Il contract ci salverà tutti. O perlomeno è quello che i più pessimisti potrebbero pensare, guardando i dati di mercato e le previsioni per i prossimi anni. Gli ultimi dati presentati all'interno del rapporto CSIL di ottobre 2012 sul mercato europeo degli arredi contract, hanno fotografato una situazione di sostanziale ripresa per il periodo 2010-2011 che, dopo un trend negativo nel biennio precedente ha chiuso con un guadagno totale di 7,7 miliardi di euro. Leggermente sotto i livelli del periodo pre-crisi.
Protagonisti del contract
I driver principali che guidano questa lenta ma continua rimonta sono da identificarsi in tre principali attori dell'intera filiera: il comparto dell'hospitality, il comparto retail e il comparto ufficio. Gli arredi per hotel sono certamente la punta di diamante di tutto il segmento e hanno rappresentato nel 2011 il 20% totale della domanda di forniture per il contract, consentendo un guadagno di circa 1.600 milioni di euro. Di per se un buon risultato al quale va sommato un'ulteriore consumo del 7% del settore bar e ristoranti, che innalza il guadagno totale dell'intero comparto a circa 2.100 milioni di euro. Una ripresa significativa e in controtendenza rispetto alla maggior parte dei mercati, determinata principalmente dall'affiancamento di un settore come quello del turismo, meno colpito dalla crisi globale. (Per l'anno in corso sono previsti investimenti nel settore alberghiero italiano per 600 milioni di euro). Il settore dell'arredo per il retail si posiziona appena sotto gli hotel, facendo segnare una domanda totale del 20% che si traduce in circa 1.550 milioni di euro, principalmente distribuiti in un segmento principalmente dominato dalle grandi catene di fashion retail e “ready-to-wear”. Tuttavia il mondo retail europeo sta subendo una crescente competizione con le aree dell'Eastern Europe e del Far East, con un conseguente incremento della pressione sui prezzi di mercato. La produzione di forniture contract per uffici infine si posiziona sul gradino più basso del podio, chiudendo con una domanda totale del 15% e circa 1.100 milioni di euro e una previsione del 16% per il 2013. Un incremento tutto sommato positivo a dispetto di un settore ufficio che a livello globale sta attraversando un momento di forte incertezza.
Un dato da evidenziare e che emerge dall'analisi della frammentazione di tutti i comparti è una crescita netta degli interventi di rinnovo di edifici già esistenti a dispetto delle nuove edificazioni. E soprattutto per quanto riguarda il settore dell'ufficio, che godrà nel prossimo futuro dei numerosi interventi di “refurbishing and rental” degli immobili, operati dalle grandi real estate.
Contract mondiale
Tirando le somme, in un quinquennio caratterizzato da una recessione incontrollabile in quasi tutti i mercati, in cui un'agonizzante comparto illuminazione e arredo ha fatto segnare un complessivo -17%, la produzione di arredo per il contract si è attestata invece su un -13% con una crescita stimata del 1% nel 2010 e del 3% nel 2011. Protagoniste assolute di questa controtendenza sono state Germania e Italia, seguite a ruota da Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi e Spagna. E laddove la Germania si aggiudica il primato come unico paese in grado di chiudere con una crescita positiva del 3%, l'Italia spicca sul fronte dell'export per il contract con circa il 22% di prodotti esportati dell'intero segmento europeo. E questo ancora una volta grazie alla capacità di molte aziende di tenersi strette quell'intramontabile spirito del Made in Italy ancora oggi tanto desiderato dai mercati stranieri. Grandi sforzi si stanno inoltre compiendo in direzione dell'export a livello mondiale. Tra i diversi progetti che gruppi e associazioni di categoria stanno attuando per promuovere l'internazionalizzazione delle imprese e l'ingresso nei mercati extra UE, un importante ruolo è stato assunto da Federlegno Arredo e il Ministero dello Sviluppo Economico con il progetto Emerge Italy.
Il made in Italy vola in USA
Uno dei principali sbocchi per l'industria del legno-arredo italiana è rappresentato infatti dal mercato USA con un giro d'affari di circa 700 milioni di euro annui. Il programma di Promozione Straordinaria del Made in Italy negli Stati Uniti promuove un progetto di sviluppo delle relazioni tra la filiera legno arredo e il Nord America, attraverso il coinvolgimento dei più prestigiosi studi d'architettura americani. “Con questa iniziativa - spiega Roberto Snaidero, Presidente di Federlegno Arredo - aggiungiamo un nuovo importante tassello a un percorso che la federazione ha iniziato due anni fa e che punta a fare crescere la quota export dei nostri prodotti in un mercato sempre più attratto dall'Italian style, soprattutto fra le nuove generazioni”.