Ferruccio Laviani: convivialità e consapevolezza

Amante della buona cucina, e cuoco egli stesso, il noto progettista riflette anche sulla recente spettacolarizzazione del cibo.

Risponde alle nostre domande Ferruccio Laviani, architetto e fondatore dello studio Laviani. In cucina collabora da tempo con Dada-Gruppo Molteni e recentemente con il marchio Rastelli del Gruppo Aran World.

Il nostro rapporto con il cibo è mutato notevolmente nel corso degli ultimi anni, esprimendosi in modo evidente anche nei dualismi fast food/alta cucina, gusto/salute...
"Uno dei cambiamenti più evidenti è stato certamente la dilagante spettacolarizzazione del cibo, in tv e non solo; questo parlare sempre troppo di ricette e chef ha indotto un'attrazione intorno al cibo che sta influendo sui comportamenti. Una overdose "stellata" che rischia di fare il giro su se stessa, di produrre un rifiuto o comunque un ridimensionamento in futuro. Ad esempio, io che prima uscivo molto spesso per andare al ristorante, ora tendo invece a cucinare di più a casa".

In che modo questi cambiamenti hanno influenzato il progetto dell'ambiente cucina?
"In effetti la spettacolarizzazione del "modo" di preparare il cibo, il cucinare inteso come status, la cucina come teatro di show cooking stanno modificando il concetto stesso di ambiente e di arredo. Ad esempio, l'inedita attenzione all'impiattamento, indotta proprio dagli onnipresenti chef, suggerisce la necessità e il desiderio di avere un piano che permetta - con moduli appositi o spazi più ampi - di realizzare e servire piatti curati anche in una cucina domestica".

Buongustaio e/o salutista: qual è l'aspetto più importante rispetto alle sue personali abitudini a tavola?
"Concettualmente sono un salutista, ma nella quotidianità sono un buongustaio. Come tanti, cerco di darmi delle regole, che spesso non rispetto. In generale tutti noi abbiamo un'attenzione diversa, rispetto ai nostri padri e ai nostri nonni, in relazione a cosa e quanto mangiamo. Personalmente amo molto cucinare, ma in realtà cucinare bene è un vero lusso, perché bisogna averne il tempo. Credo molto nel ruolo della convivialità, al punto che in tutti i miei studi, compreso quello attuale, ho voluto una cucina funzionante".

"Nutrire il pianeta, energia per la vita” è il tema di Expo 2015: come potrebbe essere declinato in un progetto di cucina?
"Questi temi dovrebbero essere presenti nelle nostre vite, e non solo in occasione dell'Expo. Penso al riciclo dei rifiuti, allo spreco del cibo, all'inquinamento: tutte problematiche che risentono dei nostri comportamenti quotidiani. Nella cucina intesa come arredo il rapporto con la sostenibilità è da tempo presente, anche nella progettazione: per il tipo di materiali utilizzati, per l'utilizzo di vernici atossiche, solo per fare qualche esempio. Oggi abbiamo tutti la possibilità di accedere a maggiori informazioni, sulle problematiche come sui prodotti, e quindi dovremmo essere più consapevoli. In cucina, come in altri ambiti della nostra vita, non abbiamo più scuse".

Cucina Beluga Ferruccio Laviani per Rastelli cucine expo 2015
Leggera, razionale e nello stesso tempo molto emozionale: Beluga, il progetto di Ferruccio Laviani per Rastelli Cucina, riassume in sé il senso di cucina intesa sia come "macchina" sia come luogo di convivialità.

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