Forse ci siamo, forse abbiamo trovato un equilibrio, un po' precario ma è già qualcosa, lontano da posizioni dogmatiche e da contrapposizioni estreme francamente sterili. Per molti anni siamo stati “sostenibili” senza saperlo, per altrettanti siamo stati “insostenibili” sapendolo benissimo. Poi abbiamo cercato di pulirci la coscienza, lo abbiamo fatto con operazioni di facciata, con tante dichiarazioni e poca, pochissima, sostanza. Per pochi si è trattato fin da subito di un impegno visionario, almeno nelle intenzioni. Per anni abbiamo cavalcato il tema green, inflazionandolo, senza coerenza e integrazione, senza prospettive di un vantaggio tangibile, di un cambiamento concreto. Ora abbiamo cambiato marcia, lo possiamo dire, rivedendo strategie ma anche parole, progetti ma anche processi, idee di futuro ma concrete azioni sul presente.
Lo abbiamo fatto rimettendo al centro termini conosciuti, stratificati nel tempo ma un po' dimenticati come attenzione e rispetto, che fanno rima con memoria, conoscenza, sensibilità e consapevolezza. Sull’ultimo numero di Ambiente Cucina 2025 abbiamo messo a sistema questi temi, lo abbiamo fatto grazie a contributi diversi dai quali emergono visioni differenti ma finalmente integrabili. Ne ricaviamo l’idea di una maggiore coerenza e volontà effettiva di cambiamento, registrando quanto era stato più volte previsto e raccontato anche sulla nostra rivista. La sostenibilità diventa effettiva solo quando diventa un’opportunità di differenziarsi e guidare il cambiamento, di generare valore condiviso, quando la “transizione verde” si traduce in leva per generare innovazione, ricerca e quindi anche strumento per raggiungere obiettivi e risultati. Per tutti gli attori della filiera, per produttori, distributori, rivenditori e ovviamente anche per i consumatori finali. Per ciascuno, i progetti che hanno come linea guida l’attenzione alle risorse, alle persone, al pianeta, diventano strategici per generare benessere, spazi confortevoli, abitudini sane. Luce, acqua, aria, materia, tutti gli elementi primari sono coinvolti in modo importante nello spazio della cucina e su ciascuno di essi è possibile lavorare con attenzione e rispetto, con coerenza e sensibilità. Adeguando i processi produttivi, razionalizzando i trasporti, rivedendo le modalità di acquisto, modificando le abitudini di utilizzo. Non dimenticandoci mai del fattore tempo, del ciclo di vita dei prodotti. Una superficie duratura è già di per sé sostenibile, una struttura modulabile può essere riadattata nel tempo, un prodotto facilmente disassemblabile evita inutili sprechi di materiale. Sostenibile equivale a utile e desiderabile, riparabile o reinterpretabile. Un progetto sostenibile equilibra etica, estetica e funzionalità, fondandosi su scelte consapevoli che migliorano la qualità della vita e riducono l’impatto ambientale e sociale.
Si, ci siamo. Efficienza energetica, scelta dei materiali e tutela dell’ambiente sono oggi strumenti concreti per orientare le abitudini quotidiane. Anche nella vita domestica, anche e soprattutto in cucina.



