Maria Porro: “Raccontare il valore per combattere il gender gap”

Rompere il soffitto di cristallo e crescere in un mercato in mutamento: per riuscire occorre la capacità di visione per guardare in avanti. Elementi che distinguono la storia personale e imprenditoriale di Maria Porro, presidente di Assarredo e del Salone del Mobile.Milano, ma anche del settore che rappresenta

«Parlando di parità di genere nel nostro settore, è anche questione di dove si punta il faro: è molto importante raccontare esempi di valore a tutti i livelli, storie che dimostrino che è possibile lavorare senza limitazioni e discriminazioni, storie che aiutino a incrinare il famigerato soffitto di cristallo». Maria Porro - presidente Assarredo e presidente Salone del Mobile. Milano - ricorda le innumerevoli designer, imprenditrici ed esponenti della stampa specialistica che da tempo portano il loro contributo importante alla filiera del legno-arredo e, pur ammettendo che c’è ancora molta strada da fare, sostiene che l’importante è percorrerla con decisione e coraggio, perché è un cammino possibile, offrendo anche una visione di come sarà il 2023, tra mercato e grandi eventi.

Secondo i dati dell’Osservatorio sull’Imprenditoria femminile di Unioncamere, attualmente in Italia su 6 milioni di imprese solo 1,3 milioni sono guidate da donne (il 22%): l’industria del legno-arredo è in linea con questa media?

Se guardiamo come specchio alle associazioni di categoria, nel consiglio di presidenza di Federlegno siamo 2 donne su 10, mentre in consiglio di presidenza di Assarredo siamo 8 donne su 30, ancora una minoranza, ma in netto miglioramento. Negli ultimi anni, anche grazie al passaggio generazionale che ha interessato molte imprese, sono più numerose le donne che entrano in azienda, così come tra le figure manageriali scelte per ricoprire cariche di rilievo è in netto aumento la quota femminile. E non solo: anche nelle scuole professionali sono sempre di più le ragazze che si affacciano al nostro comparto, a testimonianza di come tutti i settori della filiera, compreso quello produttivo, siano interessati da questo fenomeno.

La quota di imprenditoria femminile divisa per settori produttivi - Fonte: V Rapporto Unioncamere

 

A livello di associazione, quali iniziative avete intrapreso o state magari progettando in tema di gender gap e di gender equality?

La sostenibilità sociale e la parità di genere a livello economico sono obiettivi che ci siamo dati e su cui stiamo lavorando, a partire da una grande attenzione al worklife balance che purtroppo oggi è ancora di difficile gestione, anche per carenza di strutture esterne alle aziende. Noi come associazione possiamo impegnarci a livello di welfare aziendale, con una serie di strumenti su cui stiamo riflettendo e che vanno messi a terra, tenendo conto anche delle iniziative messe già in campo dalle singole aziende, soprattutto da quelle più grandi. La sfida è proprio quella di trovare strumenti che possano supportare la gender equality anche nelle realtà più piccole.

Imprenditrice nell’azienda di famiglia e figura istituzionale di primo piano, lei rappresenta un esempio importante. È stato difficile arrivare a questo livello di autorevolezza e di rappresentatività?

Le storie personali sono tutte diverse e di grande valore, non mi sento di aver fatto nulla di speciale: molte donne riescono a portare avanti insieme le loro diverse dimensioni, io ho semplicemente maggiore visibilità. Ammetto di avere avuto la fortuna di crescere in un contesto familiare con completa parità, non sono mai stata limitata in nulla e questo è un bel punto di partenza.

Maria Porro alla presentazione dell'edizione 2023 del salone del Mobile

Quali sono stati i passaggi per lei importanti a livello di formazione che l’hanno portata alla sua attuale dimensione lavorativa?

Ho studiato a Brera come scenografa e costumista: mi sono costruita la possibilità di lavorare tanto all’estero, nel mondo dello spettacolo e come organizzatrice di grandi eventi, un settore in cui non c’è nessun tipo di discriminazione e di gender gap. Questo mi ha dato quindi l’opportunità di vivere una realtà in cui non c’è il famigerato soffitto di cristallo, e la forza, quando poi effettivamente mi ci sono imbattuta, di cercare di romperlo.

La sua visione del 2023: come risponderà il settore legno-arredo al contesto economico e politico globale?

Le previsioni FederlegnoArredo di chiusura del 2022 parlano per la filiera legno-arredo di un +12%, pari a un +8,1% per il Macro Sistema Arredamento e a un +17,1% per il Macro Sistema Legno. La più grande difficoltà contro cui si scontra la filiera in questo inizio 2023 è l’incertezza, dovuta alla grande attesa rispetto alla possibilità che le materie prime subiscano un calo, così come i costi dell’energia che vanno altrimenti a erodere margini già poco prosperi e che tolgono ossigeno alle aziende e possibilità di fare investimenti.

L’andamento dell’export?

Visto il protrarsi della crisi russo-ucraina, sarà sempre più importante affacciarsi su mercati nuovi e alternativi, come ad esempio l’India che comincia a essere interessante, il Sud Est Asiatico e gli Emirati Arabi, insieme agli Usa che rimangono sempre importanti.

Maria Porro e Linus durante la conferenza stampa del Salone al Teatro Franco Parenti - courtesy of Salone

Il Salone è diventato portatore di messaggi importanti: l’edizione 2023 su quali temi si focalizzerà?

Prosegue il lavoro sulla sostenibilità, visto che abbiamo avviato l’iter per ottenere l’ISO 20121 per certificare il Salone come evento sostenibile, tracciando una serie di regole e consigli per ridurre l’impatto degli stand. Grande il lavoro fatto poi in tema di fruibilità, con un ripensamento totale del layout della fiera a partire da Euroluce. Il circuito curvilineo progettato da Lombardini22 permetterà di ridurre i tempi di percorrenza dei visitatori e favorirà la visibilità delle aziende. Inoltre il Salone sarà su un unico livello, ottimizzando gli spazi sempre in ottica di maggiore e migliore fruizione.

Quali sono i segnali che arrivano da espositori e visitatori?

I contenuti di qualità stanno attirando molti espositori, anche esteri, sia new entries che graditi ritorni. Soffrono le aziende molto piccole e il settore del classico e stiamo riflettendo su come poter essere d’aiuto, rafforzando ad esempio il supporto della nostra piattaforma digitale. Abbiamo anche segnali incoraggianti sul possibile ritorno di operatori e buyers dell’Estremo Oriente e stiamo lavorando molto sui social media orientali per allargare la nostra penetrazione.

Questa a Maria Porro è la prima di una serie di 12 interviste pubblicate su Ambiente Cucina 272, nell'inchiesta "Visioni al femminile", dove alle riflessioni sul tema del gender gap si affiancano le considerazioni sullo sviluppo e l'andamento del settore da parte di protagoniste in diversi settori, dal design al marketing, dalle aziende di arredo ai colossi della tecnologia.