Per soddisfare le richieste diversificate tipiche di un mercato internazionale, Sabaf, azienda italiana tra i primi produttori al mondo di componenti per cucine e apparecchi domestici per la cottura a gas, da anni si impegna nello sviluppo di nuovi modelli di bruciatori, diversi per estetica, potenza e distribuzione della fiamma, così da soddisfare ogni tipologia di esigenza.
Con Nicola Belpietro, Executive Regional Sales Director di Sabaf Group approfondiamo il ruolo di questo elemento fondamentale del piano cottura a gas.

In che modo un bruciatore è in grado di influenzare le performance di un piano cottura a gas? Come condiziona i consumi e la rapidità di cottura degli alimenti?
Il bruciatore non può, da solo, determinare le performance effettive di un piano cottura a gas. Vi sono in effetti molte altre caratteristiche dello stesso che possono esaltare o limitare le caratteristiche generali di un bruciatore. Un bruciatore viene solitamente studiato e realizzato in modo che abbia - in base a forma, numero di corone di fiamma e potenza - il massimo rendimento (quindi efficienza) e il minimo livello possibile di emissioni nocive. Quali che siano le sue caratteristiche base il livello di performance finale è, a volte anche pesantemente, determinato dalla forma del piano cottura (intesa come profondità ed inclinazione delle vasche dove il bruciatore è alloggiato) e dalla forma e consistenza delle griglie di appoggio per le pentole. Infatti questi fattori possono influenzare negativamente l’afflusso di aria, cosiddetta primaria, e quindi il corretto funzionamento dello stesso. Anche per questo motivo un bruciatore non potrà mai essere omologato a sé stante, ma sempre con l’applicazione su cui è montato. Consumi di gas e rapidità di cottura si misurano con l’efficienza del bruciatore.
Tanto più il bruciatore, montato su di un determinato piano cottura, è efficiente tanto minori saranno i consumi e più rapidi i tempi di cottura.

Quali caratteristiche deve avere un bruciatore per garantire la fiamma di cottura giusta?
Le fiamme di un bruciatore (singola, doppia o tripla corona che sia) devono essere correttamente e opportunamente distribuite e studiate in modo adeguato, tale da trasferire alla pentola nel miglior modo possibile il potere calorifico del gas utilizzato evitando che, interferendo con le griglie o altri elementi del piano, si creino impatti negativi sulle performance generali (emissioni di gas incombusti, accensione, ecc.).
È opportuno ricordare che le fiamme si generano grazie alla corretta miscela di aria e gas.
Quindi è essenziale che un bruciatore sia studiato in modo che, al suo interno, sia in grado di consentire la perfetta miscelazione tra aria e gas. Quindi sono importanti tutte le caratteristiche, interne ed esterne, del bruciatore.

Quali sono i dettagli costruttivi che contribuiscono all’efficienza di un bruciatore?
In termini assolutamente generali l’inclinazione delle fiamme e la loro direzione verso la pentola sono fattori determinanti. Oltre a questi entrano in gioco valutazioni e studi sulle masse del bruciatore e delle sue componenti nell’ottica di minimizzare l’assorbimento del calore da parte del bruciatore stesso. È chiaro che durante la fase di studio l’aspetto estetico assumerà un’importanza fondamentale, senza tralasciare i punti di cui sopra.

Il materiale con il quale è realizzato un bruciatore incide sulle sue performance di cottura?
Normalmente no, se non in modo del tutto marginale. Le leghe di alluminio generalmente utilizzate dalla maggior parte dei produttori sono più che adeguate per resistere alle sollecitazioni termiche e meccaniche a cui un bruciatore è sottoposto. In alcuni paesi (Medio Oriente, Cina) si preferisce l’utilizzo di bruciatori in ottone o in ghisa, per ragioni estetiche o storiche.