Intervista a David Sani, Stosa

intervista –

Attenzione al mercato e investimenti mirati, questi alcuni degli ingredienti del successo di questa azienda

Nella home page aziendale di Stosa appare una frase sintetica e incisiva: “Abbiamo la ricetta giusta”. Una dichiarazione non casuale visto che con 130 cucine prodotte ogni giorno, un fatturato 2009 di 68,5 milioni (+1% rispetto all'anno precedente) e un previsionale 2010 di 75 milioni, Stosa è la quinta azienda di cucine in Italia. Con David Sani, Sales Manager Italia e Product Manager, capiamo quali siano gli ingredienti di un successo che non ha conosciuto battute d’arresto neppure dopo la crisi del 2008.


Quali sono stati i punti di forza dell’azienda che hanno consentito un trend di crescita costante?
Il primo “ingrediente” della ricetta Stosa è il forte orientamento al mercato che si è sempre tradotto in risposte corrette come tendenza e come prezzo. Per arrivare a questa equazione, solo all’apparenza semplice, sono stati messi in campo, da una parte, investimenti continuativi nelle piattaforme produttive e, dall’altra, la consulenza di due studi di design esterni che operano in differenti segmenti (lo studio Tinagli per l’area di gusto più classica e lo studio Adriani & Rossi per quella più contemporanea) per rafforzare il ruolo fondamentale del nostro studio di progettazione interno. Contemporaneamente abbiamo sempre ritenuto i nostri clienti i migliori consulenti di marketing, le nostre antenne sul campo da ascoltare e rispettare, il nostro migliore biglietto da visita. Anche per questo abbiamo ritenuto strategica una corretta esposizione sul punto vendita e di conseguenza abbiamo investito molto in questa direzione. Se poi aggiungiamo la grande passione e coesione che anima la famiglia (al fondatore e presidente  Maurizio Sani si sono affiancati presto i tre figli, David Mauro e Leonardo, ndr)  che ha sempre contagiato tutti gli addetti, la ricetta è completa.
 
In quale ambito sono stati fatti gli ultimi investimenti?
Dopo un anno e mezzo di lavori, a fine 2009, si è conclusa la costruzione del nuovo sito produttivo che occupa 18.000 metri quadri. Un investimento di oltre 11 milioni di euro che ha rivoluzionato la produzione delle cucine moderne, oggi rafforzata da uno dei sistemi più avanzati di montaggio presenti nel settore. Nel sito storico, oltre alla produzione del classico e degli eventuali “fuori misura”, è stato collocata l’area dedicata al nuovo magazzino. Completamente automatizzato, il sistema abbatte tempi e margini di errori. Una configurazione produttiva che, già dal gennaio 2010, era a pieno regime grazie alla collaborazione di tutti gli addetti (in totale sono 165 ndr), a partire dall’ingegnere Luca Luccioli, che ha coordinato le opere di ampliamento.


La crisi ha indotto dei cambiamenti nella strategia dell’azienda?
Al contrario di altri produttori abbiamo continuato a credere in un prodotto più evoluto, rafforzando la nostra presenza presso la distribuzione tradizionale. Nel 2009, l’anno in cui molti hanno scommesso sulle cucine bloccate, noi abbiamo registrato un aumento dello scontrino medio grazie all’introduzione e al successo della nuova gamma Look System, più glamour e sofisticata.


Recentemente avete aperto a Taranto un negozio Stosa Point, in collaborazione con un partner storico. Seguiranno altre aperture con questa formula?
Come già detto, da sempre abbiamo posto molta attenzione al lay out espositivo dei negozi e negli ultimi anni è stato messo a punto un format per i corner Stosa di grande efficacia, collaudato anche all’estero. Stosa Point è l’evoluzione naturale di tale politica e in quest’ottica stiamo approntando un piano strategico dettagliato da sottoporre ai nostri clienti.


All’estero sono previste iniziative analoghe?
Paradossalmente è proprio nei mercati stranieri che ha trovato origine il format Stosa Point. All’estero i professionisti del settore apprezzano molto questo  tipo  di collaborazione e di partnership con le aziende (Export Manager Leonardo Sani).


Quali sono i prossimi obiettivi per l’azienda?
Come già anticipato, vorremmo potenziare il legame con i nostri clienti storici italiani attraverso la formula Stosa Point e contemporaneamente incrementare la quota export, che oggi rappresenta il 13% del fatturato. Stiamo valutando anche investimenti su nuovi siti produttivi e non è escluso che si possa diversificare la produzione, ampliando ad altri settori complessi della casa. Un progetto per gli anni a venire, mentre l’obiettivo nel breve è chiudere quest’anno con tassi di crescita pre-crisi. I primi sei mesi dell’anno confortano questa proiezione, ma ascoltando, come sempre, i segnali dal mercato, sappiamo che la sfida non sarà facile.