicazione Bertazzoni, ipotizza uno scenario futuro caratterizzato da nuove sfide dettate da un mercato internazionale in una fase di completo cambiamento.

    Come avete affrontato l'emergenza?
    Abbiamo deciso di chiudere tutto con una settimana di anticipo rispetto al lockdown ufficiale, proprio perché ci siamo resi conto che nel nostro territorio l’emergenza sanitaria era imminente e reputiamo di avere fatto una scelta giusta, volendo dare la priorità al nostro capitale umano, che consideriamo da sempre parte fondamentali della nostra azienda. Inoltre, è stato creato subito all’interno di Bertazzoni un comitato di emergenza Covid: il CEO Paolo Bertazzoni ha riconosciuto subito l’importanza strategica della comunicazione in questo scenario, sia verso i collaboratori interni, sia verso gli stakeholder e i clienti finali dell’azienda. È stato creato un vero e proprio piano editoriale di comunicazione con i collaboratori che hanno ricevuto aggiornamenti bisettimanali tramite l’app aziendale, video conference call per tutti i distributori internazionali e convention virtuali di tutte le filiali.

    Come sta impattando l'emergenza sul fronte export?
    Bertazzoni è simbolo dell’eccellenza made in Italy all’estero, esportiamo in 60 paesi al mondo e da molti di questi è arrivata testimonianza di solidarietà fin dall’inizio dell’emergenza: un'espressione di interesse e incoraggiamento che ci lascia ben sperare per la ripresa! Per quanto riguarda, nello specifico, l’andamento dei mercati esteri, dall’inizio dell’emergenza Coronavirus ad oggi, in Bertazzoni abbiamo vissuto due fasi. La prima durante la quale l'Italia, essendo più avanti nell’emergenza Covid, era già ferma e l'export per noi ha avuto un momento di boom: c'è stata una richiesta ancor più crescente di prodotto, che purtroppo non siamo riusciti a soddisfare totalmente. La seconda, invece, è quella in cui anche tutto il resto del mondo si è fermato o ha rallentato moltissimo. In questo momento prevediamo una ripartenza, ma faticosa: in un’azienda come la nostra che è basata sull'export, dovremo aspettare che anche gli altri paesi ripartano realmente.

    Come è possibile mettere a frutto questa pausa forzata?
    In questo periodo di pausa forzata, se le braccia sono state ferme, i cervelli hanno girato al doppio della velocità!  In Bertazzoni abbiamo avuto modo di cercare di capire e disegnare gli scenari dei nostri mercati di riferimento post Covid, grazie anche all’ampia visibilità globale offerta dal contatto continuo con i numerosi referenti commerciali all’estero. L’emergenza ha comportato una diffusa riscoperta della vita domestica e della cucina come pratica quotidiana, che facilita i legami famigliari. Fino a due mesi fa, si parlava di eliminazione progressiva della cucina dalle case, ridotte ad open space in continuità con l’ambiente living, con delivery di cibi pronti a casa. Questa crisi ha fatto invece riscoprire l’arte culinaria casalinga, per la quale l’elettrodomestico per la cottura e le sue performance sono fondamentali. Siamo convinti che il set di valori dei nostri clienti di riferimento cambierà, con un nuovo atteggiamento nei confronti dell’acquisto, in base all’evoluzione delle proprie abitudini di vita. Vediamo questo cambiamento come una sfida e un’opportunità per Bertazzoni, che dovrà adeguare la propria comunicazione e la propria rete di distributori e rivenditori a questo nuovo scenario commerciale.

    Come si può immaginare la ripartenza?
    Bertazzoni ha la fortuna di poter avere un punto di vista globale dell’attuale crisi, grazie ai rapporti di export in tutto il mondo. Abbiamo interrogato su questo tema i nostri referenti sia per i mercati più importanti a livello di fatturato, sia per quelli che generalmente dettano tendenze: quello che è emerso, è che tutti si aspettano un cambio di paradigma nella fase di ripresa dopo l’emergenza. Molto probabilmente nel prossimo futuro i nostri clienti finali rivedranno e riorganizzeranno le loro priorità, dando precedenza a valori che da sempre contraddistinguono la mission di Bertazzoni: famiglia, eccellenza ingegneristica, cultura gastronomica. Siamo quindi convinti che riprendere il nostro lavoro in totale sicurezza e in coerenza con la continua ricerca dell’eccellenza che da sempre contraddistingue Bertazzoni sul mercato, ci permetterà di affrontare al meglio la ripresa graduale che ci aspetta e le nuove sfide dettate da un mercato internazionale in una fase di completo cambiamento.