Andrea Federici: i futuri scenari di progetto

In questo momento di emergenza sanitaria, Andrea Federici - designer attivo nell'ambito del design, dell'architettura e della fotografia - ottimizza il proprio tempo lavorando in modalità "smart". E riflettendo sui possibili mutamenti legati al modo di vedere la casa e la cucina

Titolare di uno studio di consulenza strategica, Andrea Federici, designer, non smette mai di lavorare e di aggiornarsi, neppure in questo momento difficile legato all'emergenza Covid-19. Seppur giovane, Federici può già vantare una carriera importante, iniziata  come designer indipendente subito dopo la laurea al Politecnico di Milano e al contempo collaborando anche con rinomate aziende del settore arredo. Oggi, tra i brand del suo portfolio si annoverano anche Arredo3, per le cucine, e Gollinucci e Damiano Latino per gli accessori d'arredo, ma la vocazione internazionale del suo studio lo porta a lavorare molto anche all'estero, firmando la direzione artistica di importanti aziende in Arabia Saudita, Emirati Arabi e Cina, legate sia al mondo della produzione del mobile sia dell’architettura. Proprio per questo abbiamo chiesto a Federici come riesce a gestire il lavoro con i clienti stranieri, oltre che italiani, in questo periodo di difficoltà e quali saranno a suo parere, in futuro, le modalità di sviluppo di questo lavoro e i possibili scenari di progetto del settore arredo.

"ll lockdown e le conseguenti misure restrittive non ci hanno colti impreparati: in studio seguivamo con molta attenzione quanto stava accadendo in Cina; io stesso ero appena rientrato da una serie di conferenze a Pechino e Shanghai, e ricevevamo ogni giorno aggiornamenti sulle evoluzioni dell’epidemia dai nostri clienti cinesi e persino dal Governo della provincia del Liaoning, con il quale collaboriamo. Proprio dietro loro suggerimento abbiamo provveduto con ampio anticipo a mettere in atto tutte le necessarie misure di prevenzione interrompendo le nostre trasferte e chiudendo lo studio alle visite di clienti e fornitori. Abbiamo acquistato dispositivi di protezione individuale ed eseguito il distanziamento tra le postazioni di lavoro fino ad arrivare, sempre in anticipo sulle disposizioni del Governo, alla fase di smart working: non è stato complicato in quanto abbiamo avuto tempo sufficiente per metterlo in atto, e un buon know-how tecnologico da poter sfruttare", afferma Federici.

Gollinucci: il sistema Sous Chef Corner, progettato da Andrea Federici

COME SI SVOLGE IL VOSTRO LAVORO DI DESIGNER A CASA, LONTANTI DALLO STUDIO?

"L’accesso in studio in questo momento non è fondamentale. Riusciamo a coordinarci e ad essere sufficientemente produttivi lavorando ciascuno da casa poiché abbiamo un network forte. Collaborando intensamente con l’estero, siamo già abituati a video conferencing, screen sharing e dinamiche simili. Quindi le relazioni e gli scambi di informazioni, sia tra di noi che con i nostri clienti e fornitori in questo momento sono ottimi e non registriamo grandi disagi se non quello di non poter “toccare con mano” prototipi e campioni dei progetti in corso. Per quanto mi riguarda, lavorare da casa non è una limitazione e mi ritrovo a fare esattamente quello che faccio in studio: disegno, ascolto musica, sfoglio riviste o cataloghi, telefono. E proprio lo smartphone in questa fase si sta rivelando un preziosissimo strumento che consente a me ed ai miei clienti di sentirci o “vederci” regolarmente e, grazie alla dilatazione delle tempistiche quotidiane, riusciamo a farlo con più serenità e meno pressione. Parliamo certamente di lavoro, ma anche di noi stessi, delle nostre famiglie, dei nostri timori, approfondendo la dimensione umana dei rapporti e stringendo relazioni di cui sicuramente potremo beneficiare in futuro. Tuttavia, in questo momento ci mancano i tanti viaggi in Italia e all’estero che rappresentano uno degli innegabili vantaggi di questo mestiere. Ad esempio, sono nel corso di una importante collaborazione con un’azienda di cucine di New York, con la quale abbiamo dovuto rinviare una trasferta programmata per fine marzo. Per le stesse ragioni, la fiera Kitchen & Bath China di Shanghai del prossimo giugno è stata cancellata, e con essa i miei appuntamenti in Asia".

