Cucina made in Italy candidata UNESCO

Tra le più amate nel mondo la cucina italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale, è stata ufficialmente candidata come Patrimonio Immateriale UNESCO per il 2023

Il Governo Italiano ha annunciato la candidatura de “La cucina italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale” quale Patrimonio Immateriale dell’Umanità per il 2023, approvata all’unanimità dal Consiglio direttivo della Commissione Italiana per l’UNESCO, ottenendo per la prima volta il sostegno congiunto del Ministero della Cultura e del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.

La cucina italiana viene definita come un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano. Ovunque, in Italia - si legge nella nota Unesco - cucinare è un modo di prendersi cura della famiglia e degli amici o degli avventori. È il frutto di un continuo gioco di connessioni e scambi che dalle precedenti generazioni arriva alle nuove. È anche una manifestazione quotidiana di creatività che rimanda al “buon vivere” italiano per il quale, nel mondo, siamo apprezzati e talvolta invidiati.

Foto di Sahand Hoseini su Unsplash

Tra le comunità promotrici dell’iniziativa l’associazione Collegio Culinario che ha riunito intellettuali, praticanti de la cucina italiana, esponenti accademici e istituzionali, accumunati dall’obiettivo di preservare e trasmettere alle nuove generazioni la creatività e la ricchezza della cultura alimentare del nostro Paese. A capo dell’associazione Silvia Sassone, CEO & Founder di Spoongroup, che dimostra ancora una volta la forte expertise nel mondo della comunicazione e della consulenza strategica specie nel settore enogastronomico.

Silvia Sassone, CEO & Founder di Spoongroup

Le dichiarazioni dei Ministri, presenti in conferenza stampa, fanno eco al grande prestigio di questa iniziativa, che rappresenta un elemento caratterizzante del nostro Made in Italy, nonché uno strumento di salvaguardia della nostra identità.

Il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi ha dichiarato: “Inizia oggi un cammino che ci auguriamo ci porti a vincere”, in quanto “intorno alla cucina italiana ci sono tanti valori portanti per la nostra identità nazionale”.
Un’identità nazionale diffusa in tutto il Paese, ma non solo: inizia infatti una partita che vede scendere in campo 140 milioni di italiani nel mondo, e che si auspica una partecipazione collettiva, come collettivo è stato lo sforzo per presentare questa candidatura congiunta. Il Ministro del MASAF Francesco Lollobrigida è convinto nel supporto del suo Ministero: la cucina italiana non ha uguali nel mondo. Gli fa eco il Ministro della Cultura Sangiuliano: “Cucina italiana significa promuovere un’idea di qualità della vita grazie alle nostre eccellenze alimentari”.

La candidatura a Patrimonio Unesco della Cucina Italiana verrà ora trasmessa dal ministero degli Esteri all'Unesco ed inizierà l'iter di valutazione che dovrebbe concludersi nel dicembre 2025. Un traguardo che valorizza la stretta relazione tra cultura e cibo che viene ormai percepito dalla comunità mondiale non solo come prodotto ma come fenomeno culturale e rappresentativo di uno stile di vita, di un modo di essere.