Ambra Fratti, Alam per comunicare

la parola a... –

Per chi si occupa di comunicazione l’alternanza e la coesistenza di opportunità e sfide è la normalità. Le specificità del settore arredo e di questa fase dell’evoluzione dei media

Agenzia storica milanese, Alam Per Comunicare gode di una reputazione e di una esperienza particolarmente consolidata nel mondo dell'arredo e del design, avendo seguito e seguendo tuttora le PR e l'Ufficio Stampa alcune importanti aziende, anche del settore cucina ed elettrodomestici. Ambra Fratti, iscritta alla Ferpi dal 75, è una delle fondatrici (con Gemma Nava) dello studio, professionista che vanta un ruolo - tanto discreto quanto rilevante - nell'ambito della comunicazione del settore. La sua è quasi una competente dichiarazione d'amore per un'attività che, a suo parere, è sempre più importante nel mix di comunicazione delle aziende, e che si deve contraddistinguere per trasparenza e profondità.

“Ieri come oggi, per chi come noi si occupa di comunicazione, ufficio stampa e PR, nel mondo dell'arredo e dell'elettrodomestico come in altri ambiti, l'alternanza e la coesistenza di opportunità e sfide è la normalità. Ma occorre affrontare entrambe, con la consapevolezza accresciuta del ruolo della comunicazione per l'impresa, del suo valore strategico e assolutamente insostituibile. Nel presente, va segnalato però che qualcosa è cambiato, rispetto alla valutazione e alla considerazione delle imprese, ad esempio, del ruolo strategico delle PR: se fino a qualche anno fa, ad esempio, l'azienda decideva strategie e investimenti e poi ci informava in una fase successiva, oggi con le aziende evolute la collaborazione e il coinvolgimento cominciano già nelle fasi iniziali, con un rapporto più stretto di consulenza e di partnership. Il che, sia chiaro, porta a un accrescimento di responsabilità da parte nostra, oltre che a una crescente e continua necessità di formazione, oggi più che mai indispensabile, qualunque sia l'esperienza e i successi che si abbiano alle spalle. Ecco, il processo di formazione per un'agenzia che voglia interpretare con piena responsabilità e professionalità il proprio ruolo, passa in maniera determinante attraverso un processo di formazione che riguarda tutti, aziende e consulenti. In particolare, noi abbiamo la responsabilità di fornire risposte efficaci, aggiornate, competenti. E questo è forse proprio l'aspetto più coinvolgente e stimolante del nostro lavoro, che non si ferma mai, che deve essere aggiornamento continuo, e che oggi è ancora più impegnativo sui diversi fronti".

“L'avvento di Internet, si sa, ha costituito una rivoluzione epocale, anche nel campo della comunicazione aziendale. Oggi sta aumentando sempre di più la consapevolezza che la comunicazione on line va affrontata con estrema serietà, utilizzando linguaggi e contenuti dedicati: l'approccio alla rete, insomma, non deve essere una moda ma una scelta; così come non si tratta semplicemente di trasferire contenuti ma di valutare con attenzione l'approccio alla rete e ai social network, dove prima di tutto occorre essere certi di muoversi con trasparenza, e di essere in grado di accettare il confronto aperto che comportano questi mezzi. L'approccio al mondo on line, superando o meglio ancora scartando l'approccio velleitario e generico, può invece rivelarsi molto salutare per il mondo della comunicazione, perché all'opposto spinge a lavorare ancora di più in termini di profondità e trasparenza, senza dare niente per scontato. Ecco, proprio questo è  uno degli elementi fondamentali del modo, del nostro modo di lavorare con l'azienda: quello di scavare in profondità, di conoscere e diventare quindi parte integrante dell'azienda. Questo comporta anche un riconoscimento pieno del nostro ruolo di consulenti, ricollocato in una luce più giusta, e che si qualifica sempre di più come un'attività professionale con una competenza molto ampia.
Un ruolo, quello dell'attività di PR e Ufficio Stampa, che oggi molte aziende ritengono necessario: la recente crisi economico-finanziaria, in questo senso, ha forse colpito di più il mondo della pubblicità, dell'advertising classico. Questi ultimi anni, sicuramente difficili e complessi per il mercato, in un certo senso possono essere stati anche salutari perché hanno portato molte aziende a “guardarsi dentro”, a ripensare le proprie scelte, le proprie modalità di “raccontarsi” all'esterno.

