Edi Snaidero, Gruppo Snaidero

la parola a... –

Il gruppo Snaidero è l’azienda che, nel suo settore, più di ogni altra ha creduto all’internazionalizzazione. Il punto di vista del suo presidente

Protagonista
del cambiamento, il Gruppo Snaidero è l'azienda italiana che più
di ogni altra ha creduto nel processo di internazionalizzazione 
tramite acquisizioni e attraverso una attenta politica commerciale
sui mercati esteri. Tra i primi cinque produttori di cucine a livello
europeo, annovera 7 stabilimenti produttivi e volumi di fatturati
globali superiori ai 300 milioni di Euro. Da  sempre attento
all'evoluzione del consumatore e delle sue esigenze , monitorato
attraverso continue ricerche, l'azienda ha reagito con forza
propositiva alla sfida della crisi proponendo nuovi schemi
progettuali e di comunicazione,
puntando su un concetto di
innovazione concreta.

La
società italiana è cambiata
profondamente negli ultimi anni. Sicuramente il tema
dell'accessibilità
economica del prodotto

ha rivoluzionato l'intero mercato, riposizionandolo: nonostante il
clima di fiducia delle famiglie sia andato migliorando dopo il crollo
alla fine del 2008, restano le preoccupazioni circa l'andamento
dell'occupazione e del futuro reddito disponibile con conseguente
aumento del tasso di risparmio e una maggiore oculatezza nelle spese
in attesa di ulteriori ribassi dei prezzi. Il fenomeno però non è
solo legato alla reale disponibilità economica: oggi i clienti,
anche i più abbienti, appaiono attenti, pretendono trasparenza, nel
prezzo e nelle prestazioni di prodotto acquistate e, in sostanza, nel
dialogo con le marche e i produttori.

Nello specifico del nostro
settore, il consumatore ha delle forti aspettative rispetto
all'offerta, chiedendo e valutando la marca in base ad un concetto
di “prodotto ampliato”, costituito da prodotto più tutta una
serie di servizi (progettazione, consegna, montaggio, postvendita,
finanziamento) che alla fine determinano il valore percepito del
bene. E' un cliente evoluto, preparato, critico, infedele ed
esigente e cresce molto più velocemente di quanto non lo faccia
l'offerta. Valuta le sue scelte non tanto sulla base di antiche
dipendenze dalla marca, di comportamenti inerziali o di routine ma
sempre più in funzione di un proprio mood, delle circostanze delle
offerte/promozioni, della tipologia di offerta, del canale
distributivo.

E' un consumatore
laico, curioso, sperimentalista. Ma soprattutto ha delle forti attese
di prodotti taylor made.

Mai come nella società
attuale l'individuo è stato tanto attento a difendere la propria
individualità, manifesta anzi una crescente insofferenza per le
soluzioni progettate per un consumatore medio, o al limite, per
qualcuno che pure condivide i suoi stessi stili di vita.

Sul fronte industriale e
produttivo tutto questo ha riportato al centro il tema della
“qualità”, quando sembrava dimenticata, quando contava saper
vendere più che saper fare. Fatto a mano, fatto in casa, erano
diventate così strategie di comunicazione piuttosto che sapiente
cura nei processi. Tutto era infatti identico, con il medesimo
“gusto”. “Le cose fatte bene” sono così la risposta
che il mondo del consumo si aspetta proprio in questo momento
storico, segnato da una crisi globale che sfida il mondo del progetto
a gettare lo sguardo oltre l'ostacolo. Non stiamo parlando di
nicchie del lusso: le cose ben fatte non sono solo per i ricchi.
Durano a lungo e si possono anche riparare
. Ed in questo la
tradizione della qualità Snaidero ha origini lontane e per
questo rappresenta oggi più che mai una promessa credibile: produrre
esclusivamente cucine, solo con materiali di altissima qualità e nel
massimo rispetto dell'ambiente è da sempre la nostra missione e il
punto di forza assoluto dell'azienda.

Design,
qualità
tangibile
,
rapporto
qualità-prezzo corretto e percepibile
:
sono state queste, in sintesi, le nostre sfide e le nostre risposte
alla crisi e gli ambiti su cui il gruppo orientato tutti i propri
sforzi, cambiando in modo profondo la progettazione, la produzione,
la vendita, la comunicazione e l'approccio al mercato in generale.
Perché più che su una creatività visionaria
la
partita dell'innovazione, tanto ricercata da tutti, si gioca sulla
capacità di dare risposte concrete, flessibili e accessibili.

Sicuramente il tema
dell'accessibilità economica del prodotto ha rivoluzionato
l'intero mercato, riposizionandolo: nonostante il clima di fiducia
delle famiglie sia andato migliorando dopo il crollo alla fine del
2008, restano le preoccupazioni circa l'andamento dell'occupazione
e del futuro reddito disponibile con conseguente aumento del tasso di
risparmio e una maggiore oculatezza nelle spese in attesa di
ulteriori ribassi dei prezzi. Il fenomeno però non è solo legato
alla reale disponibilità economica: oggi i clienti, anche i più
abbienti, appaiono risparmiosi e attenti, pretendono trasparenza,
nel
prezzo e nelle prestazioni di prodotto acquistate e, in sostanza, nel
dialogo con le , però, va necessariamente inteso in senso molto
ampio. Una cucina “accessibile” oggi per essere di successo deve
essere un prodotto che non fa sconti al design e alla flessibilità
progettuale e compositiva. Il valore e la qualità reale di questo
progetto si devono però tradurre in esperienze accessibili e non di
nicchia. In sintesi, una proposta di industrial design dove il
progetto è realmente al servizio di spazi abitativi, qualità e
funzione.

