Alle 6 del giorno 20 dicembre ha preso fuoco uno dei laboratori di Catas, il noto istituto di prove e analisi per il mobile e l’arredo della sede di San Giovanni al Natisone.
La struttura, le macchine per le prove e tutto il contenuto dell’edificio è andato completamente distrutto, con danni per milioni di euro.
Il tempestivo lavoro delle otto squadre di Vigili del fuoco intervenuti da Udine e Gorizia ha permesso di controllare l’incendio e di limitarlo all’edificio dove le fiamme, per motivi ancora sconosciuti, si sono sviluppate. L’attività di Catas continua comunque negli altri laboratori della sede friulana e dell’unità di Lissone.
“Siamo friulani e abbiamo imparato a non fermarci davanti ad alcuna disgrazia”, ha commentato Andrea Giavon, direttore del centro di ricerca, accorso sul luogo del disastro con tutto il team Catas. “Stiamo scegliendo un capannone da affittare al più presto e ordinato alcune delle macchine che ci servono più urgentemente, perché vogliamo riaprire prestissimo e continuare a dare ai nostri clienti il servizio che si aspettano da noi”.
Nei prossimi giorni, nonostante le festività natalizie, al Catas si lavorerà intensamente perché tutto torni come prima nel più breve tempo possibile. E’ il messaggio che Angelo Speranza, fondatore e amministratore delegato dell’istituto, ha lanciato – appena terminata l’emergenza – a tutti i dipendenti e collaboratori del Catas che ha voluto riunire a poca distanza dal rogo del “laboratorio mobili”. Un messaggio forte, l’invito a voler guardare “… a quanto è necessario fare presto perché tutto torni come prima, anche meglio di prima. Voglio aggiungere un grazie a tutti coloro – clienti, partner, istituzioni – che ci stanno già facendo avere testimonianze preziose della loro vicinanza e della loro disponibilità a essere con noi anche in questo momento così difficile”.