Convegno Rino Snaidero Scientific Foundation 2010

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I volti e le dimensioni molteplici della sostenibilità tracciati da imprenditori, associazioni e istituzioni

L'annuale convegno promosso dalla “Rino Snaidero Scientific Foundation” è un momento di condivisione e di riflessione che ha sottolineato lo spirito della Fondazione, un autentico network di intelligenze e competenze, che ha affrontato da diverse angolazioni un tema quanto mai attuale. “Sostenibilità ed Abitare”, questo il titolo dell'incontro, è stato il filo rosso del dibattito fra imprenditori, associazioni, istituzioni ed esperti intervenuti e coordinati da Adriano De Maio, presidente del Comitato Tecnico-Scientifico della Fondazione.

Ad aprire i lavori - lo scorso 20 novembre - l'intervento di Edi Snaidero  (in alto nella foto) che ha chiarito come siano molteplici le dimensioni della sostenibilità, da ambientale a economica, da sociale a culturale, e come la crisi in atto abbia agito da acceleratore «rafforzando la convinzione che la sostenibilità rappresenti una possibile via per uscirne e per ricostruire su basi nuove un rapporto di fiducia fra imprese e società. La concezione emergente indica che la responsabilità verso la società e verso l'ambiente rappresenta sempre più un elemento costitutivo della corporate governance e appare destinata ad ispirare ogni decisione e ogni ambito della vita d'impresa, in una prospettiva più strategica che di breve periodo, più pragmatica che valoriale e destinata a produrre ritorni economici oltre che di immagine».

E a questo proposito Edi Snaidero ha ribadito che «avranno ancora spazio di crescita le aziende che vivranno la sostenibilità come opportunità e non come vincolo e che proprio su queste basi sapranno ricreare un nuovo rapporto di fiducia con la società in cui operano. La sostenibilità è un tema che offre molteplici declinazioni “concrete”: un uso più attento delle risorse, risparmio energetico nei processi produttivi (e anche nei punti-vendita), riduzione degli imballi e indicazioni sul corretto smaltimento, campagne di educazione dei consumatori al risparmio, al recupero e al riciclaggio».

Azioni tangibili che si devono tradurre, sempre secondo Edi Snaidero, in “prodotti a ridotto impatto, pensati per tutte le esigenze del consumatore, disponibili e fruibili. Non più costosi”. Una dichiarazione forte e incisiva che riassume le linee guida progettuali del lavoro “Cooking for all” presentato per la prima volta al convegno da Creative Team e Real Team, le due squadre di creativi ed esperti che operano sotto l'egida della Fondazione. Un progetto di cucina per ipovedenti, il cui brevetto è in corso di registrazione, che ha fatto proprio il tema della sostenibilità anche dal punto di vista sociale.

«A monte vi è stato un lavoro di ricerca e un dialogo con esperti multidisciplinari e oltre 30 imprese grazie al quale è stato identificato come prioritario un progetto che fosse pensato per disabili cognitivi. Un'utenza che con il progressivo innalzarsi dell'età media si è molto allargata» ha precisato Felice Pietro Fanizza direttore di Creative Team.

«Oggi siamo arrivati alla fase di prototipo che precede lo sviluppo e l'industrializzazione» ha proseguito Egidio Babuin, direttore di Real Team, il gruppo che ha ideato e realizzato concretamente il progetto per arrivare a una definizione del prototipo condivisa tra l'Associazione italiana per la salute degli occhi e le imprese partner: Snaidero, Blum ed Electrolux.

E proprio l'amministratore delegato di Electrolux Appliances Italia - Divisione Elettrodomestici, Gianfranco Schiava, ha voluto ricordare non solo il forte impegno a 360°, dal processo al prodotto, del proprio Gruppo nell'ambito della sostenibilità, ma la necessità a rispettare le regole da parte di tutte le aziende: «Solo così può esserci una competizione leale e solo a queste condizioni la sostenibilità non è semplicemente un costo per l'industria ma un valore aggiunto reale e percepito dal consumatore. E per questo noi chiediamo che l'impegno delle imprese sul fronte della sostenibilità sia certificato. La battaglia futura sarà quella di creare organismi che garantiscano i risultati dichiarati. Nel frattempo è già stato siglato un codice di comportamento condiviso da tutti gli associati al Ceced».

A sostegno della necessità evidenziata da Gianfranco Schiava, anche le parole di Giovanni Anzani, amministratore delegato del Gruppo Poliform, intervenuto al convegno in qualità di presidente di Assarredo. «Le associazioni devono fare chiarezza sul tema della sostenibilità a difesa dei consumatori che sono diventati molto più sensibili sull'argomento, come evidenzia anche una ricerca condotta da Gfk Eurisko per Assarredo. Secondo la ricerca il 31% degli italiani dichiara di dare priorità ai materiali ecologici, il 29% ai certificati di sicurezza, il 28% ai prodotti in cui sia garantita l'atossicità delle colle e il 25% alle aziende socialmente responsabili. Da parte dell'Associazione stiamo lavorando per definire con maggiore puntualità i parametri della sostenibilità. Per farlo abbiamo costituito una squadra di tecnici ma, contemporaneamente, siamo sempre attenti a cogliere gli stimoli che provengono dai centri di ricerca, dalle aziende e dalle istituzioni».

Un'attenzione ai temi della sostenibilità che diventa tanto più strategica per il settore del mobile e dell'abitare anche secondo Mario Abis, direttore generale della società di ricerche Makno, che nel suo intervento ha ricordato come la crisi abbia creato nuovi modelli nei criteri di scelta, privilegiando i valori certi contro un consumismo barocco, e come oggi “un'impresa non possa più contare su una inerzia di fidelizzazione ma debba dare garanzie di fidelizzazione, a partire dalla sostenibilità”.