Architettura di confine

Soluzioni bioclimatiche, legno lamellare e altri materiali primari. Spazi pieni di luce e senza interruzioni: è la casa rurale reinventata dall'architetto Subissati sita nell’entroterra anconetano. Dove un grande nell’open space accoglie un tavolo-cucina e uk contenimento è completamente celato

Una casa sostenibile dal punto di vista energetico e notevole sotto il profilo estetico, costruita con un accenno di ispirazione alla tradizione. E, soprattutto con idee e contenuti autentici. È definita “Casa di ConFine”, a Polverigi, nelle Marche, «uno spazio come “ereditato” e da passare a sua volta come testimone e talmente semplice da poterlo pensare quasi come temporaneo», spiega il progettista, l’architetto Simone Subissati. Il nome attribuito all’abitazione, anche per come è scritto - "ConFine" -  interpreta il senso di limite, che sta alla base del concept, ma anche di connessione; un’idea di confine inteso come “effimero, valicabile, attraversabile”.

La "Casa di Con-fine", posizionata sul culmine di una altura - Foto di Paolo Semprucci

«La casa è posizionata ai margini dello spazio urbano, dove iniziano i campi coltivati (…) con l’erba che arriva a toccare il perimetro della casa», prosegue Subissati. «Non c’è recinzione che delimiti e distingua la proprietà privata dai campi coltivati a ridosso. Una fascia di graminacee decorative perenni ingloba idealmente la casa nel campo - coltivato a rotazione - allargandolo. Il tentativo è quello di strabordare, rompere i confini senza seguire il protocollo per cui lo spazio abitativo, privato, è separato dallo spazio del lavoro dell’agricoltura».

«Il corpo lungo e compatto dell'edificio, che permette la visione simultanea sui due versanti del crinale da ogni ambiente, è un confine, la soglia da attraversare, emergendo come tema primario dell’indagine progettuale», spiega l’architetto. Posizionata al culmine di un’altura, la casa separa e lega i due versanti che si congiungono; il contesto naturale in cui è sita è anche il punto di partenza sia per le scelte bioclimatiche adottate per l’abitazione sia riguardo ai materiali da costruzione impiegati, “primari” - come il ferro, il legno, il vetro e il cemento, utilizzati anche per le finiture interne, per l’arredo e per gli elementi della zona atta alla preparazione dei cibi, immersa in un open space.

SOSTENIBILITA' E CULTURA RURALE 

La limpida architettura, che si sviluppa in senso longitudinale per 33 metri, e solo per 8 metri circa in larghezza, «è stata studiata secondo una bioclimatica passiva che permette un guadagno termico nei mesi freddi e un raffrescamento naturale - che non prevede l’aria condizionata - nei mesi caldi. Questo grazie alla ventilazione incrociata e all’effetto camino che consente il raffrescamento naturale e che compensa, nei mesi caldi, un effetto serra controllato», spiega Simone Subissati.

Vista dalla Casa su uno dei versanti della collina sui cui è ubicata - Foto di A. Magi Galluzzi

L’attenzione al problema del consumo energetico affrontata dal punto di vista architettonico si somma all’estrema cura posta a molti altri aspetti del progetto, e non solo costruttivi: la vivibilità degli legata ai principi di benessere ed ergonomia e un impatto estetico che mostra grande rispetto per il contesto paesaggistico e per la tradizione abitativa marchigiana. Definiscono l’involucro esterno del piano terra il vetro delle aperture e il
ferro color ruggine delle pannellature, mentre al piano superiore sono evidenti le strutture in legno lamellare e tessuto microforato del giardino d’inverno e il cappotto bianco - intonacato con finitura autopulente - del volume dedicato a zona notte e bagni.

La zona semi-scoperta del terrazzo al primo piano -  Foto di A. Magi Galluzzi

«Dalla tradizione della casa rurale marchigiana - sottolinea il progettista - il progetto prende in prestito la compattezza e lo sviluppo longitudinale del corpo di fabbrica con gli spazi abitativi in linea. Il piano terra è un blocco tagliato, rivestito in ferro verniciato con un primer antiruggine. Il piano primo, come sospeso, è composto da una parte più chiusa e intima e da uno spazio ibrido tra interno ed esterno chiuso da un tessuto composto da una membrana microforata».

