Cosa ci si aspetta da una casa connessa

Priorità sicurezza e controllo elettrodomestici sono in sintesi i risultati di una ricerca commissionata da D-Link sul tema della “smart home” che ha coinvolto consumatori del Regno Unito, Francia, Italia e Spagna.

D-Link, una delle principali aziende nel campo della progettazione, dello sviluppo e della produzione di soluzioni di rete, broadband, elettronica digitale e prodotti per la trasmissione di voce e dati ha recentemente presentato anche in Italia la linea mydlink™ Home, un sistema intuitivo e completo di prodotti dedicati alla domotica smart. In occasione del lancio la multinazionale ha anche reso noto i dati di una ricerca condotta sul tema della casa connessa nel Regno Unito, in Francia, in Italia e in Spagna, dal 20 marzo al 10 aprile 2014, che ha coinvolto consumatori evoluti: tutti in possesso di uno smartphone, il 90% un PC/Mac e il 75% un tablet. Scopo dell’indagine, che ha raccolto oltre 3.200 risposte, era quello di fotografare il loro atteggiamento nei confronti della “smart home”, con un focus sulle aspettative, i prodotti, il canale d’acquisto e il prezzo.

Sicurezza e controllo elettrodomestici

Per 1 persona su 2 (53%) il concetto di casa connessa riguarda innanzitutto la protezione della propria abitazione. Questa tendenza è ancora più radicata in Italia (62%), dove la sicurezza è un problema importante per le persone. In Spagna la protezione della casa è la prima priorità (36%), ma su un piano quasi paritetico vi è l’esigenza di controllare i consumi di energia (35%), probabilmente a causa di una maggior preoccupazione verso il risparmio sulle bollette dovuta a una crisi economica più forte.

Negli altri tre Paesi la seconda esigenza che dovrebbe essere soddisfatta dai dispositivi connessi per l’abitazione è il controllo degli elettrodomestici, seguita dal controllo dei consumi di energia, mentre l’aspetto multimediale e d’intrattenimento della casa connessa è l’ultimo dei pensieri dei consumatori salvo una lieve differenza evidenziata dal campione britannico.

I prodotti must

Quando si tratta di prodotti da acquistare per creare una casa connessa, il primo che le persone sono pronte a comprare è una telecamera di sorveglianza IP (74,9%).. Seguono, le smart plug (56,6%), i sensori di apertura delle porte (55,9%), i sensori di rilevamento del movimento (54,9%), i rilevatori di fumo (53,7%) e il controllo del riscaldamento (53,2%). ll 50% degli intervistati desidera poter gestire la propria casa dallo smartphone. La stessa tendenza si registra in tutti i Paesi, eccetto la Spagna, dato sorprendente dal momento che questo Paese è leader in Europa in termini di penetrazione degli smartphone con l’82%[1]. Il controllo da tablet è richiesto dal 16% del panel, mentre il 23% del panel desidera poter scegliere il dispositivo da utilizzare per controllare la propria casa connessa. Il controllo della casa connessa tramite un pannello dedicato è richiesto solo dal 5% del panel.

I canali d’acquisto

Internet è indicato come il canale principale dove comprare una soluzione per la casa connessa, secondo il 78,6% ma il dato è sicuramente influenzato dalla tipologia di consumatore coinvolto nel panel. Seguono i negozi specializzati in informatica (44,6%), disponibili a dare consigli, assistenza a dimostrazioni e dove è possibile vedere i prodotti stessi. La terza categoria di distributori considerati dal panel è quella dei negozi fai-da-te (28,1%), mentre supermercati e negozi di ISP non sono considerati come canali affidabili per le soluzioni dedicate alla casa connessa.

Costi e propensione a spendere

In termini di caratteristiche sensibili di prodotto, il prezzo è al primo posto (63%). In tutti i Paesi ci sono stati diversi commenti liberi che chiedono che il prezzo sia chiaro: nessun costo nascosto, nessun canone mensile e prezzi bassi.

Per una persona su due un budget ragionevole è compreso tra 100 e 300 euro (tra 100 e 300 sterline nel Regno Unito). Occorre notare che i consumatori italiani sono pronti a spendere di più, dal momento che solo l’8% di essi definisce un budget annuale sotto i 100 euro, contro la media europea del 16%. Al contrario, solo il 2% degli intervistati spagnoli è disposto a spendere di più di 500 euro all’anno, rispetto alla media dell’indagine pari al 10%.

Intanto la ricerca va avanti anche nel settore degli elettrodomestici dove tutti i grandi produttori sono impegnati a trovare soluzioni smart, dai sensori integrati di nuova generazione alle applicazioni che gestiscono le ricette, come ad esempio MyMenu proposta da Franke o che controllano i dispositivi a distanza come quella proposta da Siemens per la linea IQ700 per arrivare a progetti come Con@ctivity 2.0, nella foto di apertura, sviluppato da Miele in cui gli apparecchi comunicano tra loro e con altri dispositivi elettrici della casa (se esiste un sistema fotovoltaico, ad esempio, questo comunica alla lavastoviglie quando l'energia disponibile è sufficiente mettendola in azione automaticamente).

Con il sistema messo a punto da Miele gli elettrodomestici si collegano con altri dispositivi elettrici della casa, compreso l'impianto fotovoltaico.
Con il sistema messo a punto da Miele gli elettrodomestici si collegano con altri dispositivi elettrici della casa, compreso l'impianto fotovoltaico.