Tutti concetti che abbiamo
veicolato sulla cucina Orange prima e Code dopo e che
proprio in questo periodo stiamo lanciando con OLA 20,
l'ultimo progetto nato dalla nostra collaborazione con il gruppo
Pininfarina: un inconfondibile cult contemporaneo che ha compiuto
quest'anno  vent'anni e di cui abbiamo voluto rivisitare il
segno all'insegna di una freschezza e di un'eleganza più
contemporanee, ma al tempo stesso riconfermando l'autenticità e
l'originalità di un grande classico della nostra storia, proposto
oggi forte dell'unicità del proprio segno, ma industrializzato in
modo da tradurlo in un'esperienza di forte qualità e design ma al
tempo stesso accessibile e, quindi, ancora una volta al passo coi
tempi”.

Sempre all'avanguardia
nella ricerca, Snaidero guarda con grande attenzione tutti i nuovi
media a disposizione e alla domanda se sia ipotizzabile progettare e
acquistare un cucina on line risponde: “Internet, come tutte le
grandi innovazioni, ci sfida a “pensare il possibile”.
Fare
business in uno “spazio digitale di possibilità” potrebbe
sembrare il paradiso di ogni imprenditore e ogni marketing manager.
In realtà lo scenario web è molto complesso e quotidianamente in
evoluzione. Se dal punto di vista dell'acquisto di una cucina nutro
grandi dubbi in quanto troppo forte, nella fase progettuale, è la
componente legata al servizio e alla progettualità che solo il punto
vendita e le competenze di progettisti ed arredatori professionisti
possono offrire, sono sicuramente convinto che il web abbia
decisamente rivoluzionato la fase di esplorazione iniziale, imponendo
un nuovo modo di ricercare le informazioni prima di acquistare
,
non alternativo ma complementare ai mezzi tradizionali. Le nuove
“tribù del consumo” che agiscono su blog e forum e social
network, si pongono in antitesi di quel consumatore “passivo” del
passat
o: attive ed entusiaste nel loro agire, riscrivono le
regole, girano le spalle ai produttori, accettano ma anche resistono
a offerte preconfezionate…

La marca diviene il tramite
per consentire lo scambio di informazioni, offrendo magari servizi
speciali alla tribù - sconti, promozioni, ecc. - dando
anticipazioni sui propri progetti, privilegiandole 
nell'acquisto. Fondamentale il rispetto della reciprocità di
interessi.

Come Snaidero, abbiamo
puntato molto sulla comunicazione web perché rappresenta sempre di
più il primo contatto qualificato del pubblico con il nostro
marchio:
il
blog aziendale www.parlaconsnaidero.it

i nostri esperti a disposizione online per domande e suggerimenti, la
presenza sui social network, il configuratore, ecc. sono tutte
attività che vanno nella direzione di coinvolgere sempre più le
persone nel processo di cambiamento, ascoltandole, chiedendo loro
un'opinione. E' mia convinzione che il futuro dei marchi sarà il
dialogo coi propri clienti e non il prodotto fisico. Ed è in questa
direzione che stiamo lavorando”.

Uno sguardo infine, alle
grandi potenzialità offerte dai mercati esteri: “Per quanto
riguarda i mercati esteri
, ritengo che nonostante la congiuntura
internazionale ancora debole, in un orizzonte di medio periodo le
imprese del made in italy possono ancora contare su un “fortissimo”
percepito dell'Italia a livello internazionale e quindi su una
forte disponibilità per l'abitare e l'interior design italiano
da parte di larghe fasce di nuovi consumatori nella base di fascia
medio-alta. Fenomeno questo che probabilmente, troverà la massima
manifestazione in paesi quali la Cina il Brasile e l'India, dove
peraltro abbiamo iniziato una politica di investimento e sviluppo già
da qualche anno e su cui ci focalizzeremo nel medio periodo. Il segmento contract, in
particolare, trainerà l'export italiano
. Per noi l'ultima
prestigiosa commessa è quella per il Gruppo Trump, che dopo Chicago
nel 2006 ha scelto nuovamente Snaidero nel 2010 per la fornitura di
cucine all'interno delle due lussuose Torri in via di completamento
a Istanbul.

Guardando non solo ai
mercati esteri Edi Snaidero conclude: “la sfida per gli attori
della filiera è certamente quella di assumere un ruolo attivo e
propositivo
, promuovendo la discussione sulla visione e sulle
condizioni per una nuova logica di offerta e proposta commerciale,
lavorando insieme per costruire un denominatore minimo condiviso. Un
denominatore che possa essere proposto al consumatore come
riferimento e promessa credibile, impegnandosi in progetti di
comunicazione/educazione alla qualità di progetto, prodotto e
servizio
come possibile e fruttuoso terreno di una “nuova
alleanza” con i consumatori
”.