All’ADI Design Museum una mostra sugli under 35

ADI Design Museum inaugura il 4 aprile la mostra "Italy: A New Collective Landscape" che presenta una selezione di opere realizzate da designer under 35

Sono cento i progettisti italiani under 35 coinvolti dalla mostra Italy: A New Collective Landscape, prodotta da ADI Design Museum e aperta dal 4 aprile fino al 10 settembre.

La mostra ha la curatela di Angela Rui, con Elisabetta Donati de Conti e Matilde Losi, il progetto grafico di Alice Zani con Paola Bombelli e l’allestimento dello studio Parasite 2.0.

Nel presentarla alla stampa Luciano Galimberti, presidente di ADI, ha ricordato come la mostra testimoni una volta di più la missione di ricerca del museo e come sia frutto di un sistema e di un percorso che è lo stesso da cui nasce il Compasso d'Oro. L'iter infatti ha visto segnalazioni da parte di tutte le Connazionali, scremate da un gruppo di ricerca e definitivamente scelte da Angela Rui. "Un processo che è anche un investimento sul futuro perché come ADI vogliamo sostenere concretamente il lavoro dei giovani progettisti".

Il titolo della mostra riecheggia quello della nota esposizione “Italy: The New Domestic Landscape”  organizzata al MOMA di New York nel 1972. Un rimando preciso a una delle tappe miliari del design italiano che ha avuto una grande risonanza internazionale ed è stata anche un volano per diffondere nel mondo al cultura italiana.

"La scelta di fare riferimento a questa esposizione è capire che esportando l’idea dell’Italian Design attraverso l’opera di (allora) giovani progettisti si è fatta la fortuna di un intero sistema di cui ancora oggi si sente il riverbero. La mostra si pone come proposta di superamento  della nostalgia che tanto lega gli ambienti del progetto a tale periodo storico perché, forse, la risposta creativa potrebbe nuovamente ispirare un tessuto produttivo e manifatturiero in cerca di cambiamento" ha dichiarato Angela Rui, curatrice della mostra.

ADI Design Museum vuole essere a sua volta una cassa di risonanza per le nuove generazioni e vuole farlo a Milano, capitale indiscutibile del design internazionale, in uno dei nuovi distretti emergenti, quello della zona Monumentale che coinvolge spazi pubblici e istituzionali, come la Fabbrica del Vapore e ADI Design Musuem, e spazi privati.

"La mostra anticipa l’evento del Salone con una grande attenzione alla nuova generazione di designer che ha bisogno di istituzioni pubbliche aperte alla ricerca", ha ricordato Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura di Milano, che parlando del neo distretto ha specificato anche che si chiamerà "Le fabbriche del design".

Le coordinate della mostra

Italy: A New Collective Landscape vuole essere una mostra-programma che ruota intorno ai progetti, ai prodotti e alle nuove pratiche dei designer, impegnati nel raccogliere le sfide poste dal momento attuale, a partire dalle crisi climatiche, sociali ed economiche, e dalle ricadute che queste hanno sulla realtà stessa.

Protagonisti sono cento giovani designer under 35, i cui lavori sono stati selezionati anche tramite una open call alla quale hanno partecipato in quasi quattrocento.

La struttura della mostra evidenzia congruenze rispetto a tre virtù progettuali: in Design Sistemico si osserva l’insieme di relazioni che un progetto mette in moto per le risorse di cui necessita, per gli outcome che genera, e per la promozione di modelli di sviluppo inclusivi, sostenibili e circolari; in Design Relazionale il progettare è inteso come pratica sociale e strumento per favorire comunità e interdipendenza, umana e non umana; mentre sotto il termine Design Rigenerativo si considera come i processi produttivi possano avere un impatto positivo sull’ambiente, avanzando proposte in grado di integrare i bisogni della società con l'integrità della natura.

L’allestimento progettato da Parasite 2.0 (Stefano Colombo, Eugenio Cosentino, Luca Marullo) trasforma lo spazio espositivo del museo in un cantiere aperto creando un paesaggio mobile e in divenire.  Lo spazio prevede inoltre aree spaziali di interazione (Play), di approfondimento (Read) e di entertainment (Watch) dove l’idea di collettività si estende al coinvolgimento attivo del pubblico, trasformando l’esposizione in paesaggio inclusivo e dinamico. Questo approccio si manifesta ulteriormente nella collaborazione con alcuni designer in mostra a cui è stato proposto di co-progettare alcuni elementi di allestimento in dialogo con Parasite 2.0.

Le tematiche dell’esposizione sono ulteriormente esplicitate nell’investimento importante di un programma pubblico che in gran parte vede alcuni protagonisti della mostra condurre palinsesti di incontri, workshop, sessioni e performance in totale autonomia.

Il biglietto di ingresso della mostra consentirà di visitarla ogni volta che lo si desidera nell’arco del periodo di apertura, garantendo l’accesso agli appuntamenti del public program e alle tre aree tematiche. Il costo del biglietto sarà di 15 euro con la riduzione a 12 euro per i visitatori di età inferiore ai 35 anni.