Elica, creare valore nel mondo

interviste –

Intervista a Giuseppe Perucchetti, in carica dallo scorso settembre come Amministratore Delegato del Gruppo Elica

In carica dallo scorso settembre come Amministratore Delegato del Gruppo Elica, leader mondiale per la vendita e la progettazione di cappe, Giuseppe Perucchetti è sicuramente un esperto del
settore elettrodomestici, avendo maturato il proprio curriculum in aziende di primaria
importanza quali Philips, Ignis e Whirlpool Europe. Consigliere indipendente di
Elica da oltre un anno, conosce molto bene l'azienda di Fabriano che oggi è chiamato
a guidare, come ha voluto sottolineare anche il presidente Francesco Casoli al
momento della nomina.
Al nuovo AD abbiamo chiesto un commento sui primi
dati di bilancio 2012
e di illustrare la vision che guiderà l'azienda nei
prossimi anni.

Quali sono per Elica i dati di bilancio dei primi 9
mesi 2012?

“Nel 2012 Elica ha consolidato risultati superiore
alla media del settore. Nell'ultimo quarter, ad esempio, abbiamo registrato una
crescita del +4,6% contro il +3,6 del mercato mondiale. Un risultato ancora più
positivo considerato che il trend è confermato in tutte le regioni in cui opera
l'azienda, compresa l'Europa che sappiamo essere il mercato più penalizzato,
con punte massime nelle Americhe e sui mercati asiatici dove siamo cresciuti
del 17% rispetto allo stesso periodo di un anno fa
. E' evidente che il processo
profondo di internazionalizzazione, avviato nel 2002 attraverso importanti
investimenti, stia dando i risultati sperati, con ricadute significative anche
sulla posizione finanziaria che nel 2012 è migliorata ulteriormente rispetto
all'anno precedente. Contestualmente Elica ha guadagnato anche come market
share e oggi più che mai ci sono tutte le premesse per distanziarsi ancora
dalla concorrenza”.

Qual è stato l'andamento di Elica in Italia?
“Anche in Italia, in cui il mercato in generale è
in forte contrazione (-15%), registriamo performance superiori ai nostri
concorrenti. Grazie al grande sforzo
compiuto dall'azienda nel dare supporto al trade con prodotti innovativi, che
sappiano generare valore aggiunto pur essendo molto competitivi, e con una
grande attenzione al servizio. In particolare, nella seconda parte del 2012,
registriamo una tendenza nelle vendite superiore a quella dello scorso anno”.


Alla luce dei risultati, quali sono gli obiettivi
prioritari del Gruppo?

“Per rafforzare numeri e leadership puntiamo a un
presidio ancora più ampio dei mercati
, con una particolare attenzione ad
ottimizzare la nostra presenza su quelli asiatici e americani. Nello stesso
tempo dobbiamo focalizzarci in modo scientifico sul processo industriale. Il
modello è quello del WCM (World Class Manufacturing) applicato da Fiat per la Chrysler negli Stati
Uniti, l'obiettivo è rendere efficiente al massimo il processo per poter affrontare
il mercato con prodotti qualitativamente ineccepibili, fortemente innovativi, a
prezzi concorrenziali. Un rigore ossessivo per la qualità totale che
coinvolgerà tutte le unità produttive”.

Quanto è importante l'attività come OEM e quanto
quella legata al brand? In generale quest'ultima attività che quota di
fatturato rappresenta?

“Premesso che entrambe le attività sono
strategiche, è stata una decisione lungimirante quella di bilanciare meglio le
proporzioni. Se nel 2007 il brand Elica sviluppava il 25% del fatturato, oggi
rappresenta il 39% di un giro d'affari che è comunque cresciuto anche nel
business OEM. Nella competizione globale dobbiamo investire e crescere con
forza in entrambi i segmenti con la logica della qualità totale e
dell'innovazione di cui abbiamo già parlato”.

Chi sono gli attori della filiera in Italia che
ritenete più strategici per rafforzare il vostro brand?

“Il market share del marchio Elica in Italia è di
oltre il 30% e a questo importante risultato concorrono tutti i canali in cui
operiamo che per noi hanno la stessa importanza. In particolare i produttori di
cucina svolgono un ruolo determinante perché la cappa inserita in una
composizione d'arredo diventa un elemento ad elevato valore aggiunto
, in grado
a sua volta di qualificare il progetto. La partnership con i produttori genera
inoltre una collaborazione proficua per lo sviluppo di nuovi modelli. Uno
scambio che crea un'effervescente e vitale spinta all'innovazione. Nella creazione
del valore, è sicuramente altrettanto importante avere una distribuzione
capillare e una presenza qualificata nei kitchen specialist. Un'esposizione
adeguata è la premessa per comunicare in modo corretto con il cliente finale.
Infine, sta crescendo da parte dell'azienda l'attenzione verso gli architetti,
che stanno diventando sempre più player fondamentali nel processo di acquisto
della clientela più esigente. Il dialogo è già stato avviato, e al mondo dei
progettisti è stata anche dedicata una sezione del nostro sito, ma possiamo
mettere in campo azioni ancora più incisive”.

A proposito di web, come valuta in generale
l'e-commerce degli elettrodomestici? Potrebbe essere una strada percorribile
anche da un'azienda come la vostra?

“In questo momento l'e-commerce nel settore degli
elettrodomestici non rappresenta un canale importante
, sia come sviluppo di
fatturato sia, soprattutto, come capacità di creare valore. C'è una pericolosa
tendenza a banalizzare e massificare il prodotto, svilendo il valore del
marchio e appiattendo l'offerta, che non aiuta neppure il cliente finale a fare
le giuste scelte. Sull'aspetto informativo, invece, si deve puntare ancora di
più sul web che oggi rappresenta uno snodo fondamentale perché permette di dare
informazioni in modo diretto al consumatore e di ascoltarne le richieste e può
quindi creare valore aggiunto. In ogni caso Elica è sempre molto attenta ai
fenomeni emergenti e il mondo digitale è una frontiera che non sfugge alle
nostre analisi”.

Oggi il Gruppo Elica ha una piattaforma produttiva
articolata in nove siti produttivi, quattro dei quali in Italia, uno in
Polonia, uno in Messico, uno in Germania, uno in India e uno in Cina. E' un
assetto stabile o sono previste delle evoluzioni nel breve e medio periodo? Quale
ruolo potrà giocare l'Italia?

“Come ho già detto all'inizio, intendiamo
innanzitutto ottimizzare il presidio sui mercati in cui già operiamo, ma siamo
sempre vigili sulle eventuali opportunità che si possono creare. Per quanto
riguarda l'Italia, siamo certi che esista un tessuto industriale
all'avanguardia che ha ancora tanto da
dire anche a livello internazionale. Quello che è cruciale per le imprese
italiane è uscire dai confini del mercato interno e affrontare la sfida globale
con soluzioni innovative
e anche competitive. Il mondo ci guarda sempre con
grande attenzione e per quanto riguarda Elica siamo orgogliosi e consapevoli
che stiamo parlando di una realtà che ha fatto la differenza nel settore delle
cappe. In Italia e in tutto il mondo
”.