La vendita di dispositivi per la Smart Home cresce in tutta Europa, Italia compresa.
Lo dimostrano chiaramente i dati che Gfk ha reso noti in occasione di IFA 2018, la fiera internazionale di Berlino dedicata all'elettronica di consumo e agli elettrodomestici.
Nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2018, le vendite di dispositivi smart nel nostro Paese sono cresciute infatti del 5% a unità e del 9% a valore. Il trend è ancora più positivo (+25% a valore) se si escludono dal conteggio le Smart TV, che sono di gran lunga il prodotto connesso più venduto in questo momento.
Nello steso periodo sono stati venduti oltre 16 milioni di dispositivi Smart Home in Germania, Gran Bretagna e Francia. In questi tre mercati, il giro d’affari è stato pari a 5,4 miliardi di euro, +11% rispetto allo stesso periodo del 2017.
Tornando in Italia e andando a vedere i singoli comparti, risultano particolarmente positive le performance del grande elettrodomestico connesso (+39% a valore) e dei dispositivi per la domotica e la sicurezza (+27%). In crescita anche il giro d’affari dei dispositivi connessi nei segmenti del Piccolo Elettrodomestico (+8%) e dell’Home Entertainment (+5%). Tra i prodotti smart che hanno riscosso maggiore successo nei primi mesi del 2018 ci sono le lavatrici, gli Audio Home System (che comprendono anche gli Assistenti Locali), le lampadine LED e i sistemi di climatizzazione (termostati e aria condizionata).
La casa intelligente per gli Italiani: propensioni e resistenze
I dati di vendita mostrano un interesse crescente per i dispositivi smart da parte degli italiani, ma il mercato è ancora in uno stadio embrionale. Per capire meglio cosa pensano di italiani della Smart Home, GfK ha interrogato gli utenti reali e potenziali, con l’obiettivo di esaminare i livelli di conoscenza e consapevolezza, le attese della gente, le potenzialità e le opportunità per il mercato.
Alla domanda “quale sarà la tecnologia veramente in grado di cambiare la nostra vita”, la Smart Home viene citata solo dal 28% degli italiani, dietro a tecnologie più note come il Mobile Payment, le Stampanti 3D e i Wearable.
Il gap è culturale: gli italiani dichiarano di conoscere ancora poco la tecnologia legata ai dispositivi smart. I dati GfK mostrano come solo il 5% degli italiani pensa di conoscere “bene” la tecnologia Smart Home, contro il 25% della Cina o il 22% di US. In questo senso, i produttori dovrebbero investire per far comprendere agli italiani i reali benefici della Smart Home, in termini di risparmio di tempo e denaro e semplificazione della vita di tutti i giorni.
Il bacino potenziale allargato è comunque molto ampio: circa il 35% degli italiani dichiarano di voler acquistare almeno un dispositivo smart nei prossimi 2 anni. E quali sono le condizioni per favorire lo sviluppo della Smart Home nel nostro Paese? La ricerca ha evidenziato alcuni ostacoli da superare: la percezione di un costo elevato, la scarsa conoscenza dei prodotti, i problemi legati alla stabilità della connessione internet e la compatibilità tra i device di marche diverse.
Assistenti vocali: una soluzione per integrare i dispositivi smart
Solo di recente, gli assistenti vocali sono entrati nelle case dei consumatori, affiancando i dispositivi smart già presenti. Grazie alla loro interfaccia basata su big data e intelligenza artificiale (AI), gli assistenti vocali sono in grado di apprendere e ricordare le preferenze degli utenti, in diversi contesti o attività.
Norbert Herzog, esperto GfK per l'industria degli elettrodomestici, ha commentato: "Finora, uno degli ostacoli principali alla diffusione delle tecnologie smart nelle nostre case è stata la frammentazione dell'interfaccia utente. Ciascun dispositivo funzionava attraverso un’applicazione proprietaria e poteva interagire solo con apparecchi dello stesso brand. Un problema che oggi può essere superato grazie agli assistenti basati sull’intelligenza artificiale, che possono funzionare come hub casalingo, consentendo di governare tutti i dispositivi smart presenti in casa attraverso un’unica piattaforma. In questo modo, sarebbe possibile superare gli ostacoli originati dagli standard di rete, dai protocolli o dai sistemi proprietari e la Smart Home potrebbe finalmente esprimere al meglio le proprie potenzialità commerciali”.
Per monitorare al meglio l’andamento del settore, GfK Italia ha lanciato la nuova soluzione GfK SmartHom²e (SmartHome al quadrato), che integra i risultati delle ricerche sulle attitudini dei consumatori con i dati di vendita dei dispositivi connessi, rilevati su oltre 43mila punti vendita in Italia tramite la metodologia GfK POS Tracking.