Quando il sapere artigianale è al servizio dell’innovazione
Il punto di vista di Dionisio Archiutti sul tema dello "smart design". Archiutti è direttore marketing strategico di Veneta Cucine.
“Produrre cucine ponendo il sapere artigianale al servizio dell'innovazione del gusto e rendere il design un valore accessibile”: questa la mission dichiarata da Veneta Cucine, una delle maggiori industrie del settore cucina, realtà produttiva che, mediando avanguardia tecnologica e tradizione artigianale, punta al design come valore di crescita del prodotto non solo sotto il profilo estetico, perseguendo la strada della ricerca e dell'innovazione. In tal senso si devono leggere la collaborazione pluriennale con Domus Academy e il concept dei due nuovi sistemi cucina, Ecocompatta, di Paolo Rizzatto, e Liquida, di Stefano Giovannoni ed Elisa Gargan, due progetti da considerare “smart” a tutti gli effetti.
Alla guida dell'azienda, Dionisio Archiutti, seconda generazione della famiglia titolare, responsabile strategie di marketing e presidente di Forma - il secondo marchio del Gruppo. La sua leadership si incentra sul valore del brand e sulla sua diffusione nei mercati mondiali, su un "Made in Italy originale, ma calato nella vita dei vari Paesi dove esportiamo, e sulle esigenze reali di un utente sempre più attento e sensibile a cui proponiamo cucine con contenuti funzionali ed estetici a costi accessibili", afferma Dionisio Archiutti. "Nella dimensione abitativa attuale osserviamo consumatori con i piedi ben piantati per terra, alla ricerca di un rapporto più equilibrato tra design e funzioni; consumatori che si allontanano da forme inutilmente sorprendenti e che ricercano prodotti in grado di interpretare questo nuovo modo di pensare lo spazio cucina. I prodotti diventano sempre più trasversali, in grado di dialogare fra loro, offrendo la possibilità di generare progetti sempre più personali, attraverso una semplificazione delle forme che trasmettono nuovi valori. In questo contesto nascono nuove occasioni di consumo che, un'azienda attenta deve essere in grado di intercettare attraverso una griglia prodotti capaci di interpretare, in modo concreto, le sollecitazioni che arrivano dai nuovi consumatori. Il lusso si trasforma in semplicità eccellente, dove la qualità è discrezione, associata all'idea di performance e dell'interpretazione dell'estetica del valore; il “basic” tradizionale diventa “basic” avanzato, dove la capacità di creare, e ri-creare, è legata alla molteplicità delle opportunità che la profondità della gamma è in grado di offrire, per dare vita a soluzioni personali e straordinarie".
Ed è proprio sul questo piano, su un “basic” design avanzato che, secondo Dionisio Archiutti si innesta il concetto di smart design. "Il nostro pensiero di Smart design è collegato al nuovo modo di pensare il basic. Il nuovo basic è caratterizzato dalla convergenza di design, funzionalità e semplicità. Il nuovo basic facilita il quotidiano proponendo, in modo innovativo, prodotti e servizi facilmente accessibili, senza cadere in modalità conservative, noiose e ripetitive. Bisogna puntare alla semplicità originale, alla funzionalità nel servizio e al facile accesso ai prodotti; giocare con i colori, le forme, i materiali e le dimensioni, creando variazioni dello stesso prodotto preso come modello di riferimento centrale. Ritengo inoltre che necessaria una progettualità diffusa, come metodo e forma di una società sempre più complessa, in cui i ruoli e i titoli perdono progressivamente importanza a favore della partecipazione e della condivisione del progetto. In questa prospettiva Veneta Cucine lancia la sua visione che parte dalla forza straordinaria dell'esperienza quotidiana delle persone nella loro dimensione di condivisione felice".
Questa visione allargata di smart design, questa filosofia di progetto e di prodotto fondata sulla semplicità d'uso, sull'innovazione e sul valore di un basic design avanzato, sono condensate nei dei due progetti più “smart” di Veneta Cucine, Liquida e Compatta, due esempi prodotto innovativo e al contempo “facile”, compatto e intelligente. Qual è stato il punto di partenza, per Veneta Cucine e quali i briefing di progetto per Giovannoni e Rizzatto? "Da parte nostra il briefing era uno solo: ridimensionare creativamente il basic", continua Dionisio Archiutti. "Oggi assistiamo a un cambiamento che riguarda le soluzioni compatte e pratiche, prodotti che gratificano grazie alle loro prestazioni elevate. Di conseguenza viene ammirato tutto ciò che offre una soluzione completa, integrale, che ha lo scopo di glorificare il consumatore in sé, e non il consumo o il semplice atto d'acquisto. Diventa quindi importante l'idea di un prodotto “formula”. Il passaggio da un prodotto estremamente complesso, come la cucina, ad un prodotto-oggetto, è la nostra risposta al superamento del basic verso un lusso basico , dove la capacità creativa del designer e la competenza delle aziende trasformano in prodotto un nuovo modello di riferimento, che nasce da una nuova relazione tra creatività e semplicità. Ma, tornando ai due progetti, con un unico briefing abbiamo avuto due l'interpretazioni completamente diverse. Stefano Giovannoni, con Liquida, ha dato forma al prodotto in modo ludico con le sue forme morbide e l'utilizzo di materiali che hanno permesso di ottenere soluzioni innovative. Ecocompatta di Paolo Rizzato, è invece un esempio di semplificazione illuminata applicata ad un prodotto, che ha, nel concetto di riduzione, il suo elemento base di progetto".
Veneta Cucine, però, non si ferma alla realizzazione di sistemi dai contenuti innovativi, risultato del dialogo con i maggiori interpreti del progetto di livello internazionale. Da alcuni anni Veneta cucine collabora con Domus Academy creando un vero e proprio osservatorio di ricerca, che ha prodotto significative indagini sull'universo cucina, e che, in un certo senso, ha anche influito sulla cultura progettuale dell'azienda. "Il lavoro di ricerca, sviluppato in questi anni con Domus Academy e con altri Istituti di ricerca, supportato da una attenta osservazione e presidio del territorio , ha creato le condizioni per implementare e rigenerare una cultura progettuale in azienda" conclude Dionisio Archiutti. "Bisogna avere la capacità di guardare avanti, di confrontarsi con il modo che cambia, di avere un continuo scambio con il modo della ricerca che offre nuovi aperture per l'interpretazione di nuovi standard, determinati dalla continua evoluzione di una società che sarà sempre più glocale".