Gli italiani iniziano a scoprire gli innumerevoli vantaggi di una modalità di cottura già prediletta dalla ristorazione professionale. Le aziende propongono soluzioni anche a misura del mercato italiano e investono in formazione
Per diffondere la cultura dell'induzione e sfatare contemporaneamente molti pregiudizi le aziende hanno predisposto delle attività di trade marketing mirate.
Il Gruppo BSH, e in particolare Siemens, ha pianificato numerose attività con i partner della distribuzione per aumentare da una parte le conoscenze tecniche e dall'altra far vivere in diretta le performance di un prodotto che si può apprezzare soprattutto utilizzandolo. "Già a partire del 2002/2003 abbiamo avviato una serie di incontri con gli operatori del settore, produttori di cucine e distributori, per far conoscere meglio la tecnica dell'induzione. Incontri organizzati nel nostro stabilimento in Germania, scanditi tra sessioni di training e esperienze live sui fornelli. - racconta Alberto Ardemagni, product manager built-in in BSH Italia - Da allora il lavoro di informazione e formazione non ha più avuto sosta e nonostante siano ancora molti i pregiudizi da sfatare, la nostra azienda ha aumentato considerevolmente le vendite dei piani ad induzione, che oggi rappresentano circa il 50% del fatturato sul totale dei piani cottura".
Quali sono le attività che Siemens sta portando avanti con il trade per aumentare la conoscenza di questa tecnica?
L'obiettivo che stiamo perseguendo è quello di proporre i piani ad induzione già in vetrina per generare subito un interesse da parte del consumatore. Un richiamo di attenzione a cui il rivenditore deve far seguire necessariamente un'opera di informazione che spieghi i vantaggi e soprattutto sfati i pregiudizi. Da parte nostra abbiamo predisposto del materiale informativo a carattere divulgativo che viene posto in totem appositi a disposizione del consumatore. Sono le risposte puntuali alle tante domande che in questi anni ci hanno fatto i consumatori attraverso i numeri verdi e i siti. Domande che testimonino l'interesse reale da parte dei consumatori che in alcuni casi, vedi i nuovi edifici in classe A che non hanno strutturalmente previsto le tubature del gas, sono obbligati alla scelta dell'induzione. Le stesse risposte, in formato sfogliabile (alcune delle quali si possono leggere nel riquadro "FAQ (Frequently Asked Questions)" ndr) si ritrovano anche sul sito a disposizione dei tanti navigatori che chiedono informazioni on line".
Quale è il ruolo che svolge in questa attività il distributore?
I nostri partner sono molto attivi in questa opera di divulgazione e sono i primi ad essere propositivi nei confronti del trade per spiegare i vantaggi dei piani proposti dai nostri brand. Soluzioni con assorbimenti ridotti che sono state ideate proprio considerando le peculiarità del mercato italiano. Purtroppo in questi anni di crisi non tutti gli imprenditori che gestiscono i punti vendita capiscono che il carattere fortemente innovativo del prodotto potrebbe essere un argomento per stimolare le vendite e non certo per frenarle. In ogni caso anche nel 2012 continueremo la nostra attività di consulenti a tutto campo per spiegarle le indiscutibili virtù di un prodotto che è facile e sicuro da utilizzare, veloce e flessibile e non è, soprattutto, più dispendioso nella gestione quando si fanno dei paragoni con il gas. Bollette alla mano siamo in grado di dimostrarlo.
Nella foto di apertura il modello Siemens EH675MN11E freeInduction. Accanto alle due zone circolari tradizionali, il piano freeInduction offre una nuova superficie flessibile, sulla quale tutte le pentole possono essere collocate liberamente, a seconda delle necessità e delle dimensioni, fino a occuparne tutta l'area disponibile. La zona di cottura flessibile, infatti, riesce a riconoscere automaticamente la dimensione e la posizione di ogni pentola, per riscaldarla al meglio. L'area può essere anche divisa in due zone più piccole, da comandare singolarmente oppure da combinare in un'unica grande zona di cottura.