Intervista a Giovanni Anzani

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Giovanni Anzani, presidente di Assarredo e vice presidente vicario di FederlegnoArredo, racconta il progetto Cucina, Anima, Design: L’Italia che Vive

Presentato ufficialmente il 10 aprile scorso, il
progetto “Cucina, Anima, Design: L'Italia che Vive” è un articolato
piano di marketing e comunicazione promosso da FederlegnoArredo per sostenere
il comparto della “Cucina Italiana” nel mondo.
Giovanni
Anzani
, presidente di Assarredo e vice presidente vicario di FederlegnoArredo,
che lo ha fortemente voluto, racconta quale siano state le premesse e come si
articola nel dettaglio.

Quali sono le considerazioni da cui siete partiti?
In questi anni il settore cucina è
stato fortemente penalizzato dalla crisi del mercato italiano che rappresenta,
secondo una mappatura realizzata da Assarredo, l'80% del giro d'affari del
comparto. Una percentuale troppo elevata considerato chel'Italia presenta
ancora un quadro difficile, a partire dal mercato immobiliare il cui andamento
incide molto su quello dell'arredo per cucina. L'imperativo è quello di far
crescere le nostre aziende sui mercati esteri dove, però, ci si scontra con due
problematiche di fondo: la dimensione troppo piccola delle imprese e la
presenza già consolidata dei produttori tedeschi che hanno giocato molto bene
la carta del plus tecnologico. Da queste
premesse, nasce l'esigenza di operare con un piano marketing che sappia
comunicare i valori profondi della cucina italiana. Abbiamo incaricato
un'agenzia di comunicazione internazionale e ne è nato il progetto “Cucina,
anima, design, l'Italia che vive”che prevede un investimento significativo ma
utile.

Il progetto fa riferimento all'anima…
È un richiamo esplicito alla nostra
identità unica. Le tecnologie si comprano, il design si copia ma l'anima non è
in vendita. Il design italiano, cucina compresa,ha un'anima che si nutre del
nostro passato e di geni straordinari, a partire da Leonardo da Vinci. Oggi la
strada maestra che ci contraddistingue è l'abbinamento tra il design inteso
come innovazione e la capacità di personalizzare un prodotto seriale attraverso
la “mano intelligente” tipica della nostra tradizione abbinata alla massima
tecnologia dei macchinari più evoluti. Il tutto si sposa con la cultura
gastronomica e la qualità del vivere italiano, e l'insieme ha un valore enorme
perché solo così la cucina diventa un luogo per stare insieme e non solo un
laboratorio tecnologico. Concetti che sono stati ribaditi da un manifesto e
raccontati in modo emozionale anche attraverso un video, entrambi pubblicati
sul sito www.italiachevive.it dedicato completamente al progetto. Il video promozionale è a
disposizione degli associati che possono anche personalizzarlo con i loro
prodotti.

Come riuscirà il progetto a far vivere l'anima della cucina
italiana all'estero?

E' stato pianificato un percorso che si
snoda nell'arco di12 mesi e prevede più tappe. Partito da Milano, con la
conferenza di presentazione (coordinata da Cristina Parodi e con la
partecipazione di Philppe Daverio ndr) il “Kitchen Tour”prevede una seconda
tappa a Londra a fine giugno. Nella capitale dell'architettura internazionale è
in programma un evento a cui sono invitati i grandi studi di progettazione a
cui fanno capo i più importanti contract, i principali retailer e la stampa.
Analogo format è previsto a New York in settembre, a ottobre a Mosca durante i
Saloni World Wide e a Shanghai a fine novembre. All'evento saranno ospiti
testimonial della cultura italiana legata alla cucina e già noti nei diversi
paesi, come ad esempio Oscar Farinetti a New York. Per rafforzare i nostri
interventi e avere un sostegno siamo già in contatto con gli uffici di competenza
della nuova ICE-Agenzia per la promozione all'estero e stiamo dialogando
direttamente con il presidente dell'Agenzia Riccardo Monti. Per le aziende
associate, ma anche per chi,non associato,opera in quei paesi, sarà una grande
opportunità poter partecipare alle tappe del Kitchen Tour.

Quali sono le altre attività previste?
Abbiamo già definito una
pianificazione sulle testate specializzate estere, la realizzazione di cartelle
stampa in lingua originale e l'edizione di un Kitchen Book, che ha il compito
di raccontare attraverso le immagini alcune delle più belle realizzazioni di
cucine italiane. E per porre l'enfasi sui progetti più importanti abbiamo
indetto anche un award che premierà chi avrà valorizzato al meglio quell'anima
della cucina italiana di cui, come associazione, vogliamo essere i migliori
ambasciatori. L'award avrà la sua
conclusione ad Eurocucina, l'ultima tappa del nostro viaggio nel mondo, la più
importante. Perché, come ha dimostrato ancora una volta una splendida edizione
2013 del Salone del mobile, è strategico far convergere a Milano gli operatori
internazionali. Il Salone è un brand straordinario ed è un patrimonio delle
aziende che vi partecipano e che tutti dobbiamo difendere.

A questo proposito l'edizione 2013 ha visto per la prima
volta la presenza, seppure limitata, della cucina secondo il nuovo regolamento
del Cosmit.Una decisione che ha suscitato molte polemiche...

Siamo consapevoli che la decisione
che concede ai Gruppi di presentare anche la cucina, seppure su una superficie
limitata che non può mai superare i 40 metri quadri, abbia creato una spaccatura
netta tra i produttori. Molto favorevoli coloro che hanno le caratteristiche
per fruttare questa opportunità, decisamente contrari i cucinieri puri che
temono di compromettere il valore di Eurocucina che ha sempre avuto un ruolo di
grande traino. Come Associazione abbiamo il dovere di ascoltare tutti e
cercheremo di trovare una soluzione che possa dare soddisfazione alle aziende
preservando il valore del Salone e delle manifestazioni biennali che lo
caratterizzano. Non è facile, ma credo che dovremo agire con “buon senso” e
soprattutto dialogare apertamente e con piena trasparenza. Un impegno che mi
assumo in prima persona come presidente di Assarredo e membro del consiglio di
Cosmit.