Il gesto rivoluzionario di Herbert H. Schultes

intervista –

Allo showroom di via Durini, in concomitanza con Eurocucina 2012, bulthaup ha presentato un’anteprima di un nuovo sistema adattativo, capace di riorganizzarsi e crescere nel tempo insieme all’utente. A illustrarci la novità è stato lo stesso designer, Herbert Schultes

In risposta
ai cambiamenti sociali, bulthaup ha
superato se stessa - e la qualità del sistema b3 - aggiungendo alla funzione
l'emozionalità, secondo un principio di progettazione
organica
che vuole rispondere a ogni esigenza dell'uomo, comprese quelle
psicologiche e culturali.
Allo showroom di via
Durini
bulthaup ha presentato un'anteprima di questo nuovo sistema adattativo, capace di
riorganizzarsi e crescere nel tempo, insieme all'utente.

A
illustrarci la novità è stato lo stesso designer, Herbert Schultes: “Dopo aver
progettato il sistema b3, abbiamo continuato a chiederci come fosse possibile
evolvere ulteriormente la filosofia minimalista che è alla base delle cucine
bulthaup. I nostri progetti hanno origine dall'analisi ergonomica, per
cui qualsiasi nuova idea deve sempre rispondere a una domanda: come rendere
ancora più efficiente quello che abbiamo già realizzato? Anche lo sviluppo di
quest'ultimo concept, quindi, ha preso l'avvio dall'osservazione dei movimenti
compiuti da chi cucina, in questo caso quando deve afferrare un utensile
riposto in un cassetto; i prismi
funzionali
sono nati appunto per facilitare la presa delle dita
sull'oggetto.

Da questa semplice, eppure fondamentale
intuizione è conseguito tutto un diverso modo di intendere l'attività in
cucina. Il passo successivo è stato l'introduzione dei divisori mobili che, scorrendo lungo i prismi, permettono la
massima flessibilità nell'organizzazione interna dei cassetti. La terza e
ultima fase di sviluppo del sistema - che spero entri in produzione
nell'immediato futuro - ha interessato invece la parete funzionale, perché il nuovo principio del 'crescere dentro lo spazio' (indenraumwachsen, in tedesco) fosse
applicabile anche ai suoi elementi; presto, anche un armadietto pensile verrà
spostato da una parte all'altra della parete con la stessa facilità con cui si
riordinano le posate nel cassetto.

L'intera
disposizione degli elementi potrà essere radicalmente mutata dalla mattina alla
sera, e tutte le volte che si vorrà: l'utente potrà giocare con la propria
cucina, ovvero progettare una propria, personalissima versione. Così, superata l'immagine forte del minimalismo,
abbiamo riportato le emozioni in cucina.