Idee sostenibili e suggerimenti creativi della blogger Monica Molteni per non sprecare gli avanzi, per conservare e utilizzare al meglio gli alimenti, per gestire la spesa e i consumi alimentari

Con il suo blog “Messaggi dal frigo”, la giornalista Monica Molteni propone una serie di ricette antispreco, suggerendo una corretta gestione degli alimenti. Perchè comincia dalla quotidianità la prima consapevolezza del vivere sano e sostenibile, e in cucina si sperimentano le best practices di un utilizzo e di un consumo più attento dei cibi.

Come nasce la tua sensibilità alla problematica legata allo spreco alimentare domestico?
Da più di 10 anni collaboro con il Banco Alimentare della Lombardia Onlus che nella mia città, Como, ha all’attivo un programma di recupero di eccedenze alimentari dalla ristorazione collettiva e dalla GDO, chiamato Siticibo. Grazie alla legge 166/2016, detta Legge Gadda, i prodotti freschi e cucinati che restano invenduti o non più commercializzabili per diversi motivi, vengono resi disponibili alla donazione per fini di solidarietà sociale da negozi, supermercati, mense, hotel e catering.

Qual è il passaggio dalla solidarietà al blog?
Avendo toccato con mano l’ampiezza del fenomeno dello spreco alimentare, mi sono interrogata su quanto anche nelle nostre case possiamo fare per non buttare il cibo.
Così il mio blog www.messaggidalfrigo.it che a oggi ha raccolto oltre 100 ricette per riciclare gli avanzi che si producono in casa e per utilizzare al meglio le materie prime, riducendo i rifiuti. Sebbene raccolte anche dalla tradizione, dai ricettari di amici e parenti e integrate da quelle suggerite dai miei followers, tutte le ricette sono state realizzate, testate e fotografate nella mia cucina.

Quali sono le strategie più efficaci per limitare lo spreco alimentare a casa? Secondo il report 2019 di Fondazione Barilla, “l’Italia e il cibo” (www.barillacfn.com), nel nostro Paese lo spreco alimentare costa attualmente oltre 15 miliardi di euro, pari a circa l’1% del Pil. La quota di spreco alimentare che risulta “in carico” a ognuno di noi è di 65 kg di cibo: di tutto questo ben 27,5 kg lo buttiamo direttamente in pattumiera proprio nelle nostre case. Un’indagine recente di Coldiretti identifica tra gli alimenti più colpiti dallo spreco nel nostro Paese la verdura e la frutta fresca, seguiti da pane fresco, latte e yogurt, formaggi, salse e sughi. Secondo gli obiettivi dettati dall’Agenda, dovremmo riuscire a dimezzare il dato pro-capite entro il 2030. Per riuscirci deve crescere l’informazione e la consapevolezza sul fenomeno, devono mutare i modelli di consumo e l’educazione alimentare, basata anche sul rispetto del cibo come valore, deve essere diffusa con maggiore incisività nelle scuole. Sicuramente, per evitare di buttare in pattumiera il cibo nelle nostre case sarebbe auspicabile un comportamento più sobrio nell’acquisto di generi alimentari. Qualche esempio: non acquistare più di quanto sappiamo di poter consumare; ridurre le scorte anche se le confezioni più grandi sono convenienti; prima di andare a fare la spesa, effettuare una rapida perlustrazione all’interno del frigo; controllare i prodotti che si stanno avvicinando alla scadenza e aspettare a ricomprarli finché non sia davvero terminata la scorta, che deve essere minima.

Quanto la buona conservazione dei cibi influisce sulla limitazione dello spreco alimentare?
Il frigo è il migliore alleato per salvaguardare la consumabilità dei nostri cibi. A patto di seguire qualche buona prassi:
teniamolo pulito e rispettiamo i suggerimenti del costruttore riguardo le temperature da impostare, le posizioni da attribuire alle diverse famiglie di alimenti, la sbrinatura. Non riempiamo troppo i ripiani: l’aria all’interno del vano deve poter circolare. Riponiamo gli alimenti dentro il frigo in contenitori chiusi per evitare la possibile contaminazione tra un alimento e un altro: se qualcosa ammuffisce, le spore si possono diffondere, attaccando altri alimenti sensibili.

Come vivere in un’ottica ZeroSpreco?
innanzitutto impariamo a conservare e a riutilizzare gli avanzi. Poi salviamo dalla pattumiera quei cibi che hanno superato la data di scadenza: controlliamo le stampigliature e distinguiamo tra Data di scadenza (oltre la quale il prodotto può presentare rischi) e Termine Minimo di Conservazione (TMC) indicato dalla dicitura “da consumare preferibilmente entro” (che indica la data fino alla quale il prodotto conserva integre le sue proprietà nutrizionali). Dobbiamo applicare con attenzione il metodo olfattivo-visivo per controllare i cibi e non scartare frutti e ortaggi imperfetti che invece sono perfettamente consumabili. E occore ridurre il volume dei rifiuti utilizzando anche le parti meno nobili di alimenti (soprattutto di frutta e verdura) che spesso tendiamo a scartare. Il messaggio del blog è quello dell’autenticità dei contenuti e dell’importanza dei piccoli gesti quotidiani che, se fatti da molti, possono innescare grandi cambiamenti.