Dentro il Salone, dentro Milano

Il Salone del Mobile.Milano trasforma la Settimana del design in un laboratorio permanente: dati, impatti e nuove letture urbane al centro dell’Annual Report (Eco) Sistema Design Milano 2025

Ogni aprile Milano cambia pelle. Con il Salone del Mobile.Milano, la città diventa una piattaforma diffusa del progetto, capace di attivare economia, cultura e relazioni internazionali. A misurare e interpretare questa trasformazione è la seconda edizione dell’Annual Report (Eco) Sistema Design Milano, presentato al pubblico al Piccolo Teatro Melato di Milano, che restituisce una fotografia puntuale dell’impatto generato dalla Manifestazione e della sua crescente complessità.

Un impatto che cresce e si misura

I numeri del 2025 confermano la forza del modello Salone. L’indotto economico generato in città ha raggiunto 278 milioni di euro, con un incremento del 15% rispetto al 2023, anno segnato dalla Biennale Euroluce. Cresce anche la spesa digitale (+18%), mentre la quota di visitatori internazionali tocca i massimi storici. La mobilità urbana registra un picco significativo: l’utilizzo della metropolitana durante la Settimana del design segna un +39,6% rispetto alla media annuale. Sul fronte opposto, il report evidenzia anche un aumento marcato delle tariffe ricettive, segnale di una pressione crescente sul sistema urbano. A trainare questi risultati è stata l’edizione 2025 del Salone del Mobile.Milano, che ha accolto 302.786 presenze da 160 Paesi nel quartiere fieristico. In parallelo, la città ha visto un’espansione del palinsesto: 1.667 eventi, con un incremento del 25,7% rispetto al 2024, secondo la survey Milano Design Week del Comune di Milano.

La presentazione dell'Annual Report (Eco) Sistema Design Milano al Piccolo Teatro Melato di Milano

Un osservatorio permanente sul design

Il Report consolida l’impegno del Salone nella ricerca, confermandolo come la prima Manifestazione internazionale dotata di un osservatorio scientifico permanente. L’obiettivo è chiaro: leggere l’impatto del Salone attraverso i dati, per governare un fenomeno che intreccia manifattura, industrie creative, cultura e spazio urbano. Il Report 2025 conta 320 pagine, 87 tra grafici e figure, ed è costruito su dati forniti da 22 data holder pubblici e privati, 861 osservazioni sul campo e il contributo di 31 esperti. Anche quest’anno, la lettura della dimensione urbana è stata affidata al Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, con la curatela generale di Susanna Legrenzi, Press & Communication Strategy Advisor del Salone.

Le novità: dati mobili e cultura del progetto

Due le principali innovazioni introdotte nel 2025. La prima nasce dalla collaborazione scientifica con Fastweb + Vodafone, che ha permesso di integrare dati di rete mobile, aprendo nuove chiavi di lettura sui flussi, i comportamenti e l’uso della città durante la Design Week. La seconda è il focus sulla produzione culturale di design, che per la prima volta mappa un’infrastruttura composta da 533 realtà (tra musei, archivi, gallerie, editori, università e scuole) attive, in modo esclusivo o complementare, nella cultura del progetto. Un ecosistema che rafforza il ruolo di Milano come capitale internazionale del design non solo produttivo, ma anche culturale.

Governare la complessità

Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano

Abbiamo scelto di trasformare il Salone in un osservatorio permanente perché solo leggendo e interpretando i dati è possibile governare l’impatto economico, culturale e urbano di un fenomeno che ogni aprile ridisegna Milano - afferma Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano -. I numeri del 2025 confermano il Salone come grande attrattore internazionale di un ecosistema in crescita, sempre più interdipendente con il territorio”. Il Report, secondo Porro, non è solo uno strumento di analisi, ma un laboratorio condiviso che restituisce ogni anno una fotografia più accurata di come la città cambia quando la cultura del progetto diventa infrastruttura economica e urbana. Una complessità che richiede responsabilità condivisa tra istituzioni, imprese, università, professionisti e cittadini.

Un valore per la filiera e per l’export

Claudio Feltrin, presidente FederlegnoArredo

Per Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, il Salone conferma la propria funzione di piattaforma strategica per il settore: “È molto più di una fiera, è un laboratorio permanente in cui industria e progetto dialogano per creare valore aggiunto”. Un ruolo fondamentale per una filiera che esporta oltre il 50% della propria produzione. I dati dell’export, nei primi nove mesi del 2025, mostrano una sostanziale tenuta a 14,2 miliardi di euro (+0,4%), con dinamiche differenziate nei principali mercati: Francia in lieve calo, Germania in crescita, Cina in forte contrazione, Stati Uniti in flessione ma ancora secondo mercato di riferimento. “La variazione totale – conclude Feltrin - è la sintesi di un tentativo, nei primi mesi dell’anno, di ‘giocare d’anticipo’ rispetto all’introduzione dei dazi”.

I numeri del modello Salone

Il Report restituisce anche la dimensione strutturale della Manifestazione: 2.103 espositori da 37 Paesi, di cui 259 alla prima partecipazione o di ritorno, una quota di operatori esteri pari al 68%, oltre 1,3 milioni di interazioni generate attraverso le attività di matchmaking. L’intention to return degli espositori raggiunge il 93%, segnale di fiducia in un sistema capace di rigenerarsi. Cresce il pubblico degli studenti (+34,2% in due anni), mentre le fasi di allestimento e disallestimento coinvolgono oltre 58.000 maestranze, a testimonianza di una filiera temporanea altamente organizzata. Sul fronte B2B, l’incoming 2025 ha visto la partecipazione di 27 delegazioni internazionali, con più di 350 operatori qualificati. Il Salone, ancora una volta, non si limita a occupare Milano: la misura, la interpreta e ne disegna il futuro.