Valter Scavolini, Scavolini

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Fondatore e presidente di Scavolini, pone l’accento su alcuni dei passaggi più importanti nella storia della sua azienda e della cucina componibile, fondamentali per capirne l’evoluzione

Nel 2011 Scavolini festeggia 50 anni di storia. Un percorso di grandi successi  in cui è l'azienda si è imposta sul mercato come leader attraverso un modello industriale che ha segnato una svolta profonda nel settore. Un meccanismo rigoroso ed equilibrato che ha saputo precorrere i tempi con le sue strategie e affrontare in modo brillante anche momenti difficili come la crisi del 2008. Nello spiegare la sua visione del futuro, Valter Scavolini pone l'accento su alcuni dei passaggi più importanti nella storia della sua azienda e della cucina componibile, fondamentali per capirne l'evoluzione.

Siamo partiti nel 1961 con la produzione di mobili per cucina che erano ancora dei contenitori tradizionali, come il vecchio buffet di una volta, e solo nel 1963 abbiamo iniziato la produzione di mobili componibili di moderna concezione con gli elettrodomestici integrati. A partire da quegli anni, si sono ampliate sempre più le varianti e la possibilità per il cliente di personalizzare un ambiente che, nel frattempo, diventava sempre più da vivere e condividere. In questa trasformazione abbiamo presto intuito che per offrire un prodotto valido, in tempi più brevi e con una gamma più ampia, era necessario intervenire sul processo industriale.

E' nato così il metodo “Scavolini” che consentiva di assemblare componenti realizzate da un indotto che si stava sempre più specializzando e che era in grado di offrire una produzione ancora più affidabile. “Oggi siamo in grado di proporre una gamma che è ancora più ampia come varianti estetiche e che lo è altrettanto come fascia di prezzo, con un denominatore comune da cui non deroghiamo mai: la qualità del prodotto”.

Una priorità, o meglio una forma mentale, che è anche il migliore investimento per tutelare una identità di marca rafforzata nel tempo dagli investimenti importanti in comunicazione che hanno contraddistinto tutto il percorso di Scavolini e che ancora una volta hanno rappresentato un modello per il settore.  “Per raggiungere l'obiettivo della qualità totale abbiamo investito molto nell'automazione dei processi e nella loro semplificazione. Da una parte le macchine a controllo numerico e un magazzino completamente automatizzato, dall'altra una gestione garantita dal gestionale Sap, senza mai dimenticare il grande rispetto delle maestranze, dei nostri fornitori e dei nostri clienti.” L'obiettivo, dichiarato nella politica aziendale è “rendere l'innovazione accessibile, attraverso il miglioramento di tutti i processi e prevenire ed eliminare le potenziali fonti di difetti in ogni fase aziendale”, ma anche “accrescere il livello di conoscenza e la consapevolezza del personale attraverso una costante attività di formazione e informazione”.

Investimenti che il cliente finale non percepisce direttamente ma che hanno come obiettivo proprio la soddisfazione piena delle sue esigenze, compresa quello di avere un servizio ineccepibile, perché in Scavolini tutti sono convinti che I clienti soddisfatti siano il vero patrimonio di un'azienda.

Abbiamo lavorato sempre a fianco dei nostri punti vendita, selezionando i migliori, investendo anche sulla loro formazione e crescendo insieme. Il passaggio che ha caratterizzato questi ultimi anni è stato la creazione di un format di monomarca, gli Scavolini Store, che sta avendo un grande successo. Grazie al loro lavoro e a quello di tutta la nostra  rete vendita, stiamo continuando ad avere un trend positivo che, tradotto in numeri, nel 2010 ha significato un +7% del fatturato. In generale, la distribuzione del mobile sta vivendo una crisi evolutiva che altri settori, a partire da quello alimentare, hanno già superato: la sfida con la GDO si può vincere solo puntando su brand solidi e sul servizio qualificato”.

Per quanto riguarda l'evoluzione della sua azienda e del settore in generale, Valter Scavolini amplia il suo sguardo e punta a quella fascia di consumatori elitari che in tutto il mondo apprezzano un prodotto italiano. “La cucina italiana si sta affermando nel mondo grazie ad un'immagine prestigiosa. Ma anche in Cina, in Brasile, in Russia o in India bisogna proporre e garantire una qualità di alto livello sia per il design sia per il servizio. Ancora una volta il format del monomarca, che per noi all'estero rappresenta il 90%, è quello che rappresenta meglio l'azienda e ne tutela il brand”.

La visione che guida tutto il processo è molto chiara e ambiziosa come si legge dalla mission aziendale: “Desideriamo che la cucina più amata dagli Italiani diventi di famiglia nelle famiglie di tutto il mondo”.