IN CHE MODO VI SIETE ORGANIZZATI E COME VIENE CONDOTTO L'AVANZAMENTO DEI PROGETTI?

"In primo luogo abbiamo deciso di mettere a punto una strategia per la riorganizzazione delle nostre attività, suddivisa in due fasi: prioritario il completamento dei lavori in corso, sia urgenti che non, e successivamente la realizzazione di un programma delle operazioni da avviare al momento della riapertura. Per il resto, nonostante la preoccupazione per gli eventi in corso, mi è stato possibile rallentare dalla frenesia della fase pre-Salone e prendermi una pausa dalla vorticosa quotidianità della vita di studio. Questo stop forzato cui siamo sottoposti rappresenta sicuramente una tematica che nel prossimo futuro dovremo affrontare con non poche difficoltà: tuttavia ritengo sia necessario considerare che anche da una situazione del genere si possano cogliere degli spunti, degli insegnamenti e mettere a punto nuovi strumenti con cui affrontare il futuro, trasformando parte dei sopraggiunti problemi in nuove opportunità. Per questo ho deciso di approfittare di questa “decelerazione” delle attività e della conseguente “dilatazione del tempo” per fermarmi a pensare, riflettendo sul valore del mio lavoro e mettendo a fuoco con lucidità gli obiettivi e le priorità per il futuro.

Soprattutto sto cercando di ipotizzare i nuovi possibili scenari: che cosa accadrà da qui ad uno, due, cinque anni, e quali saranno le implicazioni e le modifiche che l’attuale situazione si lascerà dietro? In questo momento il principale tema su cui mi sto documentando è l’esplorazione delle nuove tecnologie di comunicazione e di digitalizzazione della nostra professione. Nel prossimo futuro certamente viaggeremo meno per lavoro, le occasioni per incontrarsi e discutere di progetti e prototipi da fisiche diventeranno virtuali. Così come è avvenuto per il passaggio dal tecnigrafo alla workstation, ancora una volta il nostro lavoro cambierà e dobbiamo iniziare a prevedere sin d’ora come implementare le nuove tecnologie per adattarci alla realtà che ci troveremo presto di fronte. Gli esempi? Oggi posso generare un modello 3D nel corso di un web meeting, ed in tempo reale posso inviare il file ad Hong Kong: il mio cliente con una stampante 3D in pochi minuti può avere il prototipo in mano. Oppure, la video conferenza può svolgersi mediante degli Oculus Rift, sia io che il mio cliente possiamo darci un appuntamento nella VR, in un ambiente virtuale in cui ho già realizzato il mio progetto di una cucina, o di una intera casa o di un hotel. Possiamo vederci, parlare, e interagire liberamente con il prodotto senza muoverci dal nostro ufficio.

QUALI SONO I GRANDI TEMI DI PROGETTO PER IL SETTORE CUCINA IN GENERALE SUI CUI VI STATE CONCENTRANDO? E QUALI I POSSIBILI SCENARI FUTURI?

Il mondo della produzione, in questo caso del mobile, dovrà sopravvivere ed andare avanti. Il tema sarà scoprire quali chiavi di lettura e quali strumenti saranno necessari. La mia personale riflessione è che a partire da questo momento la casa diventerà più che mai il rifugio sicuro di ogni individuo e di ogni nucleo familiare. Sarà anche il fulcro da cui si sprigionerà la ripartenza, in cui prenderanno forma i sogni di ripresa e di ritorno alla normalità: per questa ragione, con il tempo, emergerà il desiderio di migliorare, riprogettare, rivedere l’organizzazione degli ambienti. Perché quindi non investire su questo luogo sicuro?

