Nel 2008 il comparto Cucine contribuisce ancora positivamente alla bilancia commerciale italiana, con un saldo attivo di circa 690 milioni di euro. In flessione per la prima volta il fatturato che registra un -2,6%.
Dal Rapporto Cucine curato dal Centro Studi Cosmit/Federlegno-Arredo, aggiornato con i dati disponibili a marzo 2009, risulta che per il 2008, il fatturato del comparto in Italia è valutato in oltre 2.180 milioni di euro a prezzi alla produzione, con una decrescita, dopo il trend positivo registrato nei cinque anni precedenti, del -2,6%. Il calo del fatturato è da attribuirsi alla contrazione delle vendite Italia (-4,8%), mentre hanno tenuto le esportazioni. Le importazioni di Cucine, che rappresentano una quota molto esigua, pari all'1,7% del mercato nazionale, hanno registrato un decremento del -8,4% rispetto al 2007. Nel 2008 il peso assoluto delle esportazioni - che rappresentano oltre il 30% del fatturato del comparto - è aumentato di circa il 7%, dando adito ad un introito di 714 milioni di euro. Dopo la crescita consistente già registrata nel 2007, il tasso di crescita registra anche nel 2008 un incremento del +4,0%. Prosegue quindi la tendenza ormai decennale del comparto verso un'espansione della propensione all'export, che comunque rimane pari a circa la metà rispetto alla media del settore del mobile in generale.
Complessivamente l'Unione Europea allargata a 27 Paesi assorbe il 55% delle esportazioni di cucine made in Italy. Nell'ambito dell'Europa occidentale, Francia e Grecia, con tassi di crescita positivi, e Spagna, che registra un calo, sono le nostre principali destinazioni. Con una quota del 14%, le esportazioni verso i Paesi del CSI (Russia, Ucraina, ecc.), mostrano una consistente crescita in valore del +20,7%, trainata principalmente dall'andamento effervescente delle esportazioni verso il mercato russo (+22,4%). In linea con il generale andamento delle esportazioni, tra le altre destinazioni dell'export italiano di cucine manifestano tassi di crescita positivi i paesi asiatici (+77,6%), i paesi del Medio Oriente (+45,2%) e quelli dell'America centro meridionale (+11,6%).
Nell'insieme, il comparto Cucine contribuisce quindi positivamente alla bilancia commerciale italiana, con un saldo attivo di circa 690 milioni di euro. Rispetto al 2007, anche nel 2008 il surplus commerciale registra un incremento in valore del +4,6%.
Nel 2008 il comparto ha mostrato una sostanziale stabilità in termini di addetti (+0,7%), con un fatturato medio pari a circa 141 mila euro, nettamente al di sopra della media del settore Totale Mobili, corrispondente a 93 mila euro, mentre prosegue la tendenza alla crescita delle dimensioni medie aziendali. Le dimensioni aziendali comunque piccole rispetto ai concorrenti esteri costituiscono una peculiarità del sistema produttivo italiano, caratterizzato dai distretti industriali e da una consistente presenza di imprese artigianali e, fino ad oggi, agli evidenti svantaggi competitivi derivanti dalla piccola dimensione, le imprese italiane sono riuscite a contrapporre l'elevata flessibilità e capacità di differenziazione del prodotto, che gli ha consentito di inserirsi velocemente nei mercati in espansione e di adattare le produzioni rispetto alle esigenze specifiche dei committenti.