Certo, in questi ultimi due anni, le aziende hanno sicuramente avvertito l'urto della crisi del mercato, nazionale e internazionale, che si è tradotto inizialmente in un periodo di sbandamento, in una sensazione di fragilità generale: nella fase attuale, le nostre aziende lo hanno sicuramente già superato e hanno colto l'opportunità, appunto, di guardarsi dentro, di ripensare i prodotti, di riprogettare le strategie. Pensiamo che occorra fare tesoro di questo momento difficile, di questa complessità che stiamo attraversando, per riscoprire quel coraggio imprenditoriale che contraddistingue la storia (e speriamo anche il futuro) di molte aziende del settore: questo è il momento per sperimentare ricercare, individuare nuove soluzioni e nuove strade. Che inevitabilmente si tradurranno anche in scelte diverse di comunicazione".

“Certo, lo scenario in cui oggi ci muoviamo è completamente cambiato: occorre continuare ad agire e a comunicare con trasparenza e chiarezza, perché barare non paga; pensiamo, ad esempio, al tema della sostenibilità, forse troppo cavalcato, che occorre trattare con attenzione. Il mondo della cucina in particolare, intendendo in senso ampio le aziende sia di arredo sia di elettrodomestici, ha vissuto molti cambiamenti, cominciando dallo stesso concetto di cucina ormai diffusamente intesa come l'ambiente più cruciale nella casa, più ampio e più completo, espandendosi nel rinnovato concetto di living.  Un mutamento che da una parte richiede alcune modalità di comunicazione (pensiamo all'advertising classico ) che puntano sul sogno e sull'emozionalità, ma che dall'altra esigono invece un lavoro che punta sull'informazione, su un lavorare “ di fino” sui contenuti come sui media, che coinvolge quindi il lavoro delle PR. Il lavoro delle PR è fondamentale proprio nei termini di approfondimento dei contenuti valoriali importanti, in particolar modo decisivi per il prodotto-cucina (penso a fattori come la durata, le tecnologie, il legame con la tradizione, il design)".

“Noi in Alam abbiamo sempre lavorato in questo senso, mai in superficie, ma sempre con l'obiettivo di trasferire ai media contenuti concreti (diciamolo, negli anni scorsi si sono visti in giro troppi comunicati stampa pieni di aggettivi e poveri di informazioni efficacemente trasferibili dai media ai consumatori o al trade). Un'azienda va aiutata a individuare le “cose da dire” che sono già nella sua identità (ricerca, innovazione, storia, ecc), e aiutata a dirlo in maniera non scontata; poi si decide come e dove dirlo. Se dovessi sintetizzare le caratteristiche del nostro modo di lavorare, identificanti e indispensabili, sono la coerenza  e l'autenticità. Perché sostanzialmente siamo dei “grandi artigiani”, in cui ogni giorno c'è la riscoperta e il rispetto per il lavoro da fare, utilizzando il nostro strumento, che è la parola. Ma il muscolo che ci fa agire, comunque, resta il cuore, la passione, il coinvolgimento. Impossibile fare un'attività di “relazione” come la nostra, impossibile comprendere un'azienda (fatta di valori e persone, prima che di prodotti) senza passione.  Per questo ci è impossibile citare “un” caso esemplare della nostra storia professionale: per noi ogni case history, ogni azienda, ogni contatto, sono importanti allo stesso modo”.