Eurocucina 2016: un’edizione preziosa

La sensazione che fosse un’edizione da record era palpabile fin dal primo giorno, con lunghe code ai tornelli e stand super affollati, ma i dati di affluenza hanno confermato oltre ogni aspettativa il mood positivo della sei giorni del design, che ha registrato un totale di 372.151 presenze, di cui il 67% stranieri. Come sempre succede, la biennale Eurocucina, insieme a FTK, ha contribuito in modo significativo al successo del Salone. Un evento che ha sancito una volta di più quanto la vocazione all’export sia ormai parte integrante delle aziende del mobile, comprese quelle del settore cucina.
A rendere ancora più “preziosi” numeri e percentuali, è sicuramente il ritrovato senso di ottimismo che ha contraddistinto la cifra emotiva della manifestazione, come confermano anche le parole di Alberto Scavolini, amministratore delegato di Ernestomeda e Consigliere Incaricato del Gruppo Cucine in Federlegno/Assarredo, nella video intervista rilasciata ad Ambiente Cucina. Una ondata di energia che ha contagiato anche il mercato interno, in crescita, seppure minima, già nel 2015, e con un buon andamento registrato anche nei primi tre mesi del 2016.
I mercati esteri rimangono, però, il mondo di riferimento che ha plasmato i nuovi progetti presentati in fiera e nel fuori salone, sempre più esteso in città. Una Milano accogliente, bella e sorprendente per gli stessi milanesi, che ha visto le aperture di nuovi flagship store di aziende di cucine e di elettrodomestici: Toncelli, nella elegante via Giardini, Composit, nella centralissima via Baracchini. Foster nel cuore di Brera.

Un interno del nuovo showroom di Toncelli, aperto a Milano in occasione del salone del mobile, nella elegante via dei Giardini.
Un interno del nuovo showroom di Toncelli, aperto a Milano in occasione del salone del mobile, nella elegante via dei Giardini.

E nella molteplicità delle proposte si legge un comune denominatore: la cucina italiana parla al mondo puntando su uno stile sobrio e caldo nello stesso tempo, riportandola a valori autentici e ben riconoscibili, senza eccessi estremi giocati come un tempo tra minimal e barocco, ma piuttosto su un linguaggio borghese e internazionale.
Per tutti citiamo la cucina Code di Piero Lissoni per Boffi e Principia di Antonio Citterio per Arclinea (nella foto) che riassumo perfettamente la ritrovata essenza, e l’eleganza fatta di dettagli perfetti, della cucina italiana.

Principia è il nuovo programma proposto da Arclinea e progettato da Antonio Citterio. Unisce il legno materico con una finitura “ruvida”, alle innovative colorazioni dell’acciaio inox generate attraverso il tecnologico processo del PVD.
Principia è il nuovo programma proposto da Arclinea e progettato da Antonio Citterio. Unisce il legno materico con una finitura “ruvida”, alle innovative colorazioni dell’acciaio inox generate attraverso il tecnologico processo del PVD.

Un linguaggio apparentemente senza tempo dove i materiali naturali, autentici o riprodotti con una fedeltà assoluta, giocano un ruolo dominante dialogando tra loro con possibilità sempre più ampie di personalizzazione. Un mix materico dove si consolida il ruolo dominante del legno – anche di recupero come quello presentato da Ernestomeda, tarlato come quello proposto da Veneta Cucine, o addirittura fossile e rarissimo come quello utilizzato da Toncelli – e in cui entra con prepotenza il metallo. Oro, ottone, rame, acciaio, preferibilmente trattato con nuove finiture, sono un fil rouge che lega proposte dallo stile “borghese” con quelle più ruvide e vintage.

veneta cucine lounge
Lounge, una delle proposte di Veneta Cucine lanciata in occasione di Eurocucina, propone una nuova modularità che permette una maggiore capienza e ante da 25 mm che saltano la matericità della realizzazione: rovere nodoso e Fenix® bianco. Si completa con il sistema metallo che compone una libreria modulare.

Uno stile industrial destrutturato che tutti hanno fatto proprio, almeno con una proposta, declinandolo e mixandolo con ampie citazioni, che riprendono due trend setter: la Diesel Social Kitchen di Scavolini lanciata nel 2012 e Salinas di Boffi a firma Patricia Urquiola del 2014. Strutture in metallo, dalle librerie ai telai delle ante, dai cavalletti dei tavoli alle alzatine sulle isole, hanno dominato in molti progetti, così come la ritrovata “credenza” che può essere anche vetrina o mobile giorno.

scavolini diesel
A definire il carattere di Diesel Open Workshop, il nuovo programma chein modo trasversale veste l’ambiente cucina e bagno, sono le strutture metalliche modulari in tubolare di ferro di chiara impronta industriale.

A proposito di zona giorno, è ormai evidente che il problema della divisione degli spazi è stato brillantemente superato con proposte in cui non è più la cucina a scomparire laddove non è in funzione ma la zona living a ruotare attorno a isole sempre più importanti e funzionali. Unità di lavoro spettacolari, esaltate dai top che alternano pietre naturali ai materiali compositi che li imitano perfettamente, con il protagonismo delle lastre ceramiche che oggi sono disponibili in grandi formati, come quelle proposte da Laminam.
Un materiale che ha consentito di realizzare una “magia” che ha fatto il suo debutto ufficiale in Eurocucina, con i piani a induzione nascosti sotto il top e che ha catalizzato l’attenzione del pubblico e dei social, che si sono confermati i grandi protagonisti mediatici della manifestazione.
E parlando ancora di innovazione, il ruolo dominante è stato quello degli elettrodomestici in mostra a FTK, dove si sono avvicendati chef stellati coinvolti come testimonial, vedi Eugenio Boer per Siemens, o come protagonisti di show cooking di altissimo livello.
Un dialogo che conferma il debito che la cucina domestica ha nei confronti della ricerca avanzata nell’ambito professionale ma che, in un caso specifico, diventa spunto progettuale e fonte di innovazione.
Stiamo parlando della creazione di AKB_08 realizzata a quattro mani da Andrea Berton e Franco Driusso per Arrital.

arrital andrea berton
Un dettaglio dell’anta flottante di AKB_08, la cucina disegnata a 4 mani da Franco Driusso e Andrea Berton. Una proposta ricca di brevetti e di soluzioni funzionali.

Uno studio profondo di due appassionanti di cucina da cui scaturiscono nuovi oggetti, tutti brevettati, creati per cucinare e vivere meglio la convivialità domestica. Un impegno e una sfida cui la cucina italiana non è mai venuta meno e che ha pieno successo quando, come afferma Franco Driusso, la complessità si traduce in semplicità. Di forme e di vita.
*Le foto scattate in fiera sono di Ferdinando Sacco