La quinta edizione della fiera di Pordenone conferma la sua cifra internazionale e la capacità di investire in ricerca e sviluppo delle aziende partecipanti. E i componenti scoprono una nuova dimensione estetica
SICAM, il salone Internazionale dei Componenti, Accessori e Semilavorati per l'industria del mobile che si è svolto a Pordenone dal 15 al 18 ottobre, ha mantenuto il suo profilo di manifestazione B2B ad alto valore aggiunto sia per il fronte espositivo sia per la qualità dei visitatori, di cui il 35% sono stati stranieri, provenienti da 94 paesi. Il lieve calo registrato, circa il 6%, è il segno fisiologico di una crisi del settore che si protrae negli anni e che ha ridotto sia il numero delle aziende presenti sul mercato sia gli addetti che vi operano. La mancanza di alcune realtà importanti proprio nel settore della cucina è la prova che questo ambito è stato particolarmente colpito dalla crisi dei consumi del nostro paese ma questo non ha diminuito la volontà del settore della sub fornitura di investire in ricerca e sviluppo, valorizzando tra l'altro anche l'aspetto estetico dei componenti, chiamati a definire non solo la funzionalità ma anche il design degli arredi.
I componenti per mobili acquisiscono così nuovo prestigio e importanza e si mostrano all'esterno, si esibiscono, si arricchiscono di valenze estetiche tanto da caratterizzare sistemi, soluzioni, elementi. Il design e l'aspetto formale dell'elemento viene equiparato alla sua funzionalità, il dettaglio diventa tratto distintivo, nulla è lasciato al caso anche quando si apre un mobile, un armadio, un contenitore.
Dalle cerniere ai cassetti, dalle guide alle maniglie, tutto viene definito e progettato anche a livello estetico seguendo le tendenze dell'interior design con linee pulite, materiali di qualità, superfici eleganti e finiture ricercate.
A partire dalle cerniere e dai sistemi di movimentazione delle ante, che nel tempo hanno sdoganato l'unica finitura naturale per implementare contenuti estetici che ne permettano una maggiore integrazione con i pannelli e le ante o al contrario che permettano di distinguersi da esse, valorizzandole per contrasto. Colori e finiture che rimandano ad altri materiali, dettagli studiati per coprire elementi da nascondere, forme compatte dalle linee bombate o al contrario più affusolate: quando il mobile viene aperto le cerniere fanno la loro comparsa e se sono belle catturano l'attenzione e diventano emblema di una cura per il dettaglio e per il particolare che tante volte ha caratterizzato i prodotti del nostro paese.
Grande ricerca estetica anche sui cassetti, con l'impiego di diversi materiali, anche integrati fra loro all'interno dello stesso prodotto, e con la tendenza sempre più evidente a ridurre gli spessori, per una leggerezza anche visiva che diventa sinonimo di eleganza, ordine e facilità di movimento. Le forme si fanno essenziali e le linee pulite, tutte le superfici, dai fianchi ai frontali, ma anche in fondali che rimangono spesso nascosti, vengono proposti in alluminio, legno o vetro, attraverso superfici pulite e raffinati in molteplici colori od essenze, garantendo possibilità di personalizzazione infinite.
All'esterno sono le maniglie a caratterizzare spesso l'immagine finale di cassettiere e mobili, con i loro tratti lineari o i decori più espliciti pensati per utenti dal gusto diverso. Se è vero infatti che l'impronta minimalista del design contemporaneo influenza spesso la loro forma rigorosa, sottile e razionale, non mancano le proposte ricercate ed elaborate ad alto contenuto decorativo, pensate spesso per mercati extraeuropei e per clienti in grado di apprezzare artigianalità, qualità della lavorazione e creatività insite nei nostri prodotti.
In apertura la foto di Lapis, Arturo Salice, il sistema di cerniere dai canoni estetici innovativi, nel quale i due gusci di copertura si muovono in sincronia con i componenti tecnici della cerniera, oscurandoli di fatto integralmente. Proposto in dodici finiture e 144 combinazioni.