Un saluto a Marcello Berloni

Marcello Berloni è mancato lo scorso 29 giugno a 84 anni. L'imprenditore pesarese è stato uno dei grandi protagonisti della storia della cucina italiana

Una malattia ha avuto la meglio su Marcello Berloni.
Aveva 84 anni e la sua storia imprenditoriale era incominciata nel 1960 quando fondò insieme al fratello Antonio l'azienda Mobili Berloni.
Una realtà che affondava le sue origini in una bottega artigiana, come tante in quell'epoca, ma che in poco tempo era cresciuta diventando una delle leader italiane nella produzione delle cucine, per estendersi poi negli anni novanta anche in altri ambiti.
Molto note in Italia, le cucine Berloni erano apprezzate anche sui mercati esteri, ma nonostante i risultati raggiunti Marcello Berloni accoglieva tutti con la sua grande simpatia e umanità. La buona cucina, e parliamo anche di cibo oltre che di arredamento, era la sua passione, condivisa con la famiglia, l'altro suo grande amore della vita.
I suoi tanti ospiti, ricevuti nella splendida Villa Berloni, potevano gustare in sua compagnia le ricette della tradizione pesarese, che lui stesso aveva voluto fermare sulla carta in un libro, e con lui scrivere anche pagine importanti sulla storia dell'arredamento made in Italy.

Apprezzato anche dai concorrenti, a partire dall'amico Valter Scavolini presente ai suoi funerali insieme ad altri imprenditori e ai tanti operai della sua azienda, Marcello Berloni si distingueva sicuramente per intuito e tenacia.

Qui, però, voglio ricordarlo per la sua rettitudine, un'altra sua qualità.

Quando la sua azienda entrò in grave difficoltà, come altre negli anni dopo la grande crisi del 2008, Marcello Berloni non esitò a impegnare i suoi beni personali per sanare la situazione, sperando di salvare posti di lavoro e onorare i suoi impegni.

Il suo sforzo non bastò a garantire un futuro all'azienda come aveva sperato (probabilmente non tutti coloro che ha incontrato in quel periodo erano altrettanto retti), ma ricordo ancora le sue parole, nell'ultima intervista che gli feci in quegli anni. "Ho avuto tanto e voglio dare tutto per salvare la nostra azienda. Non posso pensare di abbondare ora la nave".

Lo ricordiamo così, grande timoniere che ora naviga su altri mari.