Ambiente Cucina n. 236

Schermata 2017-03-10 alle 15.13.56Dieci anni fa usciva il primo iPhone. Una data che segna l’inizio di quella rivoluzione digitale che ha modificato la vita quotidiana di tutti, influenzando comportamenti e relazioni. Avere un computer in tasca, sempre connesso, ci ha aperto strade inimmaginabili, opportunità che abbiamo colto velocemente come consumatori, pronti a valutare la scelta migliore navigando in un mare sempre più vasto di siti, in un confronto sempre più serrato sui social, sfidando anche la paura dell’acquisto on line, che oggi coinvolge il 50% della popolazione. Secondo l’Osservatorio eCommerce B2C promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, in Italia nel 2016 gli acquisti on line hanno registrato un +18% con quasi 20 miliardi di euro tra prodotti (9 miliardi) e servizi (11 miliardi). A farla da padrone risulta ancora il turismo, ma tra i settori emergenti spicca un + 48% dell’arredamento che, partito in ritardo, oggi sta recuperando. Sicuramente i dati sono trainati da colossi come Ikea, che non a caso sta implementando gli investimenti sui centri di ritiro merci in diverse città (16 aperti nel 2016, altri 14 attesi nel 2017) ma l’attività coinvolge anche altri attori. Nuove piattaforme, soggetti con tradizioni radicate nel retail tradizionale, siti di informazione che allargano i confini della propria attività, aziende che decidono di scendere in campo direttamente. Il processo è inarrestabile, e va governato al meglio come evidenzia l’articolo di pagina 46 che presenta i risultati di una ricerca Accenture svolta in 13 paesi, ma il fenomeno non decreta affatto la fine del ruolo del punto vendita fisico. Al contrario, lo riporta al centro dell’attenzione, modellandone i contorni e la funzione. Sperimentare il mondo reale, ottenere informazioni precise, provare l’oggetto dei desideri, proiettare una versione personalizzata, utilizzando proprio le nuove tecnologie digital, è una necessità che è direttamente proporzionale alla vastità dell’offerta e dei canali dove acquistarla. Come spiega bene Fabio Salvati nel suo articolo sul processo decisionale negli acquisti dei beni durevoli a pagina 41, la strada vincente per chi vende è quella di trasformare un processo difficile e ansiogeno “in un percorso formativo o in un gioco, accorciarlo o associarlo a esperienze memorabili, emozionanti o divertenti”. La sfida è ancora più interessante per chi vende arredamento per la casa, ambito su cui oggi più che mai investiamo cercando valori duraturi e autentici, che vanno raccontati utilizzando tutti i canali a disposizione, ma non dimenticando l’efficacia di una rappresentazione fisica in grado di emozionarci e di coinvolgere tutti i nostri cinque sensi. Da toccare con mano, dopo tanto “touch” nel mondo virtuale.

Raffaella Razzano

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