Retrò contemporaneo di una casa milanese

L’ appartamento ristrutturato e abitato dal designer Marco Paolelli e dalla moglie Alessia Violante è stato recuperato rispettando le strutture originarie e arredato nel segno di un raffinato stile contemporaneo, valorizzato da dettagli d’interni retrò e da un ventaglio cromatico di tonalità blu

"Della nostra casa ci siamo subito innamorati dei dettagli d’epoca e retrò: i soffitti lavorati, le porte in legno e vetro... uno strano connubio tra lo stile art déco e il rigore tipico dell’architettura fascista milanese". Esordisce così il designer Marco Paolelli quando gli chiediamo di raccontarci la casa in cui vive a Milano insieme alla moglie, Alessia Violante, organizzatrice di eventi e matrimoni. "Quando abbiamo iniziato a cercare casa nel nostro quartiere, cui siamo molto legati, abbiamo percorso in lungo e in largo tutte le viuzze che da via Morgagni attraversano porta Venezia per arrivare a piazza Indipendenza. Alla fine abbiamo trovato un cartello “vendesi” proprio nella nostra amata
via Stradella".

Il designer Marco Paolelli e Alessia Violante nell'open space della zona giorno, accanto al camino d’epoca restaurato

"La casa appartiene a un edificio del 1927 che riflette il classico stile Portaluppi e che lascia pensare come il suo architetto ne fosse un allievo o un grande estimatore. Ci siamo entrambi buttati a capofitto nella ristrutturazione portando ognuno “del suo”, ma con un intento comune: preservare le peculiarità dell’appartamento e renderle nostre. In realtà poi è stato un lavoro complesso. Abbiamo cercato di trasformare in elementi peculiari, tutte le criticità, tipiche delle case d’epoca: il corridoio stretto e lungo, grazie a un gioco di specchi e archi, ora congiunge la parte conviviale a quella più intima. Un percorso cromatico, definito da colori e carte da parati che inizia dal living - sui toni del blu pavone, carta da zucchero e azzurri desaturati con qualche accenno di oro - e termina nella camera da letto sui toni del verde, celeste e cipria".

Spazi retrò e mobili su disegno

La lampada a due bracci e tutte le lampade in ottone sono create su disegno di Paolelli

Per la ristrutturazione, la coppia ha quindi voluto mantenere i dettagli architettonici originari enfatizzando lo stile retrò degli spazi con alcuni arredi creati su disegno. "Volevamo conservare lo spirito della casa rendendola però contemporanea", spiega il proprietario. "Sono stati mantenuti gli archi e i semiarchi al di sopra delle porte d’epoca e i soffitti decorati in gesso dalle forme evocative, tutti diversi tra loro. Abbiamo recuperato il tipico parquet a spina di pesce italiana e le graniglie d’epoca, scoperte al di sotto di due strati di vecchi pavimenti. È stato ripristinato anche il camino d’epoca che adesso, grazie a un frontale in ghisa degli anni ’30 trovato in un bric à brac, è protagonista del salone. Nel corridoio, la boiserie in gesso e specchi richiama gli stilemi del palazzo e delle porte. Tutte le lampade in ottone sono realizzate su disegno; i pezzi contemporanei sono disegnati da me, come il letto Natural, la lampada Flamenco, e anche tutti i mobili dei bagni, i sanitari di Art Ceram e i rubinetti di Fima Carlo Frattini".

Il fascino di una cucina open space e multifunzionale 

Il top in acciaio vintage di Barazza con piano induzione e cappa integrata di Bora. Nell’armadiatura si cela un’area lavoro

Centro della casa, la cucina open space è un ambiente di grande fascino e dai dettagli d'interior retrò, dominato dall’azzurro delle pareti coordinate al blu pavone dell’armadiatura attrezzata. E' invece finita con ante e cassetti in legno di Olmo l'isola Maggiorana, di Valdesign, con top in acciaio Vintage Spazzolato di Barazza, lavello a filo e il piano a induzione Pure, di Bora, con cappa integrata. Il particolare tavolo da pranzo con piano square oval, nella finitura marmo Calacatta e con base Ring di Berto, è uno dei tanti pezzi di arredo della casa disegnati da Marco Paolelli, come la lampada a due bracci e le altre lampade in ottone. "Abbiamo scelto di spostare la cucina, che in precedenza era in una stanza separata, per creare una zona living e multifunzionale. La cucina è quindi dominata da una lunga penisola in continuum con il salone che ci consente di comunicare, dialogare in un unico flow, dall’aperitivo alla cena, grazie al live cooking annesso e connesso". L’open space comprende l’area relax vicino al camino e il tavolo da pranzo e viene condiviso con gli ospiti, a cui sono dedicate cene a base di piatti regionali. "Ci piace molto ricevere ospiti e amici a cena: questo, almeno, nell’era pre-Coronavirus. In genere si occupa Alessia della preparazione, ma anche a me è sempre piaciuto cucinare. La nostra cucina è molto varia, partiamo dalla nostra regionalità, Alessia pugliese e io laziale, ma cerchiamo di essere melting pot, come la città che ci ospita. Prepariamo pasta fresca, tanti antipasti tipici della cucina pugliese ai quali abbiniamo un po’ di mixology, e poi molti dolci, anche complessi e decorati, vista la passione di Alessia per la pasticceria. Ci piace dedicarci anche alla mise en place, mixando piatti e bicchieri d’epoca che amiamo scovare in giro per il mondo".

Opzioni per il futuro

"In cucina presto inseriremo qualche nuovo elettrodomestico", conclude Paolelli raccontando dei progetti in corso per completare la cucina. "Siamo “fan” degli elettrodomestici di nuova generazione e presto ci doteremo anche di un abbattitore. Così potremo preparare i dolci in tempi più brevi, abbattere il pesce fresco, essiccare e rigenerare verdure e molto altro ancora. Abbiamo poi ancora alcuni ambiti da sviluppare e pezzi da aggiungere: un angolo studio, un mobile d’ingresso e un piccolo dressoir per Alessia. Perché la casa è un percorso infinito... si sa quando si inizia, ma non si sa quando si finisce".

Foto zona giorno: Cristina Galliena Bohman e Francesca Martinez / Casamenu.It
Foto bagno : Vito Cortese