Living Kitchen 2019, trend e protagonisti

L'edizione 2019 di Living Kitchen ha confermato tendenze in atto come quelle dell'integrazione, della salubrità e della matericità

Il binomio imm cologne/Living Kicthen, l'appuntamento tedesco con il design che si è concluso il 20 gennaio a Colonia, ha registrato un afflusso di 150.00 visitatori provenienti da 145 paesi. Un risultato definito buono dagli organizzatori che, però, hanno dovuto fare i conti con una edizione di Living Kitchen ridimensionata come metri quadri e come numero di espositori. È mancato, infatti, il traino dei grandi gruppi dell’elettrodomestico che hanno scelto nella maggior parte dei casi la manifestazione Ifa di Berlino, fatta eccezione per l’abbinata Haier e Candy, frutto della recente acquisizione e presente a Colonia con la filiale tedesca.
Questo non ha impedito a chi ha partecipato di ottenere dei risultati più che soddisfacenti in termini di qualità dei visitatori e di contatti professionali positivi, come ha ricordato Renzo Rastelli, amministratore delegato di Aran Cucine, che insieme al Gruppo Lube e a Zampieri, rappresentava l’industria italiana delle cucine a Living Kicthen. Una presenza più che qualificata e capace di catalizzare l'attenzione del pubblico con proposte innovative - una per tutte Oasi di Stefano Boeri per Aran Cucine proposto nella foto di apertura -  ma non al loro vero debutto, già avvenuto a Eurocucina 2018.


Il mondo della cucina italiana si è espresso anche all’interno di imm cologne negli stand di alcuni dei più importanti gruppi di arredo italiano - come Molteni con Dada, B&B con Arclinea, Poliform, Riva 1921, San Giacomo con Meson’s – in cui sono state presentate le ultime finiture di modelli già consolidati. Una proposta che ha dimostrato una volta di più come oggi la cucina si integri con lo spazio giorno, e come la raffinatezza e eleganza nettamente distintiva del design italiano sia anche frutto di un’immagine coordinata di tutti gli spazi della casa.

Tornando a Living Kitchen, anche il fronte espositivo delle aziende tedesche di arredo lamentava qualche assenza eccellente e questo ha ulteriormente spostato l’asse della proposta su elementi built-in come lavelli, rubinetti e cappe –gli stand più visitati sono stati sicuramente quelli di Bora e di Blanco - e sui materiali per i piani lavoro, il settore che a Living Kitchen è parso in maggiore crescita.

Worktops, ceramica in crescita

Il moltiplicarsi di proposte da parte dei produttori di grandi lastre ceramiche ha confermato come questo settore stia spingendo un prodotto, e una tecnologia, che oggi sta cercando di conquistare quote di mercato importanti nel mondo dei worktops con la loro capacità di replicare qualsiasi disegno, comprese le venature dei lapideiUna sfida, quest'ultima, raccolta anche dal settore dei quarzi, ritenuti ancora uno dei migliori materiali per i top della cucina e oggi proposti anche nella versione “venata” dalla collezione Planet di Quartzform.

Aspirazione e cottura, la forza del made in Italy 

Sul fronte elettrodomestico dominava la presenza delle aziende italiane di cappe - anche se mancavano all’appello alcuni leader - e di alcuni specialisti nella cottura come Ilve, che nel 2019 festeggia i 50 anni di attività, Alpes Inox e Nuova Lofra. Se il mondo dell’aspirazione sta ancora lavorando molto sul concetto di cappa integrata nel piano e sul tema della salubrità, quello della cottura punta su soluzioni sempre più alto di gamma con blocchi cucina, colonne multifunzione e barbecue importanti.

La cucina secondo Adriano Design 

La cappa Enigma disegnata da Adriano Design per Fabita è integrata in una mensola in legno. Molto interessante anche il piano a induzione Ordine composto da due piastre che possono essere riposte a parete dopo l'uso

Sul fronte dell’innovazione, da segnalare il progetto che ha visto protagonista Fabita, giovane e dinamica azienda  partecipata da Telma Plados e focalizzata su cappe e piani a induzione, che ha sempre fatto della ricerca la sua ragione d’essere e che si è presentata a Colonia con molte proposte, e con una immagine, fortemente innovative, frutto della recente collaborazione con Adriano Design, lo studio torinese condotto dai due fratelli Davide e Gabriele Adriano. Un salto di qualità e una indagine su nuovi modi di intendere non solo la cappa e il piano a induzione, ma lo stesso progetto della cucina.

Funzioni multiple per miscelatori e lavelli

Il mondo del lavaggio, e in particolare quello della rubinetteria, parlava italiano con le proposte di Carlo Nobili, Gessi, Guglielmi e, entrando nel dettaglio della componentistica, con le novità presentate da Lira e L.B. Plast. Per tutti la ricerca aveva un doppio registro: un segno estetico forte e coordinato con il resto della cucina da una parte e dall'altra una multi funzionalità dei miscelatori.
Tra i produttori di lavelli, come si è già detto, Blanco spiccava per la ricchezza della proposta e per l'ampiezza dello stand super affollato, ma non mancava neppure in questo caso una rappresentanza italiana con Telma Plados e con le nuove proposte di vasche da parte di Guglielmi, storico produttore di rubinetti.

Ricerca al futuro
Sempre nell'ambito della ricerca, va segnalato il grande sforzo degli organizzatori di catturare l’attenzione con un’esplorazione sul futuro della cucina. Fatto salvo per l’iniziativa affidata a Haberli, decisamente poco leggibile, si sono distinte le due aree Pure Talents Contest dedicato ai giovani designer  -molto interessanti tutte le proposte-e  Future Foodstyle con la presentazione della nuove stampanti 3D dedicate alla creazione di cibo.
A vincere il contest Pure Talents "The portable Kitchen Hood", la cappa disegnata da Maxime Augay e pensata per le cucine delle case "tiny".

"The portable Kitchen Hood", la cappa disegnata da Maxime Augay vincitrice del contest Pure Talents di Living Kitchen 2019