Armony Cucine riparte con un progetto di rilancio integrato

Con l'acquisizione avvenuta nel giugno 2018, Philip Cellier e Martial Filliung hanno messo a punto un piano di rilancio per Armony Cucine, storica azienda di Mansuè, in provincia di Treviso

Fondata nel 1976, oggi Armony Cucine riparte con un piano di rilancio voluto dalla nuova proprietà francese, la società Meubles&Cuisines dei manager Philip Cellier e Martial Filliung.

Un’agenzia storica che ha lanciato e promosso il brand in Francia decretandone il successo e che oggi si presenta sul mercato italiano e internazionale con un progetto ambizioso e sfidante, come spiega il CEO Philip Cellier nel corso dell’intervista.

Philip Cellier, CEO di Armony Cucine

Quali sono le ragioni che vi hanno spinto a rilevare Armony Cucine?

La collaborazione con Armony è iniziata nel 1996 con il fondatore Fermo Santarossa e negli anni il brand è diventato il numero uno italiano in Francia. La conoscenza approfondita dell’azienda è stata dunque la base per iniziare questo nuovo percorso insieme al mio socio Martial Filliung, che si occupa dello sviluppo di Armony nella Francia orientale, nella Vallonia e in Lussemburgo.

Una sfida su cui abbiamo riflettuto a lungo ma che abbiamo intrapreso con entusiasmo e che oggi ci riempie di orgoglio.

Conosciamo le capacità finanziarie interne all’azienda e abbiamo messo a disposizione i capitali e le garanzie necessarie per assicurare il buon esito dell’operazione.

 Come si articola il progetto di rilancio?

Puntiamo a uno sviluppo rapido, ma senza voli pindarici. In primo luogo, è stata realizzata un’analisi completa e approfondita della situazione, in merito sia agli aspetti positivi sia a quelli negativi. Uno dei nostri punti di forza è sicuramente una grande capacità di sviluppo: nei primi sei mesi del 2018 abbiamo registrato una crescita del 25%, un dato di tutto rispetto, soprattutto in relazione al +25% già registrato nel 2017.

Il rovescio della medaglia è che per sostenere questa crescita rapida e continua bisogna investire in mezzi industriali, macchinari e personale. Tuttavia, la superficie disponibile nella sede di Mansuè (Tv) non ci permette più di farlo. Per prima cosa, quindi, si è deciso di modernizzare la struttura di questa azienda, sia all’interno che all’esterno.
Abbiamo, inoltre, rilevato un sito industriale a Caneva (Pn), con una superficie di 31.000 metri quadri per la produzione e di 2.000 adibiti a uffici, che entrerà in funzione da marzo 2019 con macchinari ad alto tasso tecnologico. Alla fine del prossimo anno, la sede ospiterà vari reparti, a partire dalla contabilità, e uno showroom. Grazie alle nostre due sedi beneficeremo di una struttura industriale molto omogenea, capace di sostenere la crescita del brand e di fornire in tutti i paesi in cui operiamo consegne più rapide e maggiori servizi integrati.

Armony Cucine sarà ancora una volta presente al SADECC, in programma dal 5 all’8 aprile 2019 a Parigi. Quali sono le novità che presenterete?

SADECC è una manifestazione molto importante per noi e i nostri clienti potranno vedere i progressi compiuti. Al momento, stiamo realizzando un’indagine approfondita in modo da definire le linee guida della nuova collezione, che rispecchino le aspettative ed esigenze di tutta la nostra clientela. L’obiettivo è quello di lavorare a stretto contatto con loro, affinché possano avere a disposizione una collezione completa, originale e che risponda alle esigenze del mercato. Fin da ora, invece, sarà introdotta una nuova modularità. L’approccio alla progettazione passerà attraverso una maggiore informatizzazione che permetterà un veloce scambio di informazioni tra i vari reparti. Il design, infine, rimane italiano al 100% perché continua ad essere trainante per l’Europa e in genere per i tutti i mercati esteri.

L’innovativa finitura “Metallo liquido”, vincitrice del premio SADECC 2017/18 categoria “Design”, ha richiesto un intero anno di test che ha permesso di applicare polvere di metallo sulla superfice delle ante

Quali sono i paesi più importanti?

Oggi Armony opera principalmente in Francia, Belgio, Svizzera, Lussemburgo e Stati Uniti, oltre che naturalmente nel mercato italiano, secondo oggi per fatturato dopo la Francia che rappresenta da sola il 60%. Interessante anche lo sviluppo che stiamo avendo nel mercato del contract. Al momento, ad esempio, stiamo concludendo un accordo molto importante negli Stati Uniti e abbiamo in corso numerosi progetti in Russia e Corea del Sud.

Concludendo, quali sono i vostri obiettivi per il 2019?

In Francia, il nostro obiettivo è un aumento del fatturato di 10 milioni di euro, in Italia stiamo pianificando un progetto di crescita altrettanto ambizioso volto a raddoppiare il fatturato attuale nell’arco dei prossimi 5 anni. La partecipazione anche in Italia a fiere di settore, il potenziamento della comunicazione e ovviamente le strategie commerciali di sostegno della rete vendita, sono i temi forti del programma di sviluppo per il mercato nazionale. Una sfida importante che abbiamo affidato a Cristian Roman, su cui riponiamo completa fiducia. In questa fase di rilancio siamo particolarmente grati ai nostri clienti per la loro fedeltà e siamo a loro disposizione per qualsiasi nuovo progetto da intraprendere insieme. Il mio obiettivo, infatti, è avviare con loro una vera e propria partnership, poiché sono loro la nostra linfa vitale. Un grazie sentito anche a tutti i collaboratori dell’azienda che ci hanno sostenuto in passato con la loro competenza e che ci hanno dato piena fiducia. Insieme faremo grandi cose.

PIÙ SERVIZI, PIÙ FLESSIBILITÀ
Con gli interventi previsti sul sito produttivo storico di Mansuè e l’acquisizione del nuovo stabilimento di Caneva, Armony ha come obiettivo prioritario quello di garantire maggiore servizio al cliente, consegne più rapide e maggiore flessibilità produttiva.
«Per farlo è necessario mettere in atto una strategia completa, iniziando dalla parte informatica», conferma il CEO Philip Cellier. «All’indomani della firma per il rilevamento dell’azienda, abbiamo concesso sei mesi ai team per migliorare i rapporti fra i software di progettazione e codifica e l’ERP dell’azienda di Mansuè. Il nuovo sistema sarà operativo all’inizio di marzo. A Caneva prevediamo di implementare un sistema EDI, Electronic Data Interchange, ancora più evoluto per un veloce flusso e scambio di dati tra ufficio e produzione. L’idea - conclude Cellier - è che gli ordini dei nostri clienti vengano elaborati in tempo reale con una sinergia immediata».

In apertura, una immagine della nuova collezione Armony che mostra il modello Yota disponibile in laccato lucido/opaco, laccature speciali e in legno impiallacciato