Al 1° piano risaltano il giardino d'inverno - a sinistra - e il terrazzo semi scoperto centrale che, al di sotto, corrisponde all'atrio d'ingresso alla casa con la lunga piscina rettangolare. A destra, la zona giorno - Foto di Rossano Ronci
SCAMBIO TRA ESTERNO E INTERNO

Al piano terra lo spazio interno si caratterizza per il forte scambio visivo con l’esterno ritmato dalle aperture irregolari segnate da montanti in ferro color ruggine, che si succedono per quasi tutta la lunghezza e su entrambi i versanti, creando vetrate in successione di varie larghezze. «Le ante delle aperture possono rimanere in posizione aperta senza costituire intralcio. In tal modo lo spazio interno diventa uno spazio esterno coperto e il living una sorta di gazebo incorporato nella casa», spiega l'architetto.

Dall'open space si vede la scala che porta al 1° piano e, sul fondo, l'ingresso

Dentro, la luce invade letteralmente tutto: l’area d’ingresso, le zone di servizio (bagni e lavanderia) e la zona giorno, un open space di 75 mq che ingloba cucina e living arredato con essenzialità. Lo spazio risulta «leggero, flessibile, come preesistente, e di cui all’improvviso ci si può riappropriare; senza orpelli e senza lusso, proprio degli edifici casa-lavoro della tradizione contadina», specifica Subissati.C on questa visione, l’ambiente aperto ospita solo un divano angolare accanto al camino quasi invisibile - sul fondo - e una zona dedicata alla convivialità, principio secondo il quale è stato costruito su disegno il Tavolo-Cucina che trova posto vicino alla armadiatura a pannelli verticali per elettrodomestici e contenimento.

In primo piano: il Bancone a 6 gambe disegnato dall'arch. SUbissati. In fondo, living e camino - Foto di A. Magi Galluzzi
UN TAVOLO-CUCINA ATTREZZATO E DIVISIBILE

Finalista al The Plan Award Kitchen Design Contest, premio promosso da The Plan, in partnership con Ernestomeda, «la cucina corrisponde ad un unico grande un tavolo attrezzato con tutto il necessario per cucinare, preparare, lavare». Il Tavolo-Cucina è dotato di due elementi cottura ribaltabili a induzione, 2 bacini di lavaggio e zona di lavoro. Si compone di due tavoli congiunti e divisibiliquando serve, il tavolo su ruote diventa un tavolo tradizionale per otto persone.

Il Tavolo-Cucina creato su disegno dell'arch. Subissati e vincitore di un Premio di design - Foto di A. Magi Galluzzi

Un oggetto speciale, «simbolo della cucina che riunisce, della convivialità; un elemento centralizzante della vita domestica. È un tavolo e non un blocco, non un’isola piena; è quindi leggero, non ostruisce lo spazio e il flusso di “energia” che passa da una parte all’altra della casa, tra i due versanti», sottolinea Subissati.

Vista dall'alto del Tavolo-Cucina - Foto di A. Magi Galluzzi
CONTENIMENTO CELATO E PORTE SEGRETE

Una simile struttura e uguali materiali connotano il Bancone a sei gambe, utilizzato come ulteriore piano di appoggio e di lavoro, mentre l’intera parete che fa da sfondo ai due blocchi è composta da ante in legno bianco che arrivano al soffitto, dietro le quali sono celati vani per il contenimento ed elettrodomestici. Ma una di queste ante è, in realtà, una porta segreta, che conduce alla lavanderia sul retro, a sua volta aperta anche sulla zona di passaggio in cui si trova la scala.

il Tavolo-Cucina e l'armadiatura per elettrodomestici e contenimento con ante di larghezze diverse - Foto di A. Magi Galluzzi

Anche per la scala, così come per l’armadio, le distanze tra gli elementi verticali
ripetono in modo alternato la spaziature sempre diverse tra i montanti delle pareti finestrate e delle “costole” bianche del piano superiore.

La scala aperta con i montanti bianchi - Foto di Rossano Ronci

CASA DI CON-FINE

PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE E PROGETTO D’ARREDO
Simone Subissati Architects
DESIGNER TEAM
Simone Subissati, Alice Cerigioni
LOCALITÀ
Polverigi, Ancona
TIPOLOGIA ABITAZIONE
casa unifamiliare su 2 livelli
SUPERFICIE TOTALE INTERNA
(P.T. + 1° PIANO): 290 mq
SUPERFICIE TOT. CUCINA/LIVING
75 mq
ARREDO CUCINA
Tavolo-Cucina (200 x 100 cm) e Bancone (185 x 93 cm) in massello di frassino sbiancato a poro aperto con top in cemento e in quarzo. Armadiatura con ante in listellare di pino prefinite e laccate bianche
ELETTRODOMESTICI
Frigo e lavastoviglie Bosch; 2 elementi cottura induzione ribaltabili Alpes Inox; forno e
microonde Smeg; lavatrice e asciugatrice Miele; lavello su disegno in cemento e quarzo
integrato nel top

 

PIANTA PIANO TERRA

PIANTA PIANO PRIMO