Piano in Quarzo realizzato da Marmo Arredo senza giunzioni visibili
Marmo Arredo, realtà aziendale italiana di eccellenza nella lavorazione di pietre naturali, marmi, graniti e materiali compositi, nel 2010 ha acquisito lo stabilimento tedesco che produce le lastre di agglomerato di quarzo Quartzforms. Un investimento importante che ne ha affinato ulteriormente la competenza e la capacità di proporre soluzioni esclusive nel materiale composito più utilizzato in cucina. Una tappa importante di un percorso iniziato da Luigi Scapin e dai suoi figli Vincenzo, Gianni e Romeo, negli anni '70 con la Scamar, specializzata nella lavorazione dei lapidei per l’edilizia, e poi proseguito con la fondazione di Marmo Arredo che ha ampliato il suo know how nella trasformazione dei nuovi materiali tecnologici destinati al settore molto più esigente dell’arredo e del design. “In questa evoluzione sono stati fatti continui investimenti in macchinari, messi a punto dei brevetti che hanno reso i nostri quarzi sempre più interessanti per il settore e investito su nuovi stabilimenti” spiega Marco Scapin, art director di Marmo Arredo, nonché terza generazione della famiglia Scapin. Nel 2006, ad esempio, grazie all’esplosione delle richieste di piani di alto spessore, nasce Eulithe®, azienda che produce poliuretano espanso da utilizzare come struttura di supporto per piani di lavoro alleggeriti. Nel 2010, come si diceva, viene invece acquisito lo stabilimento di Magdeburgo, in Germania che produce le lastre Quartzforms con impianti produttivi all'avanguardia, sia sotto il profilo tecnologico – grazie agli impianti Bretonstone® System, di Breton, - sia sotto l'aspetto ecologico.
“L'80% dell'energia impiegata per la produzione delle lastre in quarzo nello stabilimento tedesco è ottenuta attraverso fonti energetiche rinnovabili come l'eolico”, specifica Marco Scapin. “L'attenzione all'ambiente e alla salute sono infatti le nostre priorità rispetto alla realizzazione dei piani in quarzo, che presentano – per la loro stessa composizione – elevate caratteristiche prestazionali anche dal punto di vista dell'igiene, oltre che sotto il profilo funzionale ed estetico”. L'alta resistenza dei piani in quarzo all'urto, alle macchie, ai graffi e agli acidi si unisce infatti ad elevate performance igieniche proprio in virtù della tipologia stessa della superficie in quarzo, liscia e non porosa e che, quindi, non assorbe sostanze e liquidi. “Garantito e certificato per il contatto diretto con il cibo, il nostro quarzo è inoltre un composito stabile, lavorato “in pasta piena” - e senza decori superficiali, che si ottiene dalla miscelazione di sabbia silicea o quarzo puro (92%) con resina strutturale poliestere (7%) e pigmenti colorati stabilizzati ai raggi UV (1%)", continua Marco Scapin. "Il tipo di composizione e di lavorazione brevettate rendono quindi le superfici in quarzo ideali per la creazione di piani di lavoro per cucine, per pavimenti e rivestimenti, per top e lavelli di ambienti bagno in spazi residenziali e ambienti contract come ristoranti, bar, uffici e spazi commerciali”.
INVISIBLE LINE® , IL PIANO SENZA GIUNTURE
Come si diceva, la propensione all'evoluzione, che appartiene da sempre al “DNA” di Marmo Arredo, ha condotto l'azienda a creare brevetti unici, migliorando in modo esponenziale le prestazioni dei piani in quarzo. Oltre a Eulithe®, va citato sicuramente Invisible Line® che consente di realizzare piani di lavoro in quarzo di lunghezza superiore a 3 metri senza alcuna giunzione visibile. Marmo Arredo, grazie all’estrema cura nell’ottimizzazione dei dettagli, offre quindi, al progettista e al cliente finale, la possibilità di creare piani continui di grandi dimensioni senza fughe visibili. Questa lavorazione, adatta principalmente agli agglomerati di quarzo, è ideale per piani cucina, piani bagno, banconi e tavoli di grandi dimensioni.
“Invisible Line® è la nostra risposta alla tendenza verso la massima pulizia e integrazione degli elementi di un piano di lavoro in cucina”, spiega ancora Scapin. “In questa direzione abbiamo anche sviluppato insieme a Schock® una tecnica di incasso della vasca del lavello in cui non si vede alcuna giunzione. Un traguardo valido sia per il risultato estetico sia per gli aspetti legati all’igiene e alla manutenzione”.
IL QUARZO MARMO ARREDO: PRECISIONE, ARTIGIANALITA' E FINITURE TRENDY
In generale, con i suoi oltre 100 addetti specializzati e grazie alla finitura a mano di ogni pietra, Marmo Arredo offre a designer e architetti le soluzioni più evolute e una gamma di finiture e di colori per realizzare qualsiasi tipo di piano in quarzo per cucina, ma anche per tutti gli altri ambienti della casa e degli spazi contract. La certificazione di una lavorazione impeccabile è testata nei laboratori dove il prodotto finito deve superare un severissimo controllo qualità.
Sul fronte dell'innovazione estetica, inoltre, Marmo Arredo è sempre pronta ad abbracciare i nuovi trend del settore arredo. Ampissimo è il catalogo, che prevede oltre 70 finiture di superficie sia lucide sia opache, che vanno dai colori uniformi e compatti alle finiture puntinate o venate come i marmi e le pietre fino alle soluzioni texturizzate a spacco.
