Le sue opere di design e architettoniche condensano creatività e forte passione distinguendosi per uno stile immediatamente riconoscibile: parliamo di Karim Rashid, il designer più eclettico, influente e produttivo degli ultimi decenni e acclamato ovunque nel mondo, che vanta oltre 4000 progetti in produzione - molti dei quali disegnati per aziende italiane tra cui Aran Cucine, Rastelli e Scavolini - e oltre 300 riconoscimenti prestigiosi tra cui vari Red Dot Award-Chicago Athenaeum. Le sue creazioni di design premiate vanno dai beni di lusso disegnati per Alessi, Christofle e Veuve Clicquot ai prodotti democratici per Umbra, Bobble e 3M, fino ai mobili di Bonaldo e Vondom e alle soluzioni d’illuminazione disegnate per Artemide e Fontana Arte, solamente per citare alcuni dei brand con cui collabora.
Karim ha inoltre progettato oltre 50 ville ed edifici e tiene conferenze presso università di tutto il mondo diffondendo il suo credo: l’importanza del design nella vita di tutti i giorni. Ha conseguito la laurea honoris causa dall’OCAD di Toronto e dal Corcoran College of Art & Design di Washington ed è pubblicato su prestigiose riviste e libri internazionali. Gli oggetti, i mobili e le architetture di Rashid si riconoscono al primo sguardo per l’inconfondibile tratto fluido che si abbina all’uso deciso del colore declinato in tonalità brillanti, sature e accese come il rosa shocking, il suo preferito, che esalta anche la sua firma/logo.

"I miei colori preferiti cambiano costantemente, proprio come le nostre emozioni", afferma Karim Rashid "Ma sono sempre attratto dal colore rosa: è il colore dell’amore universale, della fluidità, dell’era digitale. Amo anche il giallo acido, l’arancione caldo, il ciano, colori che stimolano e risvegliano i sensi". Nell’intervista, Karim Rashid continua a spiegarci che significato possiede per lui il colore e come prende forma nei suoi innumerevoli progetti.

D.: Uno dei tratti inconfondibili del tuo modo di essere e di presentarti al pubblico è il colore. Che significato gli attribuisci e in che modo un ruolo importante nella tua vita?
R.: "Il colore non è solo visivo: è emotivo, psicologico e spirituale. Vedo il colore come energia. È il modo in cui comunichiamo stati d’animo, suscitiamo emozioni e umanizziamo lo spazio. La mia vita è sa satura di colore perché trovo il mondo troppo grigio, troppo beige, troppo neutro. Il colore è un modo per portare ottimismo, sensualità e positività nella nostra esperienza quotidiana".

D: Il colore è, secondo te, il modo perfetto per creare emozioni? Pensi che oggi più che mai ci sia bisogno di questo per una casa che sappia emozionare?
R.: "Assolutamente si: il colore è il modo più rapido per influenzare il nostro stato d’animo. In un’epoca in cui siamo bombardati da stress, schermi e incertezza, le nostre case devono diventare santuari che ci elevano e ci ispirano. Oggi più che mai desideriamo una connessione emotiva nei nostri spazi. Un ambiente colorato parla alla nostra umanità. Ci aiuta a sentirci vivi, coinvolti, presenti. Emoziona la mente, conforta l’anima e porta gioia nei rituali quotidiani".

D.: Il colore è certamente un elemento chiave e distintivo del tuo stile di progetto. Nei tuoi progetti di cucina come vengono utilizzati i colori e quanto sono importanti?
R.: "Nel mio lavoro con brand del mondo cucina come Aran Cucine, Rastelli, Scavolini, elettrodomestici come Gorenje e altri, il colore diventa un materiale strutturale, non solo decorativo. Lo uso per definire le zone, per influenzare l’umore e per crearemun’esperienza dello spazio più intuitiva ed emozionale. Per me, la cucina non è solo funzionalità. È rituale, nutrimento e convivialità, quindi i colori devono riflettere calore, piacere e sensualità. Lavoro spesso abbinando tenui colori pastello a colori secondari audaci creando combinazioni inaspettate per rompere la monotonia
e infondere personalità".

D.: Quali sono i progetti di design, arredamento, architettura e interni più sorprendenti dal punto di vista cromatico?
R.: "Tendo a privilegiare colori energici: rosa shocking, blu elettrico, verdi vibranti, agrumi neon, lavanda, lilla e tonalità tenui ispirate alla tecnologia come il bianco digitale o l’argento olografico. Tra i miei progetti più recenti, caratterizzati da un’attenzione particolare al colore, ci sono gli arredi per Kare Design (Germania) e per Vondom (Spagna), gli interni e le aree comuni per alcuni hotel di Radisson Group e Nh Group, il Semiramis Hotel di Atene, il coinvolgente ristorante Raionul de Peşte a Bucarest, un altoparlante domestico per Vaka, il servizio di piatti per Aida (Danimarca), gli originali rubinetti in differenti colori e finiture per Tredex (Medio Oriente), i mobili per TM Leader (Spagna), le carte da parati per Wallpepper (Italia) e per Affreschi&Affreschi, i divani Kosmos per MIDJ e i candelabri in vetro Kinky di Muranostyle. Inoltre, nel mio nuovo appartamento a Little Falls in New Jersey spicca una cucina di quattro metri rosa shocking creata con Rastelli".

D.: Si parla sempre di più di design del ciclo di vita. Il design industriale può essere sostenibile?
R.: "Deve esserlo. Viviamo in una nuova era di responsabilità. Il design ha il potere e il dovere di contribuire a rendere la Terra un pianeta migliore. Ciò significa abbracciare fin dall’inizio il concetto di ciclo di vita: materiali sostenibili, produzione pulita, prodotti durevoli e modelli circolari. Dico sempre: il design deve evolversi da un concetto monouso a uno desiderabile e durevole".

D-: Sei considerato un designer eclettico e visionario: qual è la tua visione futura dell’abitare e, in particolare, quali sono il ruolo e i percorsi di ricerca che coinvolgeranno lo spazio cucina nella casa del futuro?
R.: "La casa del futuro è fluida, digitale, adattabile ed emozionale. Deve supportare sia la quiete che il movimento, la solitudine e la connessione. La tecnologia sarà invisibile ma integrata, rispondendo ai nostri bisogni e imparando dalle nostre abitudini. La cucina diventerà uno spazio sempre più flessibile e sociale; si confonderà con la zona giorno e sarà ridefinita non solo dalla funzione, ma anche dall’esperienza. Sarà basata su modularità, controllo vocale, sistemi sostenibili, superfici multisensoriali. E, naturalmente, su colori audaci che suscitano gioia, così come superfici murali decorative che parlano dell’epoca in cui viviamo. In definitiva, credo che il futuro della casa risieda nella bellezza, nella semplicità e nella
risonanza emotiva. Un luogo non solo vissuto,
ma amato."



