Dal Forum Internazionalizzazione Made in Italy

report –

Grande partecipazione di pubblico, lo scorso 20 novembre, al Forum Internazionalizzazione Made in Italy organizzato da Messe Frankfurt in collaborazione con Il Sole 24 Ore

Sul tema, cruciale per le aziende italiane, si sono misurati i
relatori a partire da Donald Wich,
amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia, che ha ribadito il ruolo strategico che può svolgere il
sistema fieristico
nello sviluppo di strategie commerciali mirate alla
conquista dei mercati esteri.
Vich ha ricordato come, nel caso della Fiera di Francoforte, gli
italiani siano sempre tra i primi posti nella
classifica degli espositori esteri
(sono 1338 le aziende italiane che
partecipano complessivamente alle varie manifestazioni) come tra i visitatori,
a dimostrazione della grande vitalità delle nostre aziende e - anche - del ruolo
ormai riconosciuto di una fiera che è la numero uno in Germania.
A questo proposito Detlef
Braun
, Member of the Executive Board of Messe Frankfurt, ha presentato i
risultati dell'anno in corso, che ha visto un aumento del 7% nel fatturato, che
oggi sfiora i 500 milioni. Con 100 fiere internazionali organizzate, 69.000
espositori e 3.4 milioni visitatori, la
fiera di Francoforte ha sposato il concetto di internazionalizzazione
organizzando manifestazioni anche in altre aree geografiche
(30 i Paesi
coinvolti), a partire da quelle a più alto tasso di sviluppo.

Nel corso della mattinata Aldo
Bonomi
, fondatore e Direttore Istituto di ricerca Aaster, ha approfondito
il tema del capitalismo transeuropeo,
partendo da alcune considerazioni emerse in un incontro organizzato a Bolzano tra
Confindustria italiana e la controparte tedesca. La sfida, per Bonomi, è quella
di mettere a sistema l'economia
produttiva europea rispettando i diversi sistemi territoriali e le rispettive
competenza
. Con questo obbiettivo, si rivela cruciale l'incontro tra il
nostro capitalismo manifatturiero, secondo in Europa, e le reti lunghe che possono traghettarlo all'estero nei Paesi più
lontani, a partire dalle fiere di carattere internazionale. “È necessario mettere insieme le differenze e
aumentare le relazioni. Il capitalismo italiano, molto forte nel territorio e
costituito da 6 milioni di realtà molecolari e 5/6 mila multinazionali
tascabili, ha bisogno di una relazione forte con il capitalismo europeo,
potente e sistematico, e soprattutto con quello tedesco. Solo così si può
costituire una rete di potenza
”.
L'intervento di Pier
Paolo Celeste
, Direttore del Dipartimento Servi alle imprese Ice, ha fatto
il punto sulle possibilità concrete di
creare le reti auspicate da Bonomi
. Una necessità ribadita anche nelle due tavole
rotonde conclusive, che hanno visto la partecipazione di testimonial eccellenti
- “i campioni nascosti”, come li ha definiti Donald Vick - e dei presidenti di
alcune primarie associazioni di categoria. Tutti concordi che “tecnologia, design, fashion”, assets dell'industria italiana, possono e devono cooperare per poter
mettere a punto strategie vincenti di internazionalizzazione
nonostante le
incertezze e i nuovi scenari di mercato.