Il binomio dell’innovazione

Il palco dei relatori al convegno Visibile/Invisibile di Ambiente Cucina
Cinque aziende che corrono veloci sul binario visibile/invisibile, binomio che ispira design e tecnologia per prodotti e progetti senza limiti

Come stanno evolvendo arredi, elettrodomestici, materiali e accessori destinati a rispondere ad esigenze progettuali molto diverse, oltre che a gusti estetici talvolta agli antipodi? Lo raccontano i cinque grandi brand che si sono riconosciuti nel tema proposto dal recente convegno di Ambiente Cucina, in cui il binomio tra visibile/invisibile è diventato il binario attraverso il quale tratteggiare il viaggio della cucina contemporanea.

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Partendo dall’ambiente stesso, nel quale oggi - come ha evidenziato Giuseppe Bincoletto - Chef Marketing Officer WE.DO Holding, Doimo Cucine - vanno colte e sviluppate tre diverse suggestioni che partono da altrettanti perni progettuali: gli abitanti della casa, lo spazio e le abitudini di chi lo vive. La scelta e il criterio che guida tra protagonismo a minimalismo parte da qui, dallo sviluppo dell’hardware (le componenti funzionali e tecnologiche) e insieme dalla connessione con l’intangibile inteso come emozioni, energie, sensazioni. “Siamo aziende produttrici o produttori culturali?" si chiede, lasciando intendere la risposta annunciando il prossimo racconto che l’azienda sta elaborando con il designer Ferruccio Laviani.

Il dualismo tra decorativismo e minimalismo è una solo apparente polarizzazione per Gabriele Garuti, marketing manager Infinity Surfaces. Anche se negli ultimi anni la predominanza di arredi essenziali, aperti o integrati con altri ambienti della casa, è stata predominante per i nuovi materiali, quello che conta oggi è offrire ai progettisti una palette ampia nella quale riconoscere la superficie ideale, corrispondente al proprio concetto portante di cucina e living. Per questo l’azienda sta mettendo a punto un nuovo programma di finiture dinamiche, che si avvalgono di inedite interazioni con la luce e di aspetti tattili, capaci di sorprendere e insieme di dialogare con gli altri protagonisti del progetto.

Una peculiare personalizzazione, in sintonia con una consolidata vocazione tailor made è quella descritta da Chiara Tonello, marketing manager Barazza, sottolineando la poliedricità e insieme la flessibilità dell’azienda e del brand. Sul fronte del visibile, ecco i piani dalla forte presenza scenica, gli spessori che arrivano sino a 20 cm, i canali attrezzati, l’imponenza evoluta dei forni coordinati. Sul fronte dell’invisibile, ecco i forni touch screen, gli spessori sottili, i lavelli con coperchio e rubinetti reclinabili. E poi la sapienza di lavorazione del tecno-materiale per eccellenza – l’acciaio inox – declinabile in finiture che vanno dal satinato al vintage.

La rivoluzione iniziata a partire dagli anni 2000 nel mondo dei rubinetti, o meglio nell’universo dell’acqua domestica, è destinata a ulteriori evoluzione e diffusione. Paolo Maga, direttore busines unit Grohe Blue - Grohe Italia, evidenzia come oggi tutte le esigenze estetiche trovino nell’ampiezza di gamma un bilanciamento perfetto. Ma è soprattutto nell’evoluzione del rubinetto in un elettrodomestico multifunzionale, che si esprime la sua capacità di offrire sia un elemento visibile di design sia una forte componente tecnologia invisibile, che offre il massimo di efficienza, comfort e personalizzazione.

Sul fronte dei grandi elettrodomestici, il freddo evoluto offre sia i grandi apparecchi free standing (con elementi estetici importanti come i maniglioni o le finiture cromatiche di tendenza), sia un built in che cela l’ampiezza interna con una integrazione perfetta. Marcella Gioiggi, direttore vendite Italia Liebherr, sottilinea altri due poli innovativi. Il primo invisibile, ma determinante: gli elementi tecnologici, come compressore e motore, che negli apparecchi attuali sono contenuti e isolati, ottimizzando gli spazi. E poi il ruolo di una ricerca che è arrivata a garantire una freschezza degli alimenti prolungata e sicura, puntando a potenziare efficienza energetica e qualità di vita.

Infine, gli inaspettati scenari determinati da elementi tecnici – quali meccanismi, ferramenta, accessori – che aprono ulteriori (spesso invisibili ma molto “vivibili”) spazi di libertà ai progettisti. Come i componenti trasformabili o come l’anta rientrante che sparisce all’interno del mobile, citati da Emmanuele Fontolan, responsabile Academy Hafele, che esprimono al massimo livello la coniugazione virtuosa tra funzione, estetica e spazio. Al servizio del progetto.