Marmomac 2025, la nuova dimensione della pietra

Giorgio Canale, curatore di The Plus Theatre alla edizione 2025 di Marmomac, introduce i valori per costruire un racconto inedito

Marmomac, la cui 59ª edizione è in programma a Verona dal 23 al 26 settembre 2025 è la manifestazione leader a livello internazionale per la filiera della pietra naturale ed è anche il palcoscenico dove la pietra naturale diventa business, cultura, innovazione e relazioni.

Giorgio Canale, Executive Creative Director di DDM Branding e curatore “The Plus Theatre” a Marmomac 2025

L’obiettivo di quest’anno sarà quello di dare alla pietra naturale una nuova dimensione: da materia solida e immobile a strumento di visione, ispirazione e trasformazione. Le prospettive per la pietra naturale sono ampie, ma serve un nuovo racconto. Non basta più esaltarne solo la bellezza o la durabilità: è fondamentale comunicarne il valore come motore di una progettazione consapevole, sostenibile e culturalmente significativa. Il futuro della pietra si gioca sul suo potere simbolico oltre che strutturale. Il mercato è pronto, ma va accompagnato con visione, competenza e coraggio”. L’architetto Giorgio Canale, Executive Creative Director di DDM Branding e curatore “The Plus Theatre” a Marmomac 2025 (Padiglione 10) spiega quali sono stati i concetti fondanti del laboratorio di riflessione e sperimentazione giunto quest’anno alla sua quarta edizione.

Rendere attraenti i valori della pietra naturale

Il simbolo “plus”, elemento distintivo di Marmomac e principio guida del progetto espositivo del The Plus Theatre incarna proprio questa tensione verso l’apertura, il dialogo e l’evoluzione. “Non è solo un segno matematico – osserva Canale - ma una visione progettuale capace di connettere mondi diversi e generare nuove possibilità. La sfida più grande? Rendere comprensibili e attraenti i valori della pietra naturale anche a un pubblico non sempre specialistico, semplificando senza banalizzare. Trovare un linguaggio che emozioni, racconti e ispiri, pur parlando di un materiale così antico, è il vero banco di prova”.

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Da rivestimento a materia strutturale

Nel tempo, la percezione della pietra naturale è cambiata profondamente. Negli ultimi anni, è tornata al centro del progetto: non più solo rivestimento o ornamento, ma materia viva, ispiratrice, strutturale. “Lo dimostrano le sorprendenti collaborazioni con le università - prosegue Canale - i progetti firmati da architetti e designer affermati, e le sperimentazioni internazionali che ogni anno animano Marmomac. Oggi la pietra emoziona, racconta, innova. È un ritorno alla materia, ma con uno sguardo nuovo, più consapevole e progettuale”.

The Plus Theatre si presenta come una “città della pietra” contemporanea, articolata in percorsi narrativi che guideranno il pubblico tra architettura, arte, design e industria

L’approccio etico e l’evoluzione culturale

Tra le tendenze più rilevanti spicca un nuovo approccio etico alla pietra naturale: una risorsa preziosa e finita, da utilizzare in modo consapevole e responsabile. La tecnologia consente oggi di ridurre gli scarti e promuovere modelli di economia circolare, mentre gli studi LCA ne attestano le ottime performance ambientali rispetto ai materiali industriali. “La vera evoluzione, però, è culturale – sottolinea Canale - la pietra viene sempre più vista come parte di un racconto integrato, dove innovazione, artigianalità e visione progettuale si fondono nel rispetto del paesaggio e del tempo”.

The Plus Theatre si troverà nel padiglione 10 con un layout ispirato quest’anno al Plan Voisin di Le Corbusier (1925)

The Plus Theatre, un laboratorio aperto per nuove visioni

Con le diverse sensibilità dei tanti Paesi che partecipano, Marmomac si conferma un’opportunità unica per intrecciare relazioni, condividere visioni e diffondere, a livello globale, una nuova consapevolezza sul valore della pietra naturale. “Il visitatore di oggi – conclude Giorgio Canale - non cerca solo prodotti, ma esperienze: vuole ispirazione, visione, emozione. The Plus Theatre, fortemente voluto dall’Event Manager di Marmomac Francesca Zivelonghi (che ringrazio insieme ai curatori delle singole mostre Giuseppe Fallacara, Raffaello Galiotto, Silvia Sandini e Carlo Trevisani e ai team di Marmomac, Veronafiere e DDM) nasce proprio con questo intento. Più che una mostra, è un laboratorio aperto, dove ogni elemento, dai talk alle installazioni, fino alle pause, è pensato per creare connessioni autentiche tra materia, cultura e business. Lo stupore nasce quando la pietra smette di essere materia e diventa racconto”.