In tempi di Coronavirus, l’aver vissuto per settimane intere chiusi in casa senza mai mettere piede fuori, ha fatto nascere nelle persone nuovi bisogni e nuove ispirazioni domestiche, abbiamo pensato a spazi da sfruttare meglio e nuovi stili di vita e modelli di abitare che vorremmo adottare nella vita di tutti i giorni, ma anche ripensato e riorganizzato le mure domestiche per renderle ospitali a una nuova routine.
Houzz.it ha indagato all’interno della propria community per capire in che modo questa quarantena cambierà le nostre case nell'immediato futuro, che cosa hanno desiderato di più gli italiani durante questo lockdown, e a cosa non saremo più disposti a rinunciare.
Il 62% degli utenti di Houzz ha dichiarato di voler apportare migliorie alla propria abitazione, dopo averne scoperti limiti, ma anche potenzialità. Il vivere così tanto la casa, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ha portato la consapevolezze nel 35% degli intervistati di aver sottovalutato alcuni spazi che, se curati e ripensati sotto un nuovo punto di vista, possono diventare angoli di relax. Il 27% della community, invece, si è accorto di non aver sfruttato al meglio gli spazi a disposizione.
C’è anche chi (14%), dopo aver rimirato la zona living o la camera da letto per ore infinite, ha capito che è ora di mandare in pensione il vecchio arredamento e di lasciare spazio a un nuovo mobilio. Infine, c’è anche un 12% che ammette di aver sempre vissuto la casa come un “dormitorio” e ora, invece, ha scoperto il piacere di abitare spazi domestici che vorrebbe adattare secondo i propri gusti e la propria personalità.
Durante questi mesi, con la nascita di nuove esigenze e nuove abitudini quotidiane, che cosa abbiamo desiderato di più? Dal sondaggio di Houzz emerge che, oltre al desiderio di poter godere di spazi esterni, considerati una vera e propria stanza in più, agli italiani è mancato un home office (31%), uno spazio personale accogliente e pratico, dove poter lavorare con concentrazione e tranquillità. Il 25% ha invece sognato una abitazione più luminosa e il 22% una casa più grande. Seguono il desiderio di una cucina più grande (5%), di un bagno in più (4%) e di un soggiorno più spazioso (3%).
E in fatto di rinunce, a cosa non saremo più disposti a dire di no? Il 69% della community di Houzz non farebbe più a meno del privilegio di uno spazio all’aperto, che si tratti di un giardino, di una terrazza o anche solo di un piccolo balconcino. Il 9% invece non abbandonerebbe mai l’idea di vivere in una casa moderna, mentre l’8%, nel futuro prossimo, farà attenzione affinché ogni componente della famiglia possa godere di una stanza privata, garantendo così privacy, un bisogno molto sentiti durante questi ultimi mesi. C’è anche chi non ha mai rinunciato al proprio benessere fisico e, pensando a una nuova normalità, desidera ricreare una piccola palestra permanente in casa (5%). Seguono la volontà di pensare casa attraverso spazi flessibili e modulabili, adattabili ad ogni esigenza (4%), e la volontà (e forse necessità) di un isolamento acustico migliore (3%).
Houzz ha inoltre chiesto ai professionisti della propria Community quali sono le tendenze in atto e le prime trasformazioni post Coronavirus?
Ecco quanto è emerso:
La parola chiave è multifunzionalità!
Ambienti riconfigurabili non solo a seconda delle esigenze, ma anche in base all’ora della giornata, saranno all’ordine del giorno. Gli spazi si dilateranno e si trasformeranno, assumendo sempre finalità diverse.
No ai confini
L’obiettivo sarà sempre più quello di creare continuità con le aree adiacenti, dando così vita a zone giorno interne-esterne, camere da letto con patio privato, etc. Verrà sfruttato al massimo ogni singolo spazio prima poco considerato, che si tratti di ripostigli, tetti, sottoscala o disimpegni.
Stop al corridoio
Molto utilizzato nelle case meno recenti, il corridoio, spesso colpevole della distribuzione disfunzionale dello spazio all’interno delle abitazioni, verrà eliminato per riallocare la metratura delle anticamere in modo più smart. Tutti metri guadagnati che permettono di trasformare gli ambienti, rendendoli più piacevoli da abitare.
Sì all’home office
Che sia solo una scrivania dedicata, una stanza tutta per sé, o un angolo ricavato in seguito al ripensamento di uno spazio, l’home office entra ormai di diritto in tutte le case. Spazi dunque non solo meglio attrezzati per il lavoro da remoto, ma pensati e arredati appositamente come una postazione da lavoro a tutti gli effetti.