Gianfranco Schiava, Electrolux Appliances Div. Elettrodomestici Italia

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Ridurre il consumo d’acqua e di CO2 in cucina, immettere sul mercato solo elettrodomestici che consumino sempre meno rispetto ai precedenti: il rispetto ambientale è nel codice genetico di Electrolux

Ridurre il consumo d'acqua e di CO2 all'interno dell'ambiente cucina, immettere sul mercato solo elettrodomestici che consumino sempre meno rispetto ai precedenti: il rispetto ambientale è nel codice genetico di Electrolux. Con Green Spirit l'azienda ha introdotto nel mondo degli elettrodomestici un approccio integrato allo sviluppo sostenibile, un nuovo sistema di controllo di tutta la filiera che consente di evidenziare al meglio il codice genetico Green del Gruppo.

Dalla progettazione dei sistemi alla selezione delle materie prime e dei fornitori, dal trasporto dei prodotti al loro smaltimento al fine del ciclo di vita. Senza dimenticare la sensibilizzazione costante dell'utente finale ai vantaggi di un apparecchio/sistema ecosostenibile, attraverso la comunicazione, il punto vendita o perché no utilizzando  altri strumenti concreti  come gli ecoincentivi.  Solo mettendo a punto strategie condivise  l'obiettivo di un approccio integrato allo sviluppo sostenibile può essere raggiunto.

Ecco l'opinione di Gianfranco Schiava, Amministratore Delegato Electrolux Appliances Divisione Elettrodomestici Italia.


È molto riduttivo parlare oggi di sostenibilità di minimizzazione dell'impatto ambientale riferendosi unicamente al prodotto finale. All'interno delle aziende deve necessariamente maturare un approccio integrato che tenga conto di un condiviso rispetto ambientale protagonista di tutto il processo produttivo. Tutta la filiera deve avere ormai un dna Green che condiziona tutte le azioni, le scelte, i processi. Punto di partenza decisivo è senza dubbio una corretta progettazione integrata, che tenga conto dell'intero ciclo di vita del prodotto o dell'elettrodomestico nel caso dell'ambiente cucina.

Disegnare un prodotto in modo eticamente responsabile vuol dire, tra le altre cose, progettarne uno smaltimento adeguato alla fine del ciclo vita, prevedendo una procedura semplice di disassemblaggio, di differenziazione degli scarti e nella maggior parte dei casi di riciclaggio.

Tutto ciò si traduce in una selezione accurata della componentistica impiegata dal sistema, sia per quanto riguarda i pezzi prodotti internamente all'azienda, che come tali devono essere caratterizzati dalla stessa attenzione che regola tutti i processi, sia per i pezzi acquistati da fornitori esterni, ai quali è necessario richiedere garanzie specifiche anche in merito ai temi ambientali. Solo in questo modo sarà possibile monitorare e certificare il processo produttivo sin dall'inizio. Penso che una sensibilità profonda in questo senso sia ormai condivisa e riscontrabile in molto casi, occorre fare un passo in più e tradurre le idee in operazioni concrete.


Anche la fase del trasporto, spesso troppo trascurata, merita particolare attenzione. Electrolux seleziona mezzi che ci garantiscano una limitata emissione di CO2 nell'ambiente, oltre ad ottimizzare sempre più i carichi; nello stesso tempo stiamo cercando di incrementare notevolmente il trasporto su ferro, riducendo per quanto possibile, quello su gomma, anche se la rete infrastrutturale non sempre ci viene incontro.
Strategie condivise sono necessarie per tutte le fasi del processo. Anche per lo smaltimento occorre fare sistema lavorando con i Consorzi e con le piattaforme a livello europeo (ERP European Recycling Platform ad esempio).
Proprio la Comunità Europea ha messo al bando i materiali nocivi e non ecologici attraverso la direttiva RoHS (Restriction of the use of certain Hazardous Substances), vietandone tassativamente l'utilizzo. Con la normativa interna RML (Restricted Material List) l'azienda ha eliminato alcuni materiali potenzialmente pericolosi prima dell'entrata in vigore della direttiva europea.
Sono certo che tutte queste scelte strategiche troveranno sempre maggior riscontro nel consumatore al momento della scelta finale amplificando ulteriormente il riconoscimento che già oggi ci riserva.


In quest'ottica rientra anche l'esperienza degli ecoincentivi statali, sicuramente positiva. L'obiettivo era, come è noto, sostituire i vecchi elettrodomestici con apparecchi di nuova generazione ad alta efficienza energetica. I numeri indicano che si può ritenere un successo sia commerciale, per la vendita di nuovi prodotti e il sostegno al mercato, sia di politica ambientale, per il minor consumo oggettivo derivante dall'utilizzo dei nuovi apparecchi. Lo strumento degli incentivi può essere senza dubbio migliorato e potenziato, ma se messo a punto nei tempi giusti e senza “drogare” il mercato può rappresentare uno stimolo per gli investimenti dedicati alla casa e generare un vantaggio concreto per tutti i protagonisti del comparto”.