“Tra le finiture più utilizzate ci sono sempre ai primi posti i bianchi e i grigi, mentre tra le novità “di tendenza” si annovera la finitura Calacatta, molto di moda per la cucina, che noi proponiamo come finitura Soul Calcatta. Per il futuro," conclude Marco Scapin,"le tendenze estetiche si concentreranno proprio su questi elementi di fluidità materica, sull'effetto di venature simili a quelle dei marmi. Pensiamo anche ad una evoluzione del quarzo per l'esterno: una superficie che si adatti anche all'outdoor, bella e resistente e, quindi, perfettamente allineata alla nostra tradizione produttiva”.
INDICAZIONI PER LA CURA E LA MANUTENZIONE DEI COMPOSITI A BASE QUARZO
Come massimo competente del settore, Marmo Arredo ha anche messo a punto una serie di indicazioni molto utili per la cura e la manutenzione dei compositi a base quarzo. Aspetto ritenuto fondamentale, come ricorda ancora Marco Scapin, per far comprendere a chi lo sceglie le sue proprietà e per mantenerle inalterate nel tempo.
Riportiamo quindi le indicazioni pubblicate sul sito dell’Azienda.
I compositi di quarzo sono materiali ad alta compattezza e privi di porosità, tanto da non necessitare di trattamenti oleoidrorepellenti. Non assorbono liquidi, odori e grassi alimentari. Non essendo porosi non consentono il prolificare dei batteri, resistono agli acidi, sono di facile pulizia e garantiscono l’igiene. Resistono alle macchie domestiche e d’uso, alle rigature, ai graffi e ai piccoli urti. Nonostante il materiale possa resistere alle elevate temperature è opportuno proteggerlo con sottopentole per evitare il contatto diretto con le superfici di pentole o stoviglie appena ritirate dal fuoco. Infatti il contatto diretto con oggetti surriscaldati o fiamme, potrebbe provocare macchie indelebili dovute al riscaldamento della resina o rotture create dall’elevato shock termico. Non utilizzare mai il piano come base per lo stiro. Pur essendo resistente alle rigature e ai graffi, per una più duratura conservazione dell’aspetto originario si consiglia sempre l’uso di taglieri. È bene inoltre non sovraccaricare mai i piani di lavoro con pesi superiori a 50 Kg (non salire o sedersi sopra i top) ed evitare la caduta di oggetti contundenti (es. coltelli, bottiglie, pentole, utensili da lavoro, ecc.) che, per la loro conformazione, possono causare scheggiature di difficile se non impossibile ripristino.
Consigli per la pulizia delle superfici lucide
Per la pulizia ordinaria utilizzare un panno morbido inumidito con acqua e detergenti neutri.
Per macchie persistenti si possono usare anche detersivi aggressivi a base acida. Grazie all’ottima compattezza del materiale è possibile utilizzare spugnette da cucina anche dal lato ruvido. Evitare di pulire le superfici con alcool denaturato che, essiccandosi, potrebbe lasciare aloni difficilmente rimovibili.
Prodotti non idonei: evitare di pulire la superficie con prodotti contenenti candeggina o comunque a ph altamente basico che, in caso di applicazioni prolungate, possono creare un alone biancastro. Altri prodotti che possono danneggiare la superficie sono il tricotilene, i solventi industriali, l’acido fluoridrico, la soda caustica, i solventi per vernici.
Consigli per la pulizia delle superfici opache
La levigatura, la sabbiatura e patinatura delle lastre per ottenere l’effetto opaco, velvet, tatum, sabbiato e patinato, viene eseguita meccanicamente con appositi impianti che eseguono le lavorazioni meccaniche necessarie per ottenere le varie finiture asportando parte del materiale. Le superfici così ottenute si presentano con delle zigrinature o delle asperità più o meno evidenti che fanno sì che il materiale non rifletta la luce come una superficie lucida risultando opaco alla vista e più o meno ruvido al tatto. Il grado di ruvidità dipende dalle diverse finiture. Guardando le due figure che schematizzano una finitura lucida e una finitura glabra, si noterà che il piano della superficie lucida è perfettamente rettilineo mentre quello della superficie opaca è rappresentato da una linea irregolare. È proprio per tale motivo che le superfici lavorate per ottenere una superficie levigata, velvet, tatum, sabbiata o patinata, possono presentare problemi di sporcabilità. Infatti le particelle di sporco che sulla superficie lucida sono facilmente asportabili in quanto non trattenute da alcun ostacolo fisico, sulle altre superfici si possono depositare nelle micro zigrinature o sulle piccole asperità della superficie risultando difficili da asportare.
Per la pulizia ordinaria si possono usare tutti i detergenti normalmente utilizzati sulle superfici lucide. Consigliamo di pulire subito - quando la macchia è ancora fresca - i liquidi colorati che vanno a contatto con la superficie. Il materiale agglomerato di quarzo non assorbe le sostanze liquide e quindi lo sporco che potrebbe essere trattenuto dalle micro zigrinature non penetra nel materiale ed è sempre asportabile. Nel caso di sporco ostinato si possono usare anche detergenti aggressivi a base acida. Evitare di pulire le superfici con alcool denaturato che, essiccandosi, potrebbe lasciare aloni difficilmente rimovibili. Per macchie di calcare (residuo dell’acqua di acquedotto) consigliamo di pulire con detergenti anticalcare a base acida, utilizzabili anche per azioni prolungate. Per macchie di sostanze oleose o di grasso si può intervenire con degli sgrassatori da cucina, ma, una volta eliminata la macchia, è necessario risciacquare abbondantemente con acqua la zona interessata. Solitamente i prodotti di pulizia denominati “sgrassatori” sono “basici” e, se lasciati agire su un agglomerato di quarzo per tanto tempo possono alterare la superficie macchiandola (agiscono sul contenuto di resina).