Ritengo sia indispensabile affrontare il prossimo futuro con ottimismo e determinazione, senza lasciarci scoraggiare dalle previsioni negative con cui inevitabilmente ci scontreremo. Noi addetti ai lavori dobbiamo confidare nel valore e nel ruolo sempre più importante della casa nel prossimo futuro, ma dobbiamo anche mettere a punto, come progettisti e come aziende, dei validi strumenti e delle opportune iniziative per far fronte al prossimo mutamento del mercato, e alla nuova configurazione che il mondo del mobile potrà assumere. In queste settimane la mia ricerca si è concentrata proprio su questo punto, sulla riflessione a proposito dei possibili scenari che si potranno configurare per i nuovi spazi abitativi. Uno di quelli che mi sembra più credibile è il ritorno alla dimensione domestica e al ruolo centrale della casa, una tendenza che è stata definita “intainment”, e cioè il desiderio di ricreare in ambito privato le esperienze vissute nel contesto pubblico, per l’appunto l’“entertainment”. Così come è stato per la stanza da bagno - che in passato ha visto riproporre in formato “private wellness” le esperienze vissute nelle Spa con l’installazione di mini saune, hammam e vasche multifunzione - penso che questo fenomeno possa ora arrivare a coinvolgere anche l’ambiente cucina e la zona living. In questo momento il tema della mia ricerca è tentare di comprendere in quale maniera il contesto pubblico possa essere riproposto su scala domestica: come ricreare nella sfera privata le esperienze di convivialità, sperimentazione, aggregazione e rapporto con il cibo vissute all’esterno. Come si modificherà la cucina ed il rapporto con essa? Quali saranno i materiali, i volumi e le attrezzature delle nuove configurazioni? E quale sarà il ruolo, in futuro sempre più importante, dell’illuminazione?

La cancellazione del Salone del Mobile ha purtroppo fatto slittare il lancio di un importante programma cucina che abbiamo messo a punto assieme ad Arredo3, un progetto strategico che si sarebbe dovuto presentare in concomitanza con l’inaugurazione di due nuovi showroom (tra cui il monomarca di Milano Solferino), sempre progettati dal mio studio. Questa situazione ci ha chiaramente costretti a riorganizzare le attività. Tuttavia stiamo approfittando di questo periodo di “fermo apparente” sia per perfezionare e potenziare il progetto della cucina, che per ripianificare la strategia di presentazione includendo un ruolo attivo per gli showroom. Una funzione fondamentale sarà attribuita alle piattaforme online, stiamo lavorando con grande entusiasmo ed interesse allo sviluppo del tema della virtualizzazione di alcune dinamiche.

QUALI NUOVI PRODOTTI STATE SVILUPPANDO IN QUESTO MOMENTO CON GOLLINUCCI? 

Sul fronte degli accessori, con Gollinucci stiamo proseguendo lo sviluppo di vari progetti. Anche in questo caso abbiamo fatto fronte alla situazione attuale organizzando dei web meeting nei quali determinare l’approccio metodologico propedeutico alla definizione dei nuovi prodotti. Abbiamo realizzato dei sondaggi e coinvolto i principali clienti Italia ed estero, estrapolato dati ed informazioni e definito le nuove linee guida per l’ampliamento della famiglia Sous Chef. I risultati sono stati entusiasmanti e siamo già a buon punto con lo sviluppo dei nuovi prodotti. Inoltre in parallelo abbiamo iniziato lo studio su materiali alternativi per il mondo degli accessori, approfittando di questo momento di rallentamento per sperimentare le nuove soluzioni che presenteremo nel corso dei prossimi mesi.

In corso di sviluppo, sempre parlando di accessori, anche un nuovo progetto per Damiano Latini, che dopo la collezione Hang ha deciso di proseguire il percorso di sviluppo di prodotti “integrati” legati al mondo della cucina. Protagonisti: l’alluminio e il gres. Ma non solo".