Arrex Le Cucine, un sogno che cresce

Arrex Le Cucine festeggia i 50 anni di attività coltivando le visioni del fondatore con rinnovato dinamismo e mantenendo la barra dritta sul posizionamento nella fascia media del mercato

“Sognare in grande e coltivare immaginazione e passione”. È questa la missione che ha animato Flavio Polesello, fondatore di Arrex Le Cucine, e che ancora oggi definisce la filosofia di un’azienda che con molta concretezza vanta 90mila mq di impianti produttivi, 800 tra dipendenti e collaboratori, con 1.650 rivenditori in tutto il mondo. Numeri importanti per un brand che quest’anno ha festeggiato i primi 50 anni di attività con una grande festa a Mansuè, dove ha sede l’azienda, insieme ad oltre 500 invitati. Un’occasione per presentare le grandi novità del marchio che, nato con il classico, oggi spazia in tutti gli stili e li declina anche attraverso soluzioni per il living con grande flessibilità. Un’impronta dinamica ereditata dal fondatore che ha guidato l’azienda fino alla sua prematura scomparsa nel 2015, e che ancora oggi è la cifra della conduzione di Elisa Polesello, attuale amministratore delegato di Arrex Le Cucine.

Elisa Polesello, a.d. di Arrex Le Cucine

Come definirebbe la missione dell’azienda e qual è il suo posizionamento sul mercato italiano e internazionale?

Se puoi sognarlo, puoi farlo” è la frase che meglio racconta Arrex Le Cucine e i suoi valori. Presa in prestito da Walt Disney, la massima identifica bene lo spirito che ha animato mio padre. Una visione che condividiamo ancora oggi con i miei collaboratori e che ci ha dato la forza di guardare avanti, convinti che si possa sempre migliorare. Il nostro posizionamento è chiaramente nella fascia media del mercato, in Italia e all’estero, ma siamo molto attenti alle nuove tendenze e oggi siamo pronti a lanciare AL32, un prodotto più tecnico che può soddisfare un cliente più esigente. Caratterizzata dal telaio di alluminio, resistente ed ecologica, l’anta di AL32 può essere personalizzata con pannelli in diversi materiali (HPL, vetro, gres, marmo) oltre all’impiallacciato di legno - il materiale che più di tutti ha scritto la storia dell’azienda - proposto anche in varianti particolari come l’eucalipto.

Arrex Le Cucine oggi ha una impronta contemporanea, ma non dimentica la tradizione. Quanto incide oggi il settore classico?

Siamo nati con il classico e abbiamo dedicato anche un reparto specializzato alle cucine in muratura. Nel tempo ci siamo adeguati alle nuove richieste del mercato dando sempre più spazio al contemporaneo, ma ancora oggi la cucina tradizionale rappresenta il 30% del fatturato. Il reparto delle cucine in muratura, seppure ridimensionato, rimane un fiore all’occhiello dell’azienda.

Gli ultimi due anni sono stati importanti per il mercato della casa, grazie a una domanda effervescente. Come si è evoluta l’azienda e quali sono gli obiettivi per il 2023?

Arrex Le Cucine ha colto tutte le opportunità che il mercato ha presentato e, forte della crescita a due cifre registrata in questi anni, ha investito molto in ogni ambito e ha “rivoluzionato” la propria offerta aggiornando cataloghi e listini e rifacendo completamente lo showroom interno. Per questo, nell’anno del cinquantesimo, abbiamo voluto riprendere una tradizione fortemente voluta da mio padre e da marzo abbiamo aperto le porte dell’azienda per accogliere settimanalmente i nostri clienti e presentare il nuovo volto del brand. Un’occasione unica di incontro e di ascolto reciproco. Per la nostra squadra è molto importante avere un riscontro diretto dai nostri partner e accoglierli in azienda favorisce le relazioni e i rapporti umani che per noi sono sempre fondamentali.

Il telaio a 45° caratterizza l’impronta classica di Kalì che sceglie il frassino in raffinati colori nordici per sottolineare l’estetica contemporanea

Attualmente siete presenti in 35 paesi e siete protagonisti anche di forniture contract. Quanto conta l’export?

Esportiamo circa il 25% del nostro fatturato e siamo presenti in 35 Paesi con una concentrazione in Europa nella zona francofona e una buona diffusione nel resto del mondo, compresi America e Cina. In Africa stiamo sviluppando un interessante business nel contract, anche grazie alle sinergie con il Gruppo Atma di cui facciamo parte.

Essere parte di un gruppo quali altri vantaggi competitivi assicura?

Oltre a coordinare strategie di acquisto con i nostri fornitori ed essere più competitivi, possiamo sincronizzare azioni di cross selling presentando un’offerta completa per la casa. All’ultima edizione di Eurocucina, per esempio, ci siamo presentati con la nostra consociata Maronese. Insieme abbiamo ottenuto ottimi risultati e per questo ripeteremo la stessa formula anche nel 2024. Infine, appartenere a una realtà molto radicata nel territorio ci rende eticamente responsabili nei confronti delle tante famiglie a cui il Gruppo Atma dà lavoro. Dedichiamo una forte attenzione alle Scuole del Legno professionali e con le realtà della nostra zona promuoviamo diversi progetti e mettiamo a disposizione borse di studio. Cerchiamo di accompagnare i giovani al lavoro, motivandoli e canalizzando le loro attitudini.

Con Loft le superfici impiallacciate trovano nuovi abbinamenti tramite i laccati e le finiture laminato cemento, pietra e legno

A proposito di responsabilità, quali sono i prossimi obiettivi per diventare un’azienda ancora più sostenibile?

Per migliorare la nostra attività in un’ottica di sostenibilità ambientale, stiamo portando avanti una collaborazione con Recycla, un’azienda che ha scommesso sull’economia circolare ed è specializzata nel recupero degli scarti industriali. Ad oggi abbiamo limitato molto gli sprechi e l’uso della plastica, migliorato la gestione dei rifiuti, e puntato su imballaggi ottimizzati e riciclabili. Nel 2021 abbiamo vinto l’Ecol Design Award, il premio per le eccellenze in ambito green assegnato da Recycla. Sappiamo che il percorso è ancora lungo per definirci più che virtuosi e sarà nostro impegno continuare a migliorare il profilo ecosostenibile dell’azienda.

In generale, quali sono gli aspetti aziendali su cui state maggiormente investendo?

Oltre ad aver rivoluzionato tutta la gamma, stiamo investendo sui processi aziendali - dal programma grafico alla digitalizzazione di alcuni lavori sia in ufficio sia in produzione - per migliorare i flussi di lavoro, ottimizzare i tempi e aumentare la capacità produttiva. Seguiamo con attenzione le potenzialità dell’intelligenza artificiale e stiamo studiando come integrarla nei nostri processi, consapevoli comunque che, essendo l’uomo una persona sociale e socievole, il rapporto umano sia imprescindibile e che le azioni manuali siano sempre importanti per la qualità della vita e del lavoro.

La targa creata in occasione del cinquantesimo anno riprende la frase iconica “Se puoi sognarlo, puoi farlo”, che ha ispirato la visione dell’azienda fin dalla sua fondazione

Festeggiare i 50 anni di attività è un traguardo importante e anche una occasione per fare dei bilanci. Qual’è l’eredità più significativa che le ha trasmesso suo padre Flavio Polesello e quale invece l’impronta personale che pensa di aver dato all’azienda negli ultimi anni?

Mio padre parlava spesso di bilanci, ma non in termini numerici. A lui interessava sviluppare dei progetti e seguirli con la massima attenzione insieme al gruppo di lavoro, con cui condivideva sempre idee e visioni. Credo che questo modo di lavorare, con passione e spirito di squadra, sia la sua eredità più preziosa. Sono stata abituata a lavorare a testa bassa e a coinvolgere le persone con cui lavoro e, sapendo quanto è forte e motivata la mia squadra, non voglio meriti che spettano a tutti. Quello che gli altri mi riconoscono è un’impronta più moderna e un tocco di femminilità. Sicuramente in questi anni ho scoperto che l’aspetto che mi appassiona di più è la ricerca sulle nuove tendenze del design e sulle contaminazioni esterne che possono influenzare la visione e i gusti delle persone. A questo proposito, stiamo già lavorando alle novità che presenteremo a Eurocucina 2024. Sempre consapevoli che non si è mai arrivati e che il nostro impegno sia quello di ascoltare e migliorare continuamente.