Un piccolo appartamento all’interno di Palazzo Pozzobonelli-Isimbardi, a Milano, è l'oggetto di una esemplare ristrutturazione, che ha cancellato l'impianto planimetrico del precedente laboratorio orafo con una soluzione moderna incentrata su una lunga pannellatura-armadio che nasconde tutti i locali di servizio della casa, cucina in primis. Il palazzo si pregia di un cortile bramantesco tutt'ora fulcro dello spazio interno all'edificio, su cui si affacciano gli appartamenti. "Palazzo Pozzobonelli-Isimbardi è uno dei maggiori esempi di architettura civile di epoca rinascimentale a Milano", spiega l'architetto Leone Spita che ha curato il progetto d'interior insieme al suo socio e contitolare di Studio Shiro, l'architetto Marco Sorrentino.
Due note storiche per comprendere il valore del palazzo che - prosegue Spita - "fu costruito alla fine del XV secolo su committenza di Bergonzio Botta, alto dignitario alla corte di Ludovico il Moro. Il nome attuale deriva però dalla famiglia che l'acquistò successivamente, i Pozzobonelli, marchesi di Arluno, imparentata con gli Isimbardi, a cui si deve la decorazione del cortile". Dopo vari restauri nel corso dei secoli - l'ultimo avvenuto negli anni '20 - fu distrutto dai bombardamenti del '43 e quindi ricostruito recuperando quel che rimase, soprattutto il cortile bramantesco.
LA "SPINA DORSALE" CHE CELA I LOCALI DI SERVIZIO
Partendo dalla volontà di eliminare il muro del lungo corridoio, completamente cieco sul lato lungo, gli architetti hanno creato, attraverso una soluzione originale e super funzionale, un unico ambiente open space al posto del vecchio soggiorno e di una cucina. "Gli interventi hanno interessato solo il muro che delimitava il lungo corridoio e il bagno in camera, che è stato diviso in due: uno principale e un altro piccolo locale con un lavamani e una grande doccia. Con il mio socio abbiamo deciso di indagare la possibilità di sviluppare il progetto della piccola abitazione creando "una spina dorsale" che contenesse tutti i servizi della casa per poter lasciare il più possibile libero lo spazio della zona giorno".
"Chiamiamo quindi scelta progettuale della "spina dorsale", la soluzione realizzata con ante e pannelli in legno che racchiudono tutti gli spazi di servizio dell’abitazione ovvero, partendo dall'ingresso: lavanderia, dispensa, cucina e poi, nella camera, bagnetto e cabina armadio. Nel progetto vige quindi “un’unica regola”, quella dei pannelli che celano le funzioni. La profondità degli spazi dietro i pannelli in legno di Alpi Dark Grey Oak è, quindi, quella del vecchio corridoio, di cui abbiamo mantenuto l'originale pavimentazione palladiana. Negli spazi di servizio dietro le ante, abbiamo ripreso "l'esplosione" di colore rosso del cortile creando una striscia di resina “rosso Verona” come elemento di transizione tra la pavimentazione palladiana e il parquet in rovere posato a spina alla francese".
LE QUINTE CHE MASCHERANO LA CUCINA
"I pannelli color grigio di Alpi, in legno ricomposto, sono a tutta altezza e, partendo dall’ingresso, arrivano alla fine della casa". Dopo la lavanderia, ecco quindi i due vani funzionali dedicati alla cucina, arredata con il modello Prime, di Dada, con frontali di colore neutro, in laminato Perla. Top e alzatina sono in Dekton Sirius Matt. "Il primo ambito dello spazio dedicato alla cucina è una dispensa creata da tre basi con elettrodomestici e un lavello, e da tre pensili, per una lunghezza totale di 180 cm".
Dopo la zona dispensa, si passa alla zona cucina operativa: su uno dei lati corti, le basi con un lavello e piano di cottura a induzione; sul lato opposto, di fronte, la colonna per il contenimento e colonna forno. Al centro del micro ambiente, una base che funge da piano d'appoggio di servizio.
Creata con pannellature in legno ricomposto di Alpi, la spina dorsale" va oltre l'open space per arrivare a definire - dentro la camera da letto - una cabina armadio che ha anche la funzione di piccolo studio. "Volevamo che tutte le varie funzioni della casa fossero contenute dietro questi pannelli-porte, apribili quasi a 180° che, in tal modo, si posizionano quasi in aderenza con la struttura fissa definendo una linea spezzata".
Il soggiorno e tutta la casa sono arredati con pezzi di design iconici: il tavolo pranzo è il celebre modello Tulip firmato da Eero Saarinen, con piano in marmo Calacatta oro; le sedie sono lo storico modello Leggera creato da Gio Ponti per Cassina e realizzate in massello di noce Canaletto e intreccio di corda; divano e pouf sono della serie Gran Torino, di Poltrona Frau. Infine, in camera, il letto Talamo per Zanotta.
PROGETTO "LA CUCINA DIETRO LE QUINTE" - MILANO
SCHEDA
PROGETTO GLOBALE DI INTERIOR E D'ARREDO
Studio Shiro_Studio House Interiors Rome - architetti Leone Spita e Marco Sorrentino
TIPOLOGIA ABITAZIONE
Appartamento
SUPERFICIE TOTALE APPARTAMENTO
60 mq
SUPERFICIE ZONA CUCINA/LIVING
6,5 mq
TIPOLOGIA CUCINA
Chiusa in armadiatura
ARREDO CUCINA
Dada, modello PRIME - Ante in bilaminato Perla 34 - Top e alzata in Dekton Sirius Matt
ARMADIATURA
Pannelli di Alpi realizzati con struttura in legno abete e placcati con compensati in legno impiallacciati, finitura Dark Grey Oak
ELETTRODOMESTICI
Piano a induzione, frigorifero, forno di Miele
ARREDI E FINITURE INTERNE
Pavimento cucina in palladiana originale - Pavimento zona giorno in parquet in rovere a spina francese - Plafoniera ingresso: Saori di Kazuhide Takahama, prod. Nemo - Faretti nelle armadiature: Mini PL di Davide Groppi - Applique cucina: Spot endless di Davide Groppi - Lampadario tavolo soggiorno: Postkrisi 51 di Catellani & Smith - Applique soggiorno: De Marseille di Le Corbusier, prod. Nemo - Tavolo pranzo Tulip di Eero Saarinen, prod. Bauhaus Re Edition, con piano in marmo Calacatta oro - Sedie Leggera di Gio Ponti, prod. Cassina - Divano e pouf Gran Torino, di Poltrona Frau - Letto mod. Talamo per Zanotta - Maniglie porte e finestre modello Lama di Gio Ponti, prod. Olivari - Piantana camera Stchu-moon 09 di Catellani & Smith
FOTO di Marco